Nicolò Carandini
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Il conte Nicolò Carandini, Patrizio di Modena e Nobile di Bologna (Como 6 dicembre 1895- ivi 18 marzo1972), intellettuale antifascista, é stato il primo ambasciatore italiano presso l'Inghilterra dopo la Seconda guerra mondiale. É stato anche ministro della Repubblica e presidente dell'Alitalia.
Proveniente da una nobile famiglia di origine modenese trasferitasi in Piemonte. Prende parte alla Prima guerra mondiale come ufficiale degli Alpini.
Dopo l'avvento del Fascismo, a cui si oppone, lavora nell'industria tessile di famiglia, ma mantiene i contatti con esponenti dell'Antifascismo liberale come Benedetto Croce e Francesco Ruffini.
Durante la Seconda guerra mondiale è membro del Comitato di Liberazione Nazionale (l'organizzazione politica della Resistenza), come esponente del Partito Liberale Italiano da lui rifondato con Leone Cattani, Mario Pannunzio e Francesco Libonati.
Componente della Consulta Nazionale, è ministro senza portafoglio nel governo Bonomi.
Dal 1944 al 1947 è ambasciatore italiano a Londra.
Nel1946 è artefice delle trattative che portano all'Accordo De Gasperi-Gruber che risolve il ruolo dell'Alto Adige tra l'Italia e l'Austria.
Dopo la ratifica del Trattato, lascia la diplomazia e ritorna all'attività politica, nel 1947 esce dal PLI e nel 1951 è tra i fondatori del Partito Radicale.
Collaboratore della rivista Il Mondo diretta da Pannunzio, è tra i fondatori del Movimento Europeo Italiano.
Dal 1948 al 1968 è presidente della neonata compagnia aerea Alitalia. Nel 1968 fu tra i promotori del Centroc Pannunzio di Torino insieme ad Arrigo Olivetti, Leone Cattani, Francesco Libonati, Pier Franco Quaglieni, Mario Soldati.