Arturo Malignani
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Arturo Malignani (1865–1939) fu un imprenditore e inventore italiano che si segnalò in particolare per i brevetti nel campo dell'illuminazione elettrica, per lo sviluppo e le applicazioni in Friuli dell'energia elettrica e dei cementifici.
[modifica] Brevetti e produzione di lampade per l'illuminazione elettrica
Tra i primi in Italia sviluppò una produzione di lampade ad incandescenza, registrando diversi brevetti, tra cui il sistema per creare il vuoto nel bulbo della lampada e la veloce (e meno nociva per i lavoratori) produzione in serie di lampadine. Malignani brevettò questo sistema solamente nel 1894 in quanto lo riteneva non necessario: era infatti certo che all'estero inventori come Edison e Philips avessero certamente fatto meglio di lui. In realtà Udine, terza città in Europa con l’illuminazione elettrica dopo Milano e Londra, aveva grazie a Malignani le lampadine migliori al mondo per qualità. La Edison italiana acquisì il brevetto da Malignani e fece da intermediaria con la Edison statunitense per la cessione del brevetto. Nel 1896 Malignani si recò a New York, e lo stesso Thomas Alva Edison rimase meravigliato della qualità del brevetto del giovane friulano, che divenne con la cessione l'uomo più ricco di Udine.
Il suo metodo per produrre il vuoto nelle lampade ad incandescenza — grazie al quale molti dei gas venivano estratti con l’ausilio di una pompa meccanica, mentre il rimanente (che era sempre stato la parte problematica da rimuovere) veniva precipitato nel bulbo dall’azione del fosforo — è tutt’oggi impiegato sia in tutte le lampade a vuoto che in tutte quelle a gas rarefatti, perché è necessario togliere tutti i gas atmosferici prima di introdurvi l'argon o l'azoto.
[modifica] Attività di Malignani nell'energia idroelettrica. Udine città col tram
Malignani fu anche un pioniere nello sviluppo dell'energia idroelettrica, fondamentale in un Paese, come l'Italia, tradizionalmente povero di fonti di energia fossile. Iniziò costruendo centrali termoelettriche ed idroelettriche sui salti delle rogge cittadine, ancora insufficienti per le esigenze di consumo.
Il Friuli era però caratterizzato da corsi d'acqua di carattere discontinuo, quasi torrentizio, difficili da sfruttare per aver una fonte di energia stabile e continua. Fu così che fece costruire delle dighe, una a Crôsis tra 1897 e 1900 per rifornire di energia elettrica un cascamificio, e la successiva a Vedronza tra 1906 e 1907 per sfruttare le acque del torrente Torre. Quest'ultima, distrutta dal terremoto del 1976, consentì di rifornire Udine di elettricità per le industrie, per l'illuminazione pubblica e privata, e per l'elettrificazione del sistema tranviario cittadino (anch'esso un'opera pionieristica di prim'ordine per l'epoca).
[modifica] I cementifici
Successivamente Malignani si impegnò per produrre cemento, sviluppando l'estrazione di marna e la produzione industriale mediante cementifici nella provincia di Udine.