Presocratici
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Il gruppo dei primi filosofi greci, comunemente chiamati presocratici, include:
- Talete, Anassimandro e Anassimene, filosofi naturalisti della scuola di Mileto
- Eraclito l'oscuro
- Pitagora di Samo, fondatore della scuola pitagorica, a cui appartennero:
- Senofane di Colofone
- Parmenide il filosofo dell'essere, Zenone di Elea,e gli eleatici
- Empedocle ed Anassagora, pluralisti
- gli atomisti Leucippo e Democrito
- Diogene di Apollonia
- Protagora e i sofisti.
Spesso risulta difficile definire esattamente il pensiero dei filosofi presocratici così come ricostruire le argomentazioni che essi utilizzarono a sostegno delle loro teorie. Analoga sorte è toccata alle loro opere, andate perse nel corso dei secoli. Ciò che rimane dei loro scritti sono solo le citazioni di alcuni filosofi e storici antichi oltre a qualche raro frammento salvatosi dall'oblio.
I filosofi presocratici rigettarono le tradizionali interpretazioni mitologiche dei fenomeni a favore di spiegazioni più razionali. Essi si chiedevano:
- Quale è l'origine delle cose?
- Quale è la sostanza di tutte le cose?
- Come possiamo spiegare la molteplicità delle cose che esistono in natura?
- Che rapporto intercorre tra unità e molteplicità?
Benché quasi tutte le soluzioni cosmologiche dei primi pensatori greci siano state rifiutate in quanto chiaramente false, la filosofia non ha mai smesso di interrogarsi sulle questioni da essi sollevate.
È da notare che la classificazione "presocratici" è stata comunemente abbandonata a favore della più esatta denominazione di "presofisti" che denota meglio questo gruppo di pensatori, in quanto sono stati per primi i sofisti che hanno spostato la speculazione dai piani ontologico e cosmologico a quelli antropologico ed etico.
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