Sefarditi
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Erano detti sefarditi (dall'ebraico ספרד Sefarad, "occidente") gli ebrei abitanti la penisola iberica.
Indice |
[modifica] Storia
Fu una comunità molto prospera: erano considerati come le guide della fede e della cultura giudaica nell'Europa del Medioevo.
Un riconoscimento religioso, e soprattutto culturale, che si prolungò per vari secoli.
Dopo la Reconquista iberica, conclusasi nel 1492, gli ebrei vengono espulsi, per opera dei Cattolicissimi Reali Isabella I di Castiglia e Ferdinando II di Aragona, dal neonato stato spagnolo, disperdendosi in Italia, nel Balcani, e in tutto il bacino del Mediterraneo, venendo accolti dalle comunità ebraiche ivi già residenti.
I rabbini lanciarono un grave cherem alla Spagna, un anatema, secondo il quale dopo quattro secoli una terribile minaccia fratricida incomberà sullo popolo iberico: e così fu. La guerra civile spagnola con la dittatura franchista rappresenterebbero la realizzazione di tale maledizione.
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«Il tribunale di JHWH siede in permanenza,
quaggiù in terra e lassù in cielo» |
[modifica] Lingua
Durante i secoli conservarono una varietà del castigliano chiamato ladino o giudeo-spagnolo, che si sviluppò in modo isolato rispetto allo spagnolo della Spagna e dell'America.
[modifica] Liturgia
Il termine "Nusakh Sepharad" non si riferisce alla liturgia che si recita tra i sefarditi di solito, ma a una liturgia europea alternativa che è utilizzata da molti chassidim. Tradizionalmente, i sefarditi utilizzano la Nusakh Eidot Hamizrach per pregare (liturgia delle congregazioni dell’Europa dell'est) anche essa conosciuta col nome, per maggior confusione, "Nusakh Sefardi".
[modifica] Rapporti con altri gruppi ebraici
Con l'espulsione in massa dei Sefarditi dalla penisola iberica, sorse il prolema dell'accoglienza da parte dei fratelli correligionari e del confronto tra le varie realtà ebraiche.
Joseph Roth, con la sferzante ironia che gli è propria, asserisce che se può esser pure capitato che un sefardita abbia sposato un askenazita, mai e poi mai si vedrà un sefardita a fianco di un ebreo dell'Europa orientale!
Questo a significare come le differenze tra questi gruppi siano abbastanza marcate.
Così non fu invece coi Mizrahi mediorientali, molto vicini cultualmente. Per tale motivo Sefarditi e Mizrachi sono stati a lungo confusi. Ancora adesso, la parola sefardí indica anche gli ebrei dei paesi del Vicino Oriente, in particolare Yemen, Iraq e Iran.
In Grecia gli ospiti furono i Romanioti, di più antiche tradizioni. Ma l'orgoglio sefardita portò i primi a fondersi con i sopravvenuti, che, da parte loro, aquisirono la parlata greco-ebraica yevanic.