Steve Lukather
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Steve Lukather (nato a Los Angeles il 21 ottobre del 1957) è il chitarrista ed il leader dei Toto.
[modifica] Biografia
Ha iniziato l'attività di musicista fin dall'età di 17 anni incominciando a lavorare come turnista all'interno del circuito discografico americano. Prima di arrivare al successo internazionale con i Toto ha collaborato, sia in studio che dal vivo, con grandi nomi della musica americana come Earth Wind & Fire, Bob Scaggs, Larry Carlton.
Nel 1977 fonda la band conosciuta in tutto il mondo con il nome Toto formata dai fratelli Jeff Porcaro (batteria) e Steve Porcaro (sintetizzatore e tastiere), David Paich (pianoforte e tastiere), David Hungate (basso), Bobby Kymball (voce).
Sempre nel 1977 i Toto realizzarono il loro primo album che conteneva i grandi pezzi di successo quali Hold the line e Georgy Porgy. Il successo planetario arriva con l'album Toto IV del 1982 contenente due grandi successi radiofonici: Africa e Rosanna. Il disco vendette molto e consegnò alla band la bellezza di 6 Grammy Awards. Nello stesso anno, Lukather viene premiato con un ulteriore Grammy Award nella categoria Best Rhythm & Blues Song per aver composto (assieme a Jay Graydon e Bill Champlin) Turn Your Love Around di George Benson.
La carriera dei Toto è ricca di stravolgimenti per quanto riguarda la formazione: nel 1982 il bassista Mike Porcaro (altro fratello di Steve e Jeff Porcaro) subentra a David Hungate, nel 1984 Bobby Kymball lascia la band e vi ritornerà definitivamente nel 1999 in occasione del Reunion Tour. Durante gli anni d'assenza di Kymball cambiano più volte cantante. Va menzionata la presenza di Joseph Williams in veste di cantante tra il 1987 e il 1988.
Nel 1992, pochi mesi dopo aver ultimato le registrazioni dell'album Kingdom of Desire, il batterista Jeff Porcaro perde la vita dopo un attacco cardiaco dovuto ad una reazione allergica a dei pesticidi usati nel suo giardino (anche se alcune voci insinuano un abuso di cocaina). La morte di Jeff Porcaro segna molto i membri della band. Ma nonostante il tragico evento riescono comunque a trovare la forza di andare in tour con l'asso della batteria Simon Phillips.
Dal 1992 in poi i Toto hanno dato alla luce un paio di nuovi albums più qualche album live oltre ad esibirsi in giro per il mondo. Per il febbraio 2006 è prevista l'uscita del nuovo album dal titolo Falling in Between al quale sarà abbinato un tour mondiale.
Steve Lukather ha realizzato 4 album da solista: Lukather (1989), Candyman (1994), Luke (1997), Santamental (2003). In ogni suo album è facile trovare degli illustri collaboratori quali Michael Landau, Eddie Van Halen, Richard Marx, Vinnie Colaiuta, Steve Vai, Slash, e molti altri.
A differenza del lavoro svolto con i Toto, la produzione solista di Steve guarda molto di più ad influssi jazz-rock e fusion, non mancano però le ballate classiche alla Lukather.
Steve oltre ad essere considerato uno dei più grandi chitarristi esistenti è anche un ottimo songwriter. Nel 1986 va in tour in Giappone con Santana e Jeff Beck (dove incontrerà per la prima volta Simon Phillips che più tardi diventerà il batterista dei Toto) Negli ultimi anni ha collaborato anche con il chitarrista Larry Carlton dando vita ad uno dei più bei dischi di chitarra degli ultimi tempi, No Substitutions, registrato in Giappone durante una serata della loro tournée mondiale e che gli ha fruttato la vincita di un ulteriore Grammy Award nella categoria Best Pop Instrumental Album nel 2002. I due chitarristi americani sono stati a lungo in tournée dalla quale è stato tratto anche un DVD live. Da segnalare inoltre il tour del 1998 con Edgar Winter e nel 2005 con il chitarrista Nuno Bettencourt (Ex Extreme)
Steve Lukather è preso in considerazione da molti musicisti e non solamente da chitarristi, il suo modo di suonare affascina per la grande tecnica, la grande musicalità e per il suo gran suono in continua evoluzione.
La ricerca timbrica costante e maniacale gioca un ruolo determinante nell'ascesa mondiale del chitarrista in forza ai Toto, entrato di prepotenza nell'Olimpo dei "Gods of Guitar". Nel corso degli anni, il proverbiale "Luke sound" diventa un riferimento assoluto per milioni di chitarristi in tutto il pianeta. Pastoso e grosso, aggressivo e al tempo stesso raffinato, è il suono che tutti i chitarristi rock (o quasi) vorrebbero avere. Questione di mani, senza dubbio. Ma anche di strumenti. Dalla classica accoppiata Gibson-Marshall e poi Gibson-Mesa Boogie di fine anni '70 (è il suono di "Rosanna", per intenderci), si passa ai complessi sistemi a rack, assemblati con il prezioso aiuto del guitar guru Bob Bradshaw, al quale si rivolgono moltissimi eroi delle sei corde, primo fra tutti Steve Vai.
Proprio di Bradshaw è il preamplificatore valvolare Custom Audio 3+, una sorta di Ferrari dell'amplificazione per chitarra, che rimpiazza un Soldano X99 e diventa il cuore pulsante del suono di Lukather. Ad amplificare il timbro del pre ci sono i finali di potenza (anche questi valvolari e di gran pregio) della VHT. In mezzo, a processare il segnale, un parco effetti di primissima scelta, nel quale figurano macchine della TC Electronic e della Lexicon (oggi i modelli nel rack di Luke sono G-Force e PCM 80). Fondamentali nel suono di Lukather anche un Uni-vibe e un wah wah Dunlop Crybaby, testimonianze "parlanti" della passione - da sempre dichiarata e a volte ostentata - di Lukather per Hendrix. Dagli anni '80 ad oggi gli ingredienti base del Luke sound (Custom Audio + VHT) restano invariati, ad eccezione delle ottime testate Rivera, che Luke alterna spesso al sistema rack (proprio su sue specifiche la ditta di Paul Rivera costruisce la Bonehead). Tutto questo ben di Dio confluisce in un sistema di speaker non meno complesso: alla cassa centrale arriva infatti il segnale "dry" (asciutto, senza effetti), mentre le due laterali ricevono il suono "wet" (letteralmente, bagnato, ovvero effettato).
Quanto alle chitarre, dopo le Gibson (Les Paul in particolare) dei primi anni, Steve adotta le Valley Arts, equipaggiate con i pickups attivi della EMG, potenti e privi di rumori di fondo, e con ponti Floyd Rose. Sparito il prestigioso marchio, Luke si affida alla Music Man, che ancora oggi costruisce e commercializza il suo modello "signature", la "Luke" [[1]]: la forma è meno Strat-style e il Floyd Rose della prima versione viene sostituito con un ponte proprietario che a detta di Lukather fa suonare meglio la chitarra e tiene meglio l'accordatura. In seguito, la OLP, ditta cinese che costruisce repliche su licenza Music Man, ha messo in commercio un'imitazione economica della Luke.
L'attività di turnista di Lukather non è mai cessata, dagli anni '80 ad oggi vanta migliaia di collaborazioni, citando qualche esempio: Michael Jackson, Eric Clapton, Paul McCartney, Barbara Streisand, America, Earth Wind & Fire, Joe Cocker, Lionel Ritchie e molti altri.
[modifica] Discografia
- 1989 Los Lobotomys (Maxus)
- 1989 Lukather (CBS)
- 1994 Candyman (Columbia)
- 1997 Luke (Columbia)
- 2001 No substitutions insieme a Larry Carlton (Favored Nations)
- 2001 Doves of Fire live (Bootleg)
- 2003 Santamental (ulfTone Music)