San Berardo dei Marsi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Cardinale | |
![]() Berardo dei Marsi della Chiesa cattolica |
|
![]() |
|
Proclamato | 1102 (?) da papa Pasquale II |
Nato | Pescina, 1079 |
Ordinato | |
Consacrato | |
Vescovo | |
Deceduto | Marsia, 3 novembre 1130 |
Cardinale Titolo cardinalizio Collegio cardinalizio · Concistoro Tutti i cardinali |
Berardo dei conti dei Marsi (presso Pescina, l'Aquila, 1079 - Marsia, 3 novembre 1130) fu un nobile abruzzese, stretto collaboratore di papa Pasquale II, il quale lo creò cardinale e lo elesse vescovo dei Marsi: è anche venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
[modifica] Biografia
Nacque nel castello di Colli di Monte Bove, presso Pescina, dal conte Berardo e da sua moglie Teodosia: venne avviato sin dall'infanzia alla carriera ecclesiastica ed all'età di sette anni venne affidato ai canonici della cattedrale di Santa Sabina dei Marsi che ne curarono l'educazione. Dal vescovo Pandolfo, ricevette gli ordini minori, fino all'accolitato.
Completò la sua formazone presso l'abbazia di Montecassino, dove soggiornò tra il 1095 circa e il 1102, quando papa Pasquale II (1099 - 1118) lo ordinò suddiacono e lo scelse quale governatore della provincia di Campagna.
A causa dei contrasti con l'aristocrazia locale, poco tempo dopo il pontefice lo richiamò a Roma e lo innalzò alla dignità cardinalizia, assegnandolo prima alla diaconia di Sant'Angelo in Peschiera (o forse a quella di Sant'Adriano) e poi, promossolo all'ordine dei Cardinali Presbiteri, al titolo di San Crisogono.
Nel 1109 venne eletto vescovo dei Marsi e tornò nella sua terra: il suo episcopato fu segnato dall'impegno nella moralizzazione del clero (lottò contro la pratica della simonia e del concubinato dei chierici) e dalla sollecitudine verso i poveri. Resse la diocesi fino alla morte, che lo colse il 3 novembre 1130: venne sepolto nella cattedrale di Santa Sabina di Marsia (oggi San Benedetto dei Marsi) e nel 1631, col trasferimento della sede episcopale a Pescina, le sue reliquie vennero traslate nella nuova cattedrale di Santa Maria delle Grazie.
La venerazione popolare del vescovo Berardo iniziò subito dopo la sua morte: il suo culto fu approvato e confermato da papa Pio VII il 10 maggio 1802.
[modifica] La parentela con Santa Rosalia
In base alle ricerche condotte a metà del XVII secolo dallo storico Pietro Antonio Tornamira (pubblicate nel 1674) e ad un albero genealogico conservato presso la biblioteca del Monastero dei Benedettini delle Vergini di San Martino delle Scale di Montereale, Berardo fu prozio di Santa Rosalia, patrona di Palermo e di tutta la Sicilia: la santa sarebbe stata infatti figlia del conte Sinibaldo delle Rose, membro della corte di Ruggero I e figlio di Teodino, fratello del cardinale dei Marsi.
Per sottolineare il particolare legame che unisce le chiese particolari dei Marsi e di Palermo, fu chiamato proprio il cardinale Salvatore De Giorgi (arcivescovo di Palermo) a celebrare la messa che, il 1 maggio 2004, segnò l'apertura dell'Anno giubilare indetto in occasione della ricorrenza del 925° anno delle nascita di San Berardo.