Lingua russa
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Russo (русский язык) † | |
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Parlato in: | Russia e tutte le ex Repubbliche Socialiste Sovietiche, soprattutto Ucraina, Bielorussia e Kazakistan, in tutti i paesi dell’Europa orientale, in Usa e Israele |
Regioni:Parlato in: | Europa orientale e Asia |
Persone: | 180 milioni (+ 120 milioni come seconda lingua) |
Classifica: | 7 |
Scrittura: | Alfabeto cirillico |
Tipologia: | SVO tonica |
Filogenesi: |
Indoeuropee |
Statuto ufficiale | |
Nazioni: | Russia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Nazioni Unite |
Regolato da: | Accademia Russa delle Scienze |
Codici di classificazione | |
ISO 639-1 | ru |
ISO 639-2 | rus |
SIL | RUS (EN) |
Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo - Art.1 Все люди рождаются свободными и равными в своём достоинстве и правах. Они наделены разумом и совестью и должны поступать в отношении друг друга в духе братства. |
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Lingua - Elenco delle lingue - Linguistica | |
![]() Distribuzione geografica del russo |
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Il russo (nome nativo русский язык, russkij jazyk ['ru.skʲɪj jɪ.'zɨk] ) è una lingua indoeuropea appartenente al ceppo slavo orientale. Si tratta della lingua madre della maggioranza della popolazione della Russia, e di parte della popolazione in quasi tutti i paesi ex-sovietici. Si stima che il russo sia parlato da 180 milioni di persone come lingua madre, e da altri 120 milioni come seconda lingua. Si tratta quindi di una delle lingue più parlate nel mondo.
Le lingue ad essa più affini sono la lingua ucraina e la lingua bielorussa, entrambe appartenenti al sottogruppo orientale delle lingue slave.
Indice |
[modifica] Caratteristiche della lingua
Come appartenente al gruppo slavo orientale, il russo possiede tutte le caratteristiche fonetiche, morfologiche e sintattiche delle lingue slave, più alcune peculiarità del gruppo Orientale. Una di queste è la forzata intromissione di vocali tra due o più consonanti in modo da far comparire il meno possibile due consonanti appaiate: golová “testa” vs glavá “testa” in bulgaro. Il fenomeno, denominato "pleofonia" in italiano e "полногласие" (polnoglasie) in russo, sorto nel XV secolo, ha però subito vari ridimensionamenti nel tempo.
[modifica] Fonetica
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Per approfondire, vedi la voce Fonetica della lingua russa. |
[modifica] Vocali
Il russo, come la quasi totalità delle lingue slave, possiede uno scarno sistema di vocali (solo 6), tra cui spicca però la “ы”, trascritta foneticamente come /ɨ/, e traslitterata in italiano come y poiché non esiste nella lingua italiana e generalmente è di difficile pronuncia al di fuori del mondo slavo; si può pronunciare sistemando lingua e bocca per dire una “i”, e spostando la lingua leggermente indietro lasciandola nella parte alta della cavità orale.
[modifica] Consonanti
Il sistema consonantico è invece molto ricco, poiché quasi ogni consonante esiste in coppia con una compagna “palatalizzata”. La palatalizzazione è un fenomeno tipico delle lingue slave, ma accade in tutte le lingue del mondo: una consonante può essere palatalizzata alzando la lingua verso il palato mentre la si pronuncia, ottenendo così la versione palatalizzata di quella consonante. Generalmente nei gruppi germanico e neolatino non riveste un ruolo importante, mentre nel russo è un segno distintivo: brat “fratello” vs brat’ “prendere” (in traslitterazione l’apostrofo indica la palatalizzazione della consonante precedente quando questa è indicata nell’ortografia russa dal mjagkij znak “ь”; sono solitamente palatalizzate anche le consonanti seguite dalle vocali e, ë, i, ju, ja).
Bibiali | Labio- dentali |
Dentali | Alveolari | Post- alveolari |
Palatali | Velari | |
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Occlusive |
pʲ bʲ |
tʲ dʲ |
kʲ ɡʲ |
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Nasali |
mʲ |
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nʲ |
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Vibranti |
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rʲ |
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Fricative |
fʲ vʲ |
sʲ zʲ |
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Affricate |
tʲʆ |
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Approssimanti |
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Approssimanti laterali |
lʲ |
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(Quasi ogni consonante, sorda o sonora, possiede una controparte palatalizzata, segnata al di sotto di essa, marcata con una piccola ʲ)
[modifica] Riduzione
Un fenomeno tipico che riguarda le vocali è la riduzione: quando su una vocale cade l’accento questa si pronuncia chiaramente e come l’alfabeto richiede; se sulla vocale non cade l’accento la sua pronuncia cambia. La “о” subisce una grande riduzione e la sua pronuncia finisce per coincidere con quella della “а”: entrambe le vocali si pronunceranno come [ʌ] nella sillaba precedente a quella tonica, riducendosi ulteriormente a [ə] nelle altre sillabe atone: la parola свобода “libertà”, viene traslitterata svobóda ma va letta “svabóda” [svʌ'bodə]. La “е” non accentata coincide con una “и” (i), e verranno entrambe pronunciate [ɪ]; una riduzione simile avviene anche per la “я” (ja) che si pronuncerà [(j)ɪ] prima e [(j)ə] dopo la sillaba tonica.
[modifica] Morfologia
La differenza maggiore del russo dalle lingue Germaniche e dalle lingue neolatine, appare subito: il russo possiede 6 casi (падежи) (il caso è la capacità di un nome, aggettivo o pronome di modificarsi a seconda del ruolo che riveste nella frase):
Caso | Nome russo | Risponde a | Esempio russo | Esempio italiano |
Nominativo | Именительный падеж | Chi? Che cosa? "Кто? Что?" (soggetto) | Иван читает | Ivan legge |
Genitivo | Родительный падеж | Di chi? Di che cosa? "Кого? Чего?" | книга Ивана | Il libro di Ivan |
Dativo | Дательный падеж | A chi? A che cosa? "Кому? Чему?" | я дал книгу Ивану | Ho dato il libro a Ivan |
Accusativo | Винительный падеж | Chi? Che cosa? (oggetto) "Кого? Что?" | я вижу Ивана | Vedo Ivan |
Strumentale | Творительный падеж | Con chi? Con che cosa? "Кем? Чем?" e complemento d'agente nelle frasi passive |
я пишу карандашом книга прочитана Иваном |
Scrivo con la matita Il libro è letto da Ivan |
Prepositivo | Предложный падеж | Vari complementi | я говорю об Иване | Parlo (a proposito) di Ivan |
La maggior parte di essi sono gli stessi casi del latino, altri invece sono tipici della lingue slave. La morfologia per i casi si limita solitamente ad aggiungere vocali che marchino i casi per il maschile, mentre femminile e neutro modificano le loro desinenze vocaliche: Nom друг (drug) “amico” - Gen друга (drúga); Nom мама (máma) “mamma” - Acc маму (mámu). Generalmente è facile individuare il genere di un nome: se termina per consonante è maschile, se termina per -a o -я è femminile, se termina per -o o -е è neutro. Il genere dei sostantivi che terminano in ь è invece certamente non neutro, ma non è dato stabilire a priori – salvo qualche regola meno generale – se è maschile o femminile.
Al caso Accusativo, nasce una differenza nei nomi maschili. I nomi indicanti esseri viventi animati si comportano diversamente dagli oggetti inanimati; questo accade in quasi tutte le lingue slave. Generalmente i maschili animati prendono all’Accusativo la desinenza del Genitivo, mentre gli inanimati rimangono come al Nominativo. Gli altri generi possiedono desinenze precise a sé stanti.
La presenza dei pronomi personali viene sempre richiesta nella lingua scritta, mentre nella parlata si tendono ad omettere con i verbi al presente e al futuro, che come in italiano presentano desinenze differenti a seconda della persona; sono invece sempre richiesti al passato, dove i verbi cambiano solo a seconda del genere del soggetto: я взял (ja vzjal) “ho preso (maschile)” - я взяла (ja vzjalá) “ho preso (femminile)”.
Un’altra peculiarità del russo (e delle lingue slave in generale) riguarda il sistema verbale: Un verbo si coniuga solo in due modi, l’indicativo e l’imperativo (oltre ai modi cosiddetti indefiniti, ossia "infinito", "participio" e "gerundio") e solo in tre tempi: passato, presente e futuro. Una forma di condizionale esiste ma non costituisce una forma verbale strettamente a sé. Il sistema verbale appare così molto scarno e semplice, ma possiede un altro sistema per differenziarsi: l’aspetto. Questa è una proprietà verbale molto precisa. Esiste l’aspetto imperfettivo e l’aspetto perfettivo: il primo qualifica un’azione non conclusa, il perdurare dell’azione, o il ripetersi dell’azione stessa, il secondo indica un’azione conclusa, terminata, non ripetuta nel tempo in cui il verbo si esprime (passato o futuro, il presente non può essere perfettivo). Il verbo russo non può prendere i due aspetti, ma può “essere” di un solo aspetto. L’altro aspetto verrà esplicitato da un altro verbo, generalmente derivato dal primo per mezzo di prefissi o cambiamenti di radice: я писал письмо (ja pisál pis’mó) “scrivevo, stavo scrivendo una lettera” - я написал письмо (ja napisál pis’mó) “ho scritto, scrissi una lettera”. Il sistema aspettuale supplisce perfettamente alla scarsa espressività di quello temporale, che si limita ad indicare solo se l’azione è avvenuta nel passato, nel presente o nel futuro.
Declinazione singolare dei sostantivi
maschile
fabbrica | allievo | cavallo | museo | |
NOM. | завод | ученик | конь | музей |
GEN. | завода | ученика | коня | музея |
DAT. | заводу | ученику | коню | музею |
ACC. | завод | ученика | коня | музей |
STR. | заводом | учеником | конëм | музеем |
PRE. | заводе | ученике | коне | музее |
neutro
villaggio | mare | edificio | |
NOM. | село | море | здание |
GEN. | села | моря | здания |
DAT. | селу | морю | зданию |
ACC. | село | море | здание |
STR. | селом | морем | зданием |
PRE. | селе | море | здании |
femminile
parete | paesino | esercito | notte | |
NOM. | стена | деревня | армия | ночь |
GEN. | стены | деревни | армии | ночи |
DAT. | стене | деревне | армии | ночи |
ACC. | стену | деревню | армию | ночь |
STR. | стеной | деревней | армией | ночью |
PRE. | стене | деревне | армии | ночи |
Declinazione plurale dei sostantivi
maschile
fabbriche | allievi | cavalli | musei | |
NOM. | заводы | ученики | кони | музеи |
GEN. | заводов | учеников | коней | музеев |
DAT. | заводам | ученикам | коням | музеям |
ACC. | заводы | учеников | коней | музеи |
STR. | заводами | учениками | конями | музеями |
PRE. | заводах | учениках | конях | музеях |
neutro
villaggio | mare | edificio | |
NOM. | села | моря | здания |
GEN. | сел | морей | зданий |
DAT. | селам | морям | зданиям |
ACC. | села | моря | здания |
STR. | селами | морями | зданиями |
PRE. | селах | морях | зданиях |
femminile
parete | paesino | esercito | notte | |
NOM. | стены | деревни | армии | ночи |
GEN. | стен | деревень | армий | ночей |
DAT. | стенам | деревням | армиям | ночам |
ACC. | стены | деревни | армии | ночи |
STR. | стенами | деревнями | армиями | ночами |
PRE. | стенах | деревнях | армиях | ночах |
Declinazione singolare degli aggettivi
genere | tema duro
TONICO |
tema duro
ATONO |
tema dolce | tema in к г х
TONICO |
tema in к г х
ATONO |
tema in ж ч ш щ
TONICO |
tema in ж ч ш щ
ATONO |
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NOM. |
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GEN. |
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DAT. |
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ACC. |
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STR. |
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PRE. |
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Declinazione plurale degli aggettivi
tema duro
TONICO |
tema duro
ATONO |
tema dolce | tema in к г х
TONICO |
tema in к г х
ATONO |
tema in ж ч ш щ
TONICO |
tema in ж ч ш щ
ATONO |
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NOM. | молодые | красивые | искренние | плохие | тихие | большие | хопошие |
GEN. | молодых | красивых | искренних | плохих | тихих | больших | хопоших |
DAT. | молодым | красивым | искренним | плохим | тихим | большим | хопошим |
ACC. | молодые/ых | красивые/ых | искренние/их | плохие/их | тихие/их | большие/их | хопошие/их |
STR. | молодыми | красивыми | искренними | плохими | тихими | большими | хопошими |
PRE. | молодых | красивых | искренних | плохих | тихих | больших | хопоших |
[modifica] Sintassi
Un’altra particolarità del russo è che l’ordine dei suoi costituenti è completamente libero. Nonostante la forma a cui si attiene nella maggior parte delle frasi sia quella Soggetto-Verbo-Oggetto, spesso possono capitare frasi dove l’ordine è modificato a seconda dell'enfasi che si vuol dare alle diverse parti della frase: эту девушку увидел Антон (ètu dévušku uvídel Antón /'ɛtu 'dʲɛvuʃku u'vʲidʲɪl ʌn'ton/) si traduce “Anton ha visto questa ragazza”. Ciò avviene perché la presenza dei casi rende quasi totalmente inutile l’ordine delle parole per stabilire la funzione della parola nella frase. Nonostante ciò il russo viene considerato una lingua SVO.
[modifica] Dialetti
Nonostante il generale livellamento del XX secolo, specialmente nel vocabolario, esistono ancora in Russia svariati dialetti. Alcuni linguisti dividono i dialetti della lingua russa in due raggruppamenti principali a base regionale, i settentrionali ed i meridionali, con Mosca in mezzo alla zona di transizione tra i due gruppi. Altri dividono la lingua in tre gruppi, i dialetti settentrionali, centrali e meridionali, con Mosca nella regione centrale. Esistono poi raggruppamenti su scala più piccola.
I dialetti mostrano spesso delle caratteristiche distinte e non standardizzate di pronuncia e di intonazione, di vocabolario e di grammatica. Alcune di queste sono resti di fasi più antiche della lingua che sono cadute in disuso nella lingua standard.
Nei dialetti settentrionali e quelli parlati lungo il fiume Volga in modo tipico viene chiaramente pronunciata la o atona come /o/ (questo fenomeno si chiama okan'e оканье); ad est di Mosca, specialmente nella regione di Rjazan, la /e/ e la /a/ atone che seguono delle consonanti palatalizzate non vengono ridotte a [ɪ] (diversamente dal dialetto moscovita) e vengono pronunciate invece come /a/ in tali posizioni; molti dialetti meridionali palatalizzano la /t/ delle forme di terza persona e spirantizzano la /g/ in [h]. Ad ogni modo in alcune aree a sud di mosca, ad esempio intorno a Tula, /g/ viene pronunciata come a Mosca e nei dialetti settentrionali a meno che preceda una occlusiva sorda o il silenzio. In questa posizione /g/ viene spirantizzata e desonorizzata nella fricativa [x], ad esempio, друг [drux], amico, (nel dialetto moscovita solo Бог [box], Dio, лёгкий [lʲoxʲkʲij]), leggero e мягкий [mʲaxʲkʲij], debole, e i loro derivati, seguono questa regola). Si noti che alcune di queste caratteristiche (ad esempio la /ɡ/ spirantizzata e la /t/ palatale finalea alle terze persone) sono presenti anche nell'ucraino moderno, e ciò indica un continuum linguistico o una forte influenza dell'una sull'altra e viceversa.
La città di Velikij Novgorod (Великий Новгород) ha mostrato storicamente una caratteristica chiamata čokan'e/cokan'e (чоканье/цоканье), dove /ʨ/ e /ʦ/ venivano confuse (si pensa che ciò sia dovuto all'influenza delle lingue ugro-finniche, che non distinguono questi suoni). Così цапля ("airone") è stato trovato anche sotto forma di 'чапля'. Inoltre la seconda palatalizzazione delle velari non ha avuto luogo nel dialetto novgorodiano in modo che la ě², o jat (Ѣ) (dal dittongo protoslavo *-aj-) non forza /k, g, x/ a cambiare in /ʦ, ʣ, s/; là dove nel russo standard si trova цепь ("catena") nei testi storici novgorodiani si trova кепь.
Tra i primi che si occuparono dei dialetti russo ci fu Lomonosov nel XVIII secolo. Nel XIX secolo Vladimir Dal compilò il primo dizionario che includeva un vocabolario dialettale. Una mappatura dettagliata dei dialetti del russo ebbe inizio solo alla fine del secolo. Al giorno d'oggi il monumentale Atlante Dialettalogico Della Lingua Russa (Диалектологический атлас русского языка /dʲɪʌˈlʲektəlʌˈɡʲiʨəskʲɪj ˈatləs ˈruskəvə jɪzɨˈka/) è l'opera più completa, pubblicata in tre volumi tra il 1986-1989 dopo quarant'anni di lavoro preparatorio.
La lingua standard si basa (ma non è identico) sul dialetto di Mosca.
[modifica] Storia della lingua
Il russo deriva dal Protoslavo, lingua originaria dei popoli slavi. La fase primaria e media della lingua russa risente dell’influsso dell’Antico slavo ecclesiastico, lingua di koiné creata dai Santi Cirillo e Metodio per evangelizzare i popoli slavi. Questa lingua, chiamata anche proto-Bulgaro, apparteneva al sottogruppo delle lingue Slave Meridionali, e ciononostante influenzò molto la lingua russa che ne assorbì il sistema di scrittura, l’alfabeto glagolitico da cui deriverà il moderno alfabeto cirillico.
Il russo rimase come lingua orale fino al XVII secolo quando Pietro il Grande adottò una nuova politica linguistica che portò alla nascita del Russo moderno, che prese finalmente la dignità di lingua scritta. Chiunque però volesse scrivere di temi letterari, filosofici, scientifici, scrivendo a livello medio e alto, doveva però ancora usare l’Antico Slavo Ecclesiastico. Solo nei secoli successivi il russo allargò il suo dominio sulla lingua della Chiesa Ortodossa.
L’ultimo grande “svecchiamento” del russo moderno che lo avvicina a quello contemporaneo avviene dopo la Rivoluzione d'ottobre. L’ortografia venne riformata e semplificata: dapprima le parole che terminavano in consonante non palatalizzata dovevano posporre un segno preciso che lo indicasse, il твёрдый знак (tvërdyj znak) “ъ”, che perse questa funzione e rimane oggi solo all’interno di poche parole. Inoltre l’alfabeto cirillico dapprima usato possedeva per esprimere il fonema “i” anche la stessa lettera dell’alfabeto latino, che fu rimpiazzata estendendo l’uso della più moderna e più “russa” “и”; е in maniera simile si abolì la “Ѣ” (jat’), generalizzando la “е”.
La vittoria dell’Unione Sovietica nella seconda guerra mondiale, nonché del suo ruolo primario nella Guerra Fredda, fecero del russo una lingua ad alto livello internazionale.
Per via della grande influenza politica che aveva l'Unione Sovietica, il russo è una delle lingue ufficiali delle Nazioni Unite, e fino a poco tempo fa era ampiamente studiato e conosciuto in tutti i paesi dell'Europa Orientale. Le lingue dei paesi dell’Europa Orientale sottoposti al regime sovietico e sotto il Patto di Varsavia hanno subito dal dopoguerra in poi una forzata russificazione, con l’introduzione quasi forzata di termini dalla lingua russa, in forza anche del comune ceppo linguistico, specialmente per le lingue slave. Con la dissoluzione dell’Unione Sovietica, tutte le lingue orientali si sono sottoposte ad un processo di accelerata derussificazione, che li portasse ad una completa autonomia dalla lingua di Mosca. Il russo ha pagato per questa politica linguistica apparendo sempre di più come una “lingua di regime”, che lo ha screditato agli occhi dei popoli dell’Europa Orientale a favore della lingua inglese e della lingua tedesca.
È una delle lingue ufficiali dell’ICAO, l’Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile, e rimane la lingua principale della tecnica e delle arti in tutta l’ex Unione Sovietica.
[modifica] Alfabeto cirillico russo
![]() |
Per approfondire, vedi la voce Alfabeto cirillico. |
Questo è l’alfabeto oggi in uso nella Federazione Russa (le altre lingue che ricorrono all’alfabeto cirillico possiedono alcuni caratteri differenti, come in Serbo o in Bulgaro, oppure modificati per trascivere suoni estranei alle lingue slave, come per le lingue iraniche e turche della ex-Unione Sovietica):
carattere stampatello corsivo | traslitterazione | pronuncia |
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А а А а | A | a |
Б б Б б | B | b |
В в В в | V | v |
Г г Г г | G | g di gatto; v nelle desinenze "-его" e "-ого", nonché nel possessivo "ego" ed in poche parole isolate come "segodnja" ("oggi") |
Д д Д д | D | d |
Е е Е е | E | ie di ieri quando accentata, altrimenti i breve |
Ё ё Ё ё | Ё | io di iota, sempre accentata |
Ж ж Ж ж | Ž | j del francese jardin |
З з З з | Z | s sonora di rosa |
И и И и | I | i |
Й й Й й | J | i breve, come in dai |
К к К к | K | c dura di casa |
Л л Л л | L | l |
М м М м | M | m |
Н н Н н | N | n |
О о О о | O | o (chiusa e prolungata) quando accentata, altrimenti a breve |
П п П п | P | p |
Р р Р р | R | r |
С с С с | S | s sorda di sì |
Т т Т т | T | t |
У у У у | U | u |
Ф ф Ф ф | F | f |
Х х Х х | CH | ch del tedesco achtung |
Ц ц Ц ц | C | z sorda di ozio |
Ч ч Ч ч | Č | c dolce di ciao |
Ш ш Ш ш | Š | sc di scivolo |
Щ щ Щ щ | ŠČ | come il precedente, ma più lungo e palatalizzato |
Ъ ъ Ъ ъ | ” | "segno duro" - muto, fa da pausa all'interno di una parola |
Ы ы Ы ы | Y | "i gutturale", un suono intermedio tra i e u /ɨ/ |
Ь ь Ь ь | ’ | "segno debole", palatalizza la consonante che lo precede esempi : НЬ = N’ = gn in stagno; ЛЬ = L’ = gl in aglio |
Э э Э э | È | e aperta di bello |
Ю ю Ю ю | JU | iu di iuta |
Я я Я я | JA | ia di iato quando accentata, altrimenti i breve |
[modifica] Padre nostro
Esistono due versioni del Padre nostro, una prettamente ortodossa in slavo ecclesiastico, ed una corrispondente al Padre nostro cattolico.
[modifica] Padre nostro ortodosso
Oтче наш
иже еси на небесех
да святится имя Твоё
да приидёт царствие Твоё
да будет воля Твоя
яко на небеси и на земли
хлеб наш насущный даждь нам днесь
и остави нам долги наша
якоже и мы оставляем должником нашим
и не введи нас во искушение
но избави нас от лукавого
Аминь
Traslitterazione latina:
Otče naš
iže esi na nebeseсh
da svjatitsja imja Tvoë
da priidët сarstvie Tvoë
da budet volja Tvoja
jako na nebesi i na zemli
khleb naš nasuščnyj dažd’ nam dnes’
i ostavi nam dolgi naša
jakože i my ostavljaem dolžnikom našim
i ne vvedi nas vo iskušenie
no izbavi nas ot lukavogo
Amin’
[modifica] Padre nostro cattolico
Отче наш, сущий на небесах
да святится имя Твоё
да приидёт царствие Твоё
да будет воля Твоя
и на земле как на небе
хлеб нас насущный дай нам на сей день
и прости нам долги наши
как и мы прощаем должникам нашим
и не введи нас в искушение
но избавь нас от лукавого
ибо Твоё царство и сила и слава во веки веков
Аминь
Traslitterazione latina:
Otče naš, suščij na nebesakh
da svjatitsja imja Tvoë
da priidët сarstvie Tvoë
da budet volja Tvoja
i na zemle kak na nebe
khleb naš nasuščnyj daj nam na sej den’
i prosti nam dolgi naši
kak i my prošaem dolžnikam našim
i ne vvedi nas vo iskušenie
no izbav' nas ot lukavogo
ibo Tvoë сarstvo i sila i slava vo veki vekov
Amin’
Trascrizione fonetica IPA:
[ 'ottʲʆɪ naʃ 'suʆʆɪj nə nʲɪbʲɪ'sax
'da svʲɪ'tʲiʦə 'imʲə tvʌ'jo
'da prʲɪj'dʲot 'ʦarstvʲɪɪ tvʌ'jo
'da 'budʲɪt 'volʲə tvʌ'ja
'i nʌ 'zʲɛmlʲɪ kak nʌ 'nʲebʲɪ
'xlʲɛp naʃ nʌ 'suʆʆnɪj daj 'nam nʌ sʲej 'dʲenʲ
i prʌ'stʲi nam 'dolgʲɪ 'naʃɨ
kak i 'mɨ prʌ'ʃaɪm dəlʒnʲɪ'kam 'naʃɨm
i nʲɪ vvʲɪ'dʲi nas v isku'ʃɛnʲɪɪ
no iz'bafʲ nas ʌt lu'kavəvə
'ibə tvʌ'jo 'ʦarstvə i 'sʲilə i 'slavə və vʲɪ'kʲi vʲɪ'kof
ʌ'mʲinʲ ]
[modifica] Collegamenti esterni
- L'Alfabeto Cirillico L'Alfabeto russo con traslitterazione
- Traslitterazione real-time della lingua russa
- Virtual Russian Keyboard
Lingue slave occidentali: Casciubo · Ceco · Lingue lusaziane · Polabo · Polacco · Slovacco · Slovinzio |