Arco di Costantino
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
L'arco di Costantino è un arco trionfale a tre fornici (con un passaggio centrale affiancato da due passaggi laterali più piccoli), situato a Roma, a breve distanza dal Colosseo. Fu dedicato dal senato per commemorare la vittoria dell'imperatore romano Costantino contro Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio (28 ottobre del 312) e inaugurato ufficialmente nel 315 (nei decennalia) o nel 325 dC (vicennalia).
L'arco è costruito in opera quadrata di marmo nei piloni, mentre l'attico, che ospita uno spazio accessibile, è realizzato in muratura in cementizio rivestita all'esterno di blocchi marmorei. Sono stati utilizzati indifferentemente marmi bianchi di diverse qualità, reimpiegati da monumenti più antichi e sono riutilizzati anche buona parte degli elementi architettonici e delle sculture della sua decorazione. Con l'attico l'arco raggiunge l'altezza di 25 m.
La struttura architettonica riprende molto da vicino quella dell'arco di Settimio Severo nel Foro Romano, con i tre fornici inquadrati da colonne sporgenti su alti piedistalli; anche alcuni temi decorativi, come le Vittorie dei pennacchi del fornice centrale, sono ripresi dal medesimo modello.
Indice |
[modifica] Le iscrizioni
Al centro dei due lati dell'attico è presente la seguente iscrizione:
IMP · CAES · FL · CONSTANTINO · MAXIMO · P · F · AVGUSTO · S · P · Q · R · QVOD · INSTINCTV · DIVINATATIS · MENTIS · MAGNITVDINE · CVM · EXERCITV · SVO · TAM · DE · TYRANNO · QVAM · DE · OMNI · EIVS · FACTIONE · VNO · TEMPORE · IVSTIS · REM-PUBLICAM · VLTVS · EST · ARMIS · ARCVM · TRIVMPHIS · INSIGNEM · DICAVIT ·
Altre iscrizioni sono presenti sulle pareti interne del fornice centrale (LIBERATORI · VRBIS e FVNDATORI · QVIETIS) e al di sopra dei fornici laterali (sulla facciata nord: VOTIS · X · VOTIS · XX e sulla facciata sud: SIC · X · SIC · XX ): queste ultime si riferiscono ai decennalia e ai vicennalia, ossia ai festeggiamenti per i dieci o venti anni di regno.
[modifica] I rilievi
I rilievi riutilizzati richiamano le figure dei "buoni imperatori" del II secolo (Traiano, Adriano e Marco Aurelio), a cui viene così assimilata la figura di Costantino a fini propagandistici: all'imperatore, impegnato a stabilire la legittimità della sua successione di fronte allo sconfitto Massenzio, che aveva esercitato il suo potere proprio con l'antica capitale imperiale come centro, si propone infatti come restitutore di quella epoca felice.
I rilievi si dispongono, insieme a quelli appositamente eseguiti all'epoca, in modo simmetrico sulle due facciate (nord e sud) e sui due lati corti (est ed ovest) dell'arco. Sulla facciata sud, esterna, prevalgono scene di guerra, mentre sulla facciata nord, interna, scene di pace.
[modifica] Grande fregio traianeo e Daci dell'attico
Quattro rilievi con scene di battaglia, composti ciascuno da due grandi lastre in marmo pentelico, sono collocati sulle pareti laterali del fornice centrale e sui lati corti dell'attico. In origine si trattava di un unico grande fregio, di circa 3 m di altezza, che raffigurava le gesta dell'imperatore Traiano durante le campagne di conquista della Dacia (102 - 107) e che forse proveniva dal Foro di Traiano. Il fregio doveva essere completato da altre lastre ora perdute e la ricostruzione della sua lunghezza complessiva e l'individuazione della sua originaria collocazione sono tuttora discusse. Le teste dell'imperatore nelle lastre reimpiegate sull'arco sono state tutte rilavorate come ritratti di Costantino. Calchi delle lastre sono ricomposti nella loro originaria unità nel Museo della Civiltà Romana a Roma.
Sempre dal Foro di Traiano provengono le otto statue di Daci in marmo pavonazzetto collocate su basamenti in marmo cipollino come decorazione dell'attico (testa e mani delle sculture e una delle figure per intero, in marmo bianco, sono dovute ad un restauro del XVIII secolo).
[modifica] Tondi adrianei e tondi costantiniani
Otto rilievi circolari dell'epoca dell'imperatore Adriano di oltre 2 m di altezza sono collocati al di sopra dei fornici laterali, sulle due facciate, inseriti a due a due in un campo rettangolare che in origine era ricoperto da lastre di porfido. Raffigurano alternativamente scene di caccia (partenza per la caccia, cacce all'orso, al cinghiale, al leone) e scene di sacrificio a divinità pagane, collegate ciascuna ad una delle cacce. Nei tondi collocati sulla facciata sud le teste dell'imperatore sono state rilavorate come ritratti di Costantino nelle scene di sacrificio e di Licinio o di Costanzo Cloro nelle scene di caccia; viceversa per i tondi collocati sulla facciata nord. Discussa è la provenienza dei rilievi, forse da un monumento dedicato ad Antinoo situato sul Palatino.
L'ordine attuale dei tondi sull'arco, che differisce dall'originario ordine delle scene, è il seguente:
- sulla facciata meridionale: "Partenza per la caccia", "Sacrificio a Silvano", "Caccia all'orso", "Sacrificio a Diana";
- sulla facciata settentrionale: "Caccia al cinghiale", "Sacrificio ad Apollo", "Caccia al leone", "Sacrificio ad Ercole".
Sui lati corti dell'arco il ciclo è completato da due tondi appositamente scolpiti per l'arco all'epoca di Costantino; sul lato est il Sole-Apollo sulla quadriga sorge dal mare, mentre sul lato ovest la Luna-Diana guida invece una biga che si immerge nell'Oceano: i due rilievi inquadrano la vittoria dell'imperatore in una dimensione cosmica.
[modifica] Pannelli di Marco Aurelio

Sull'attico, ai lati dell'iscrizione, sono murati otto rilievi rettangolari (alti più di 3 m) che raffigurano diversi episodi delle imprese dell'imperatore Marco Aurelio contro i Quadi e i Marcomanni (definitivamente sconfitti nel 175). Le teste dell'imperatore sono anche in questo caso state rilavorate come ritratti probabilmente di Costantino e Licinio (oggi le teste sono quelle del restauro del XVIII secolo e raffigurano Traiano, in quanto all'epoca i rilievi erano stati attribuiti all'epoca di questo imperatore).
L'attuale ordine dei rilievi sull'arco è il seguente:
- sulla facciata meridionale, da sinistra a destra: "Rex datus" (presentazione all'imperatore di un capo barbaro sottomesso), "Captivi" (prigionieri condotti all'imperatore), "Adlocutio" (discorso ai soldati), "Lustratio" (sacrificio al campo);
- sulla facciata settentrionale, sempre da sinistra a destra: "Adventus" (arrivo dell'imperatore a Roma), "Profectio" (partenza da Roma), "Liberalitas" (distribuzione di denaro al popolo), "Submissio" (sottomissione di un capo barbaro).
Al medesimo ciclo appartenevano anche altri tre rilievi oggi conservati nei Musei Capitolini (Palazzo dei Conservatori): "Clementia" (clemenza dell'imperatore verso i vinti), "Corteo trionfale" (con Marco Aurelio sul carro, in origine accompagnato dal figlio Commodo, la cui figura venne in seguito asportata in seguito alla damnatio memoriae), "Sacificio capitolino" (sacrifico al tempio di Giove sul Campidoglio che concludeva la cerimonia trionfale). Questi tre rilievi, e probabilmente un quarto oggi perduto, non furono mai riutilizzati nell'arco costantiniano.
I dodici rilievi originari provenivano forse da un arco, oggi scomparso, dedicato a Marco Aurelio sul Campidoglio. In alternativa sono stati collegati al complesso celebrativo eretto in onore dell'imperatore dal figlio Commodo nel Campo Marzio di cui oggi rimane la Colonna antonina e a cui forse apparteneva anche il celebre cavallo di Marco Aurelio in bronzo oggi collocato al centro di Piazza del Campidoglio a Roma.
L'ordine dei pannelli nel monumento originario era naturalmente diverso da quello odierno sull'arco, dove i rilievi furono collocati seguendo non tanto un ordine narrativo, quanto la suddivisione delle due facciate per le tematiche di guerra (a sud) e di pace (a nord) e ricercando inoltre effetti di insieme (come ad esempio per l'accostamento degli episodi della partenza (Profectio) e dell'arrivo (Adventus), che presentavano in tal mondo un continuo sfondo di edifici).
[modifica] Fregio costantiniano ed altri rilievi contemporanei all'arco
Al di sopra dei fornici laterali e sotto i tondi adrianei, un fregio continuo (alto poco meno di 1 m) che prosegue anche sui lati corti del monumento con il raccordo di elementi angolari, fu scolpito all'epoca di Costantino direttamente sui blocchi che compongono la muratura, leggermente sporgenti. Il racconto, che riguarda gli episodi della guerra contro Massenzio e la celebrazione della vittoria di Costantino a Roma, inizia sul lato corto occidentale e prosegue girando intorno all'arco in senso antiorario per terminare all'angolo nordoccidentale:
- sul lato occidentale: "Partenza da Milano";
- sul lato meridionale: "Assedio di Verona" e "Battaglia di Ponte Milvio"
- sul lato orientale: "Arrivo a Roma"
- sul lato settentrionale; "Discorso dai rostra" nel Foro Romano e "Congiarium" (distribuzione di denaro al popolo).
Altre decorazioni scultoree eseguite in epoca costantiniana sono:
- i rilievi sui piedistalli delle colonne (Vittorie che scrivono su scudi o reggono rami di palma sui lati anteriori e barbari con soldati romani sui fianchi);
- gli otto busti su lastre inseriti nella muratura dei passaggi laterali (non tutti conservati), con ritratti imperiali e figure di divinità;
- le Vittorie alate con i Geni delle Stagioni nei pennacchi (spazi triangolari di risulta) del fornice centrale
- le personificazioni di fiumi nei pennacchi dei fornici laterali;
- le sculture delle chiavi d'arco con raffigurazioni di divinità.
Il fregio costantiniano, da leggere secondo una narrazione continua, marcata dalla successione dei singoli episodi, prosegue in questo senso la tradizione romana del rilievo storico, e tuttavia se ne distacca nettamente dal punto di vista stilistico, segnando l'abbandono del naturalismo di origine ellenistica a favore di un più marcato carattere simbolico. Le figure si presentano frontali, quasi disegnate con il trapano, privilegiando la linea di contorno rispetto ad una reale consistenza volumetrica, e i volti con gli occhi grandi e sbarrati sono segnati da un marcato espressionismo. Mancano i rapporti spaziali e la prospettiva viene ribaltata ponendo ai lati della composizione ciò che nella realtà si troverebbe in primo piano. La grandezza delle figure non dipende più dalla loro posizione nello spazio, ma dalla loro importanza: su tutte emerge la figura dell'imperatore, quasi isolata nella sua dimensione trascendente e sacrale. Sono tutte, queste, caratteristiche dell'arte tardo-antica, che anticipa le realizzazioni dell'arte medioevale e a sua volta era in parte stata anticipata dalla corrente artistica "plebea" e "provinciale" che si intreccia con l'arte ufficiale lungo tutta l'evoluzione dell'arte romana.
[modifica] Gli elementi architettonici di reimpiego o di epoca costantiniana
La cornice dell'ordine principale è costituita da elementi rettilinei di reimpiego (datati all'età antonina o primo-severiana), integrati da copie costantiniane per gli elementi sporgenti sopra le colonne, più accuratamente scolpiti sulla fronte che sui fianchi. Ancora di reimpiego sono i capitelli corinzi (sempre di epoca antonina), i fusti rudentati in marmo giallo antico, e le basi delle colonne (capitelli e basi delle retrostanti lesene sono invece copie costantiniane, mentre i fusti delle lesene, probabilmente di reimpiego, sono stati quasi tutti sostituiti nei restauri settecenteschi). Ancora di reimpiego sono il coronamento di imposta del fornice centrale, di età domizianea, ma con rilavorazioni successive. Di epoca costantiniana sono ancora gli archivolti del fornice centrale e gli elementi lisci (coronamenti e zoccoli, fregio, architrave e basi dell'ordine principale, archivolti e coronamenti di imposta dei fornici laterali), che presentano spesso modanature semplificate e con andamento non precisamente allineato.
[modifica] Discussioni sulla datazione
Sulla base di scavi condotti nelle fondazioni dell'arco, su uno dei lati, è stata proposta l'ipotesi che il monumento sia stato costruito all'epoca di Adriano e successivamente pesantemente rimaneggiato in epoca costantiniana, con lo spostamento in fuori delle colonne, il rifacimento dell'intero attico, l'inserimento del Grande fregio traianeo sulle pareti interne del passaggio centrale, e l'esecuzione dei rilievi e delle decorazioni riconosciute di epoca costantiniana, sia per mezzo della rilavorazione dei blocchi già inseriti nella muratura, sia con l'inserzione di nuovi elementi. All'originaria decorazione del monumento apparterrebbero invece i Tondi adrianei.
[modifica] L'atteggiamento nei confronti della religione cristiana
Sull'iscrizione dell'attico la frase instinctu divinitatis ("per ispirazione divina"), nella terza riga, ha causato lunghe discussioni tra gli studiosi, in relazione alla posizione dell'imperatore nei confronti della religione cristiana e al racconto dello storico Eusebio di Cesarea, che riferisce l'episodio dell'apparizione della croce a Costantino prima della battaglia contro Massenzio. L'allusione è probabilmente volutamente oscura: l'imperatore in quest'epoca, pur avendo un atteggiamento di benevolenza nei confronti della nuova religione, che con il suo monoteismo vede come possibile base ideologica del potere imperiale, e affine in questo senso al culto dinastico del Sol Invictus, mantiene ancora una certa equidistanza.
Tra i rilievi dell'arco sono presenti scene di sacrificio a diverse divinità pagane (nei tondi adrianei) e busti di divinità sono presenti anche nei passaggi laterali, mentre altre divinità erano raffigurate sulle chiavi dell'arco, ma significativamente tra i pannelli dell'epoca di Marco Aurelio sono tralasciati nel reimpiego proprio quelli che si riferiscono al trionfo e al sacrificio capitolino, la più alta cerimonia della religione di stato pagana.
[modifica] Collegamenti
È raggiungibile dalla stazione: Colosseo. |
[modifica] Altri progetti
Commons contiene file multimediali su Arco di Costantino
[modifica] Bibliografia
- Hans Peter L'Orange, Armin von Gerkan: Der spätantike Bildschmuck des Konstantinsbogens, Berlin 1939;
- Gerhard Koeppel: Die historischen Reliefs der römischen Kaiserzeit IV. Stadtrömische Denkmäler unbekannter Bauzugehörigkeit aus hadrianischer bis konstantinischer Zeit, in: Bonner Jahrbücher 186 (1986), pp. 1-90;
- Patrizio Pensabene, Clementina Panella: Arco di Costantino. Tra archeologia e archeometria", Roma 1998
- Maria Letizia Conforto et al.: Adriano e Costantino. Le due fasi dell'arco nella Valle del Colosseo, Milano 2001
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito dedicato all'illustrazione ed alla discussione delle iscrizioni
- Arco di Costantino filmato in realtà virtuale e photo gallery