Plebisciti nello Schleswig
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I Plebisciti nello Schleswig (Sønderjylland o Slesvig in danese) furono due plebisciti organizzati secondo la sezione XII degli articoli 109 e 114 del Trattato di Versailles del 28 giugno 1919, per stabilire il futuro confine tra la Danimarca e la Germania. La questione fu monitorata da una commissione composta da rappresentanti della Francia, del Regno Unito, della Norvegia e della Svezia.
Il Ducato danese dello Schleswig era stato conquistato dalla Prussia e dall'Austria nel 1864, nella seconda guerra dello Schleswig, insieme alle province tedesche dell'Holstein e del Lauenburg, che erano ancora sotto il controllo danese. L'articolo 5 della Pace di Praga del 1866 decise che si sarebbe dovuto tenere un plebiscito per dare la possibilità al popolo dello Schleswig settentrionale di ritornare sotto il dominio danese; questo articolo fu tuttavia ignorato dalla Prussia e anche dall'Impero germanico. Solo la sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale la indusse a concedere il plebiscito.
Il primo plebiscito si tenne nello Schleswig del Nord il 14 febbraio 1920. La regione (Zona I) votò in blocco e il risultato fu che tre quarti della popolazione decise di tornare sotto la Danimarca, anche se rimasero maggioranze tedesche in numerose città, come a Tønder e Højer.
Lo Schleswig centrale (Zona II) votò il 14 marzo 1920 e questa volta, ogni parrocchia doveva decidere da che parte stare. Siccome nessuna parrocchia diede la maggioranza dei voti alla Danimarca, la Commission Internationale de Surveillance du Plébiscite Slésvig decise che il confine tra i due stati sarebbe stato quello tra la Zona I e la Zona II. Non si tenne alcun plebiscito nella parte meridionale della provincia.
Lo Schleswig del Nord ritornò nell'estate del 1920 sotto la Danimarca, e assunse il nome di Jutland meridionale.