Palazzo Pandolfini
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Il Palazzo Pandolfini è uno dei più bei palazzi del tardo rinascimento a Firenze e si trova in Via San Gallo, 74.
Il palazzo fu tra i primi edifici ad essere costruito nel settore nord-ovest della città murata alla fine del XV secolo ed aveva un piccolo "giardino delle delizie" ed un più ampio orto coltivato.
Disegnato niente meno che da Raffaello, secondo quanto testimoniato dal Vasari, fu realizzato a partire dal 1514 per conto del vescovo di Troia in Puglia Giannozzo Pandolfini. Il vescovo era molto legato a Papa Leone X dal quale ricevette numerosi favori e, dopo la sua morte del vescovo, suo nipote Ferdinando fece iscrivere sul cornicione i nomi dei due papi di casa Medici, Leone appunto e Clemente VII.
La facciata interna del giardino è decorata da una loggia che rappresentava l'ingresso originario del palazzo. Molti dei pezzi del mobilio e delle decorazioni sono originali del Cinquecento, mentre alcune parti dell'edificio furono modificate nell'Ottocento.
Il giardino ed il palazzo vennero arricchiti con statue, fontane con giochi d'acqua, doni del Papa Leone X, oltre ad una una grande quantità di fiori e piante tanto da avere in città una sua singolare notorietà come centro di cultura ai tempi di Ferrante (1550 ca.), Filippo (1600 ca.), Roberto (1750 ca.) ed altri membri della famiglia.
Alla fine del 1700 il così detto "ramo del Palazzo" della famiglia Pandolfini si sarebbe estinto se Eleonora, figlia di Agnolo, non avesse adottato il nipote Alessio. Fu lei a costruire una serra per custodire in inverno le collezioni di piante ornamentali. Con lei il palazzo tornò ad ospitare artisti e letterati come nel rinascimento.
Dal 1870 al 1885 circa fu Alessio a procedere alla ristrutturazione del palazzo; a questo restauro ne sono seguiti altri due nel 1954/56 e nel 1994/96 per opera di Filippo Pandolfini padre degli attuali proprietari Roberto e Niccolò.
Il giardino trasformato da Eleonora in "giardino romantico all'Inglese" tornò a grande splendore grazie alla moglie del Conte Alessio, Sofronia Stibbert, che divenne anche un'esperta giardiniera. Sono famose le sue collezioni di camelie e cinerarie di cui alcune rarità botaniche furono premiate alla fine dell'800 dalla Società Botanica dell'Orticultura Il figlio Roberto per la moglie Beatrice Corsini costruì una serra per le orchidee sopra al giardino d'inverno, che fu l'ultima modifica apportata alla splendida residenza dei Pandolfini.
Il palazzo è ancora di proprietà degli eredi e viene aperto solo in occasioni speciali.
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