Penisola di Kola
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La Penisola di Kola (Кольский полуостров, Kol'skij poluostrov in russo) è situata all'estremità nord-occidentale del territorio della Federazione Russa ed è parte dell'Oblast' di Murmansk. Confina a nord col Mare di Barents e col Mar Bianco ad est e a sud. Il suo confine occidentale corre dalla Baia di Kola (Mar Bianco) al golfo di Kandalaksha (mare di Barents) passando attraverso i laghi di Imandra e di Kola, e lungo il fiume Niva.
La penisola ha una superficie di circa 100.000 kmq.; la sua costa settentrionale è generalmente scoscesa, mentre quella meridionale è piuttosto piatta; entro la penisola vi sono i gruppo montuosi dei Khibiny e dei Lovozero Tundra, che arrivano ad una quota di 1120 m. Vi si trovano minerali in abbondanza, fra cui apatite(?), ferro, alluminio, titanio e mica. I fiumi sono numerosi e dalla corrente piuttosto rapida e costituiscono un importante habitat per il salmone atlantico (salmo salar), che vi ritorna per riprodursi in acqua dolce.
Il clima della penisola di Kola è meno freddo di quello della gran parte dei luoghi posti a latitudini confrontabili, grazie all'influenza delle correnti atlantiche: le temperature medie sono di circa -10 °C in gennaio e circa +10 °C in luglio. Il sud della penisola è coperto dalla taiga, mentre sul suo lato settentrionale gli alberi tendono a scomparire e prevale la tundra.
La penisola è abitata da gran parte della popolazione lappone (o Sami) della Russia, che negli anni del regime comunista fu costretta a stabilirsi nella città di Lovozero e che ora è tornata ad allevare le renne in gran parte della regione.
Il principale centro della regione è il porto di Murmansk, che si trova sulla costa del mare di Barents, all'estremo limite occidentale della penisola. Nel periodo sovietico Murmansk era sede di gran parte della produzione dei sottomarini della marina sovietica ed ancor oggi rimane una delle principali basi navali della Russia.
La penisola nel suo complesso ha subito gravi danni ecologici per via sia dell'inquinamento dovuto alle numerose industrie militari (specialmente navali) insediate nella zona, sia per lo sfruttamento minerario dei giacimenti di apatite. Basti dire che nella penisola sono stoccati circa 250 reattori nucleari prodotti dalle forze armate sovietiche che non sono più utilizzati ma continuano a generare radiazioni e scorie radioattive [1].