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Targhe automobilistiche italiane - Wikipedia

Targhe automobilistiche italiane

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Targa attuale italiana
Targa attuale italiana

Le targhe automobilistiche in Italia hanno una storia piuttosto antica e interessante alle loro spalle.

Indice

[modifica] Le prime targhe (fino al 1905)

All'inizio del 1900, le prime targhe avevano forma rettangolare, con sfondo bianco e nome intero della città a cui seguiva il numero progressivo di immatricolazione.

[modifica] 1905-1927

All'epoca ovviamente non si immaginava che le automobili avrebbero avuto un tale boom, e per questo ben presto si eliminò il nome completo della città per far posto a targhe composte da un numero, di solito in rosso, che indicava la provincia di provenienza (vedi la lista completa), e accanto ad esso il numero di immatricolazione. Le targhe venivano realizzate in base al numero assegnato dalla prefettura, ma il compito della realizzazione della targa spettava al proprietario del veicolo (c'era anche la possibilità di farla fare dal Touring Club Italiano) e, per questo motivo, erano spesso molto diverse tra di loro.

[modifica] 1927-1994

Nel 1927 Mussolini con una serie di leggi riforma la legislazione provinciale, e tra le cose, cambia anche l'impostazione delle targhe: esse ora si configuravano con una sigla di due lettere rappresentanti la provincia: la prima corrispondeva alla prima lettera del capoluogo, la seconda una delle lettere seguenti, (ad eccezione di Roma che conteneva il nome completo) e a seguire un numero progressivo da 1 a 999.999 (si passerà poi all'introduzione di lettere, superato il milione).

[modifica] Modifiche

Questa è la lista delle principali fasi di modifica alle targhe durante questo lungo periodo:

  • Dal 1927 al 1932 sono in metallo, con sfondo nero e caratteri bianchi su una sola linea; il numero era sulla sinistra e la sigla della provincia sulla destra; dal 1928 sulle targhe posteriori appare anche il fascio littorio, mentre quelle anteriori erano a discrezione del proprietario e quindi variavano molto le une dalle altre.
  • Dal 1932 al 1976 sono sempre in metallo, con sfondo nero e caratteri bianchi su due linee; la sigla di individuazione della provincia è posta sulla prima riga assieme ai primi due numeri, mentre quelli successivi si trovano nella seconda riga; dal 1934 le targhe anteriori vengono prodotte dal CONI e riproducono i colori di quelle posteriori, ma sono molto più piccole.
    • Dal 1943 al 1945 le targhe assegnate furono pochissime vista anche la difficile situazione italiana; inoltre una legge specifica impediva l'acquisto di automobili da parte di privati.
    • Dal 1945 al 1948 con la caduta del fascismo, il fascio viene rimpiazzato dal simbolo dell'Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra (una corona di spine con tre baionette all'interno)
    • Dal 1948 al 1976 nelle targhe sia anteriori che posteriori compare il simbolo della Repubblica Italiana (e cioè una stella a 5 punte all'interno di una ghirlanda e con al centro le lettere RI); dal 1963 si inizia a utilizzare la plastica per le targhe
Targa del periodo 1976-1985
Targa del periodo 1976-1985
  • Dal 1976 al 1985 sono in plastica, con sfondo nero, sigla della provincia di colore arancione e caratteri alfanumerici in bianco. Le targhe posteriori sono composte da due parti, la prima con la sigla della provincia di appartenenza e la seconda con il numero progressivo e la ripetizione in piccolo della provincia prima del numero. La parte con la provincia viene fornita in due versioni, la prima con la sigla centrata e la seconda con la sigla spostata verso sinistra. La ragione è dovuta al fatto che in questo modo si può comporre la targa in modo da adattarsi alla forma del vano o dello spazio destinato alla targa. Sulle macchine più vecchie solitamente la forma è quella delle targhe precedenti, cioè "quadrata", in questo caso si pone la sigla della provincia sopra la parte con il numero, mentre nelle macchine più moderne il vano è rettangolare allungato; in questo caso la parte con la sigla della provincia si monta a sinistra della parte numerica.
  • Dal 1985 al 1993 si ritorna al metallo, poiché la plastica era meno resistente alle intemperie e facilmente deformabile, con caratteri neri su sfondo bianco riflettente; la targa anteriore, che dal 1934 era rimasta molto piccola, viene decisamente ingrandita e portata alle stesse dimensioni dei due pezzi della targa posteriore. Anche con queste targhe è possibile comporre la targa in modo da adattarsi al vano presente sul veicolo come per la serie precedente.

[modifica] Sistema di numerazione

  • La numerazione della prima serie andava da 0 fino a 999999, senza lettere né zeri davanti; nelle nuove province introdotte negli anni '60 così la targa poteva avere meno di 6 cifre, anche se proprio con le province di Pordenone (1967) e Isernia (1970) vennero introdotti per la prima volta gli zeri all'inizio, che furono introdotti in seguito anche in tutte le altre province per evitare facili contraffazioni. Le targhe di Pordenone e Isernia sono iniziate con 0001; Oristano e le province successivamente create negli anni '90 hanno iniziato con il numero 000001; curiosamente le prime 99 targhe avevano 6 cifre (compresi gli zeri) mentre le successive ne avevano solo 5.
  • In alcune province più popolose questa numerazione non fu più sufficiente e si dovette ricorrere a una lettera in prima posizione (Esempio: A11111). Vennero saltate da questa serie le lettere C, I, J, O e Q; le altre sono nel giusto ordine alfabetico se si eccettua la fine dell'alfabeto, dove l'ordine delle ultime lettere è stato V, Z, X, Y, W.
  • Terminata anche questa serie, si passò a porre la lettera in ultima posizione, saltando oltre alle lettere precedenti anche B, K e U e usando l'ordine alfabetico corretto.
  • Nelle province più grandi (Roma e Milano) si è dovuto successivamente ricorrere a spostare la lettera in seconda posizione (Esempio: 1A1111). La terza grande provincia (Torino) non ha invece mai terminato la serie precedente. Da questa serie, oltre alle lettere saltate nella prima serie alfanumerica, viene esclusa anche la B.
  • Milano è stata l'unica provincia ad esaurire anche la serie con la lettera in seconda posizione, passando quindi a mettere la lettera in terza posizione (Esempio: 11A111). In questa serie sono solo state usate le lettere A e D.

[modifica] 1994-1999

In questo periodo l'aspetto esteriore rimane pressoché invariato (in metallo, caratteri neri su sfondo bianco), ma la targa posteriore torna ad essere costituita da un' unica placca e viene rivoluzionato il sistema di numerazione: scompare la sigla della provincia e la targa si compone di una combinazione di due lettere, tre cifre e altre due lettere (Esempio: AA 000 AA); sia le lettere che le cifre seguono un ordine seriale, per cui si incrementa il numero di tre cifre da 000 a 999 e, raggiunto questo numero, viene avanzata di una entità la combinazione di quattro lettere che si legge sulla targa se trascuriamo le cifre; ad ogni cambiamento di una lettera le cifre ritornano a 000. L'ordine è quindi del tipo BRAY, BRAZ, BRBA, BRBB... Vengono utilizzate in totale 22 lettere (quelle dell'alfabeto inglese ad esclusione di I, O, Q e U) che, formando un totale di 234.256.000 possibili combinazioni, dovrebbero garantire le immatricolazioni per un periodo di circa 50 anni.

Le targhe vengono assegnate alle provincie a lotti, seguendo indicativamente la frequenza di immatricolazioni; questa nuova numerazione fu introdotta quindi gradualmente ovvero dopo l' esaurimento, nelle singole provincie, dei lotti di targhe obsolete: la prima immatricolazione avvenne nella provincia di Asti nel marzo del 1994 e recava la combinazione AB 000 MD, il lotto inaugurale con la combinazione AA 000 AA fu invece attribuito alla provincia di Terni. Per un breve periodo fu concesso alle provincie istituite nel 1992 e 1993 (Biella, Verbano Cusio Ossola, Lecco, Lodi, Rimini, Prato, Crotone, Vibo Valentia) di continuare a distribuire targhe appartenenti al precedente sistema di numerazione: erano i proprietari dei veicoli da immatricolare che potevano scegliere il tipo di targa. In questo modo anche le nuove provincie poterono vantare la targa con la sigla automobilistica per alcune migliaia di veicoli.

In virtù della distribuzione a lotti delle targhe anche questo sistema di numerazione consente di risalire alla provincia di prima immatricolazione, sempreché non vi siano stati "prestiti" fra le provincie per sopperire a ritardi nelle consegne o a consumi anomali. Utilizzano comunque gli stessi lotti di targhe le province di Firenze e Prato in quanto condividono l'ufficio della Motorizzazione Civile.

Vengono fornite anche delle targhe posteriori di dimensioni prossime a quelle di un quadrato, riprendendo le dimensioni che avevano le targhe prima del 1976. In questo caso la targa posteriore è costituita da due righe. Per queste targhe, la numerazione inizia da ZA 000 AA, utilizzando sempre il sistema descritto in precedenza. In ogni consegna di un nuovo lotto il 10% delle targhe è di questo tipo.

[modifica] Dal 1999 in poi

La mancanza della sigla della provincia non era gradita a molti italiani, per cui nel 1999 avvenne una ulteriore revisione, che lasciò invariato il sistema di numerazione, cambiando invece l'estetica della targa. Le nuove targhe hanno due fasce blu ai lati: su quella sinistra sono presenti le 12 stelle dell'Unione Europea e la lettera I dell'Italia (ciò elimina l'obbligo di attaccare l'ovale con la sigla nazionale, che spesso provocava confusione). Sulla banda destra invece, in alto è presente l'anno di immatricolazione, in basso la sigla della provincia di immatricolazione. Anno e sigla di provincia sono adesivi e vengono applicati al momento della immatricolazione, spesso la sigla di provincia non viene apposta se il proprietario del veicolo non la richiede o se il veicolo non è stato immatricolato nella provincia di residenza. Per effetto delle nuove bande laterali, queste targhe sono di 3 cm più larghe delle precedenti, mentre i caratteri sono più massicci; queste le dimensioni esatte:

  • Anteriore: 360 x 110 mm
  • Posteriore su una riga: 520 x 110 mm
  • Posteriore su due righe: 297 x 214 mm

Le targhe con le due fasce blu ai lati sono state introdotte a partire da BB 000 HH, assegnato a Varese, per quanto riguarda quelle su una sola riga e da ZA 400 LV per quelle su due righe.

[modifica] Ulteriori sviluppi

A partire dal 1° gennaio 2003, è stata introdotta la possibilità di ottenere targhe personalizzate; tuttavia esse devono rimanere all'interno dell'attuale sistema di numerazione e saranno inoltre più costose delle targhe normali. Ad oggi (agosto 2006) non è ancora stato emanato il regolamento di esecuzione, pertanto non sono ancora ammesse tali targhe. È stata invece liberalizzata la stampa delle targhe di prova, con combinazioni alfanumeriche scelte dal possessore.

Dal 2003 viene in oltre modificata la filigrana delle targhe, precedentemente P.G.S. A/B 1/2, (ovvero Provveditorato Generale dello Stato, A o B son due diversi tipi di patina, 1 e 2 se la patina è bianca o gialla), ora M.E.F. A/B/C 1/2 ovvero Ministero dell'economia e delle Finanze.

[modifica] Le targhe degli altri veicoli

[modifica] Motociclette

Targa di motocicletta
Targa di motocicletta

Per quanto riguarda i motocicli di cilindrata superiore ai 50 cc la targa è, secondo l'ultima revisione, di forma rettangolare, disposta su due righe; sulla prima riga, oltre a due lettere, sui lati vi sono le indicazioni delle 12 stelle dell'Unione Europea e la lettera I dell'Italia sul lato sinistro e sulla banda destra invece sono presenti l'anno di immatricolazione e la sigla della provincia di immatricolazione. Sulla seconda riga vengono riportate 5 cifre.

I motocicli di cilindrata inferiore ai 50 cc sono contrassegnati da una targa quadrata a caratteri neri su sfondo bianco, con combinazione di sei caratteri (lettere e numeri) disposti su due righe da tre caratteri ciascuna. Fino al 2006, la targa era trapezoidale e la combinazione era di cinque caratteri disposti su due righe, la prima di due caratteri e la seconda di tre (lettere e numeri).

In passato le targhe motociclistiche hanno avuto anch'esse una numerazione legata alle sigle provinciali. In tutte le sue edizioni la targa della motocicletta ha conservato la dispozione dei caratteri e delle cifre su due righe.

Nelle prime 99 targhe di ogni provincia (salvo alcune eccezioni per le Province di più recente istituzione) compariva prima il numero e poi la sigla di provincia. Per i numeri successivi la targa era in grado di ospitare fino a sei cifre di immatricolazione: le ultime 4 venivano disposte sulla riga inferiore, la prima e la seconda quando presenti (con eventauli zeri di riempimento) erano diposte dulla prima riga alla destra dei due caratteri della sigla di provincia. La disposizione era quindi analoga a quella utilizzata per gli autoveicoli tra il 1927 e il 1974, lo sfondo della targa è sempre stato bianco.

Durante l'uso della numerazione legata alle sigle provinciali nessuna provincia ha immatricolato sino a 1.000.000 di motocicli, dunque non è stato necessario ricorrere a combinazioni alfanumeriche per gestire le immatricolazioni delle provincie più popolose.

A partire dal 1994 il sistema di numerazione si è adeguato ai criteri descritti nel primo paragrafo, i due caratteri non rappresentano più la provincia ma una combinazione alfabetica che varia in maniera analoga a quella delle targhe automobilistiche, ovviamente per evitare duplicazioni non vengono utilizzate le combinazioni alfabetiche che sono identiche alle sigle provinciali in vigore nel 1993. Anche per i motocicli, dal 1994 al 1999 non era più riportata la sigla di provincia e la disposizione dei caratteri era: sulla prima riga 2 lettere e una cifra, sulla seconda riga le restanti 4 cifre.

[modifica] Targhe militari

Targa dell'Esercito fino al 1997
Targa dell'Esercito fino al 1997
Targa attuale della Marina Militare
Targa attuale della Marina Militare

Le targhe militari a partire dal 1997 hanno adottato un sistema di numerazione del tipo 000 AA, dove, per la Marina Militare, le lettere riportavano la sigla del Comando Marina al quale era assegnato il mezzo; successivamente la numerazione è stata modificata in AA 000. Davanti a questi cinque caratteri ci sono due o tre lettere in rosso che indicano le varie forze armate secondo il seguente schema:

EI Esercito italiano (ROETO = Regio Esercito fino al 1948)
MM Marina militare
GdF Guardia di Finanza
CC Arma dei Carabinieri
AM Aeronautica militare (RA prima della seconda guerra mondiale)
VF Vigili del Fuoco
CP Capitaneria di Porto - Guardia Costiera
CFS Corpo Forestale dello Stato
CF Corpo Forestale dello Stato (dal 2000, solo Regioni a Statuto Speciale)
DPC Protezione Civile
PL Polizia Locale
CRI Croce Rossa Italiana

Prima del 1977 si adottavano sistemi diversi a seconda dei vari corpi militari.

I mezzi della Croce Rossa, essendo considerati mezzi militari (al contrario di quelli delle altre pubbliche assistenze) sono dotati di targa ministeriale. La numerazione è del tipo A 000 A. La sigla CRI è in rosso seguita dal simbolo della Croce Rossa, sempre in rosso, e la numerazione in nero.

La Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria usano targhe in cui è riportato per esteso, in colore rosso, al di sopra della numerazione, rispettivamente POLIZIA e POLIZIA PENITENZIARIA.

Dal 2000 il Corpo Forestale adotta nelle Regioni a Statuto Speciale una targa del tipo CF 000 XX, dove XX è la sigla della Provincia di appartenenza in rosso. Dal 2001 a Bolzano e in Sardegna si adottano rispettivamente le numerazioni CF FD 000 e CF VA 000, con la parte alfabetica in rosso e i numeri in nero. FD sta per "Forst Dienst" (tedesco per servizio forestale) e VA per Vigilianza Ambientale.

[modifica] Targhe per le Forze Alleate in Italia (AFI)

Targa AFI per automezzi di servizio
Targa AFI per automezzi di servizio
Targa AFI per automezzi privati
Targa AFI per automezzi privati

Le targhe AFI e AFI OFFICIAL (AFI è l'acronimo di Allied Forces Italy) sono utilizzate per i mezzi delle Forze NATO in Italia e per quelli privati del personale dei Paesi della NATO che vi presta servizio. Sono inoltre assegnate anche ai Comandi di Forze - e relativo personale - appartenenti a Paesi NATO ma schierate in Italia grazie ad accordi bilaterali.

La gestione delle targhe AFI è affidata per tutto il territorio nazionale al Comando delle Forze Alleate del Sud Europa (AFSOUTH, Napoli), che demoltiplica poi tale gestione attraverso il Comando subordinato della Marina (Napoli) e, dopo lo scioglimento degli altri Alti Comandi NATO in Italia, tramite i diretti Comandi delle Forze dell'Esercito e dell'Aeronautica.

Le targhe riportano una lettera che indica l'ubicazione del Comando o Reparto di appartenenza del mezzo di servizio o del titolare del mezzo privato (ad esempio: N per il Comando delle Forze Alleate del Sud Europa ubicato a Napoli) seguita da una serie numerica e sono per dimensioni, sistema d'aggancio, forma e foggia generale simili alle targhe in uso negli Stati Uniti.

A partire dal 2003, ed a seguito della Seconda Guerra del Golfo, i Comandi delle forze USA in Italia hanno avviato un'ampia campagna perché il proprio personale immatricoli i mezzi privati con targhe simili a quelle civili italiane (sarebbero prive dello stemma della Repubblica Italiana), al fine di rendere i mezzi del proprio personale meno riconoscibili e dunque meno soggetti agli atti vandalici che subiscono con crescente frequenza o a possibili, per quanto improbabili, attentati terroristici. Accordi fra i Comandi USA e le Autorità italiane hanno consentito l'accelerazione della relativa procedura e l'esenzione fiscale dalla APIET o ARIET ma non dal rimborso del costo della targa; i Comandi USA dell'Esercito e dell'Aeronautica sostengono queste spese, non altrettanto sembra faranno i Comandi della Marina e dei Marines.

Si vedano in questo documento, al paragrafo 3.1, le disposizioni date dal Comando del 31° Stormo da caccia USAF della base bilaterale di Aviano.

Si veda inoltre sul giornale Stars And Stripes il commento alla decisione della Marina USA di non pagare i costi di immatricolazione (si avverte che il giornale non è un organo ufficiale delle Forze Armate degli USA ma è un libero ed indipendente giornale d'opinione). Nel corso dell'articolo è chiaramente indicato che la disposizione non riguarda il personale appartenente agli altri Paesi della NATO.

[modifica] Targhe speciali

Le targhe speciali seguono un sistema di numerazione specifico a seconda dell'appartenenza. Lo schema è il seguente: Sigla identificativa seguita da Numerazione. Le sigle identificative delle targhe speciali sono riportate nella tabella seguente.

CC      Corpo Consolare
CD      Corpo Diplomatico
EE      Escursionisti Esteri
UN      Nazioni Unite (veicoli permanenti)
UNP     Nazioni Unite (veicoli per il personale addetto)
UNT     Nazioni Unite (veicoli in transito per l'Italia)


Per gli Escursionisti Esteri (targa doganale a validità limitata), la numerazione è del tipo 000 AA. Tutte le scritte sono in nero. Vicino al bordo superiore, da sinistra a destra, si incontrano lo stemma della repubblica italiana, due adesivi in bianco/rosso con il mese e l'anno di scadenza della targa e la "I" dell'Italia nell'ovale. Questo tipo di targa è stato introdotto nel 1985. Le due lettere finali vengono assegnate a lotti a livello provinciale, per cui da esse è possibile risalire alla provincia di emissione.

Per le Nazioni Unite, la numerazione è del tipo 000 AA con la sigla e le parti alfabetiche di colore azzurro e i numeri in nero. Un ovale contiene la sigla internazionale dell'Italia "I" in nero sul lato superiore destro della targa.

Targa del Corpo Diplomatico
Targa del Corpo Diplomatico

Le targhe del Corpo Diplomatico fino al 1974 erano uguali a quelle provinciali, con la sigla CD al posto della sigla della Provincia. Sigla e numeri erano in color argento anziché in color bianco. Dal 1974 al 1984 sono state utilizzate targhe con le lettere CD sovrapposte anziché affiancate.

Nel 1984 sono state introdotte nuove targhe per il Corpo Diplomatico, con sistema di numerazione del tipo 000 AA. I caratteri iniziali CD e le due lettere finali sono di colore azzurro, mentre le cifre sono in nero. Inoltre vi è un piccolo ovale con la targa internazionale dell'Italia "I" posizionato al di sopra delle due lettere finali. Queste due lettere indicano la nazione cui appartiene il veicolo (vedi tabella sul sito Targhe a Roma per le associazioni).

Nel 1995 infine le cifre delle targhe CD sono state portate a quattro e sono state introdotte le targhe per il Corpo Consolare - prima inesistenti - del tutto identiche a quelle del Corpo Diplomatico fuorché per la sigla CC anziché CD.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

  • Targhe a Roma Un sito completissimo, al quale anche questa voce deve molto; qui trovate ulteriori curiosità e targhe speciali di tutti i tipi.
  • (EN) Targhe a Roma La versione inglese di Targhe a Roma.
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