Battaglia di Guadalajara
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La battaglia di Guadalajara (località che dista 58 km da Madrid e che ha una particolare posizione strategica) fu una delle più famose battaglie della guerra civile spagnola. Fu combattuta fra l'8 e il 24 marzo 1937. Le forze repubblicane erano aiutate da numerose unità delle brigate internazionali, provenienti sopattutto dall'Italia. Dall'altra parte, i nazionalisti di Francisco Franco e le unità del Corpo truppe volontarie italiane (Ctvi). La battaglia si concluse con il successo dei repubblicani, che rinviò l'ingresso dei franchisti a Madrid.
[modifica] Truppe e mezzi
Al comando del Corpo truppe volontari italiani c'era il generale Mario Roatta, con 50 000 uomini, 250 carri armati, 230 pezzi d'artiglieria mobile, un compagnia di carri L3 dotati di lanciafiamme, 4.000 automezzi di vario tipo. Le truppe di Roatta erano affiancate da un divisione nazionalista di circa 20.000 fanti. In aria, il Ctvi era supportato da 50 aerei da caccia e 12 ricognitori.
Le brigate internazionali potevano contare su un effettivo di circa 7.000 uomini (provenienti soprattutto dall'Italia), armati con fucili e pochi mitragliatrici. All'inizio delle operazioni, nella zona si trovavano per addestramento un compagnia di carri sovietici.
[modifica] Cronologia della battaglia
L'8 marzo, alle ore 7:00, dopo un intenso fuoco di artiglieria, le unità del Ctvi avanzarono, annientando le difese repubblicane. Il generale Mario Roatta proclamò quel giorno: "Domani saremo a Guadalajara, dopodomani ad Alcalà de Henares e tra tre giorni a Madrid".
Il 9 marzo, le unità del Ctvi si trovarono bersagliate dal fuoco dell'aviazione nemica, che in breve prese il controllo dei cieli. Mentre si ritiravano, le truppe repubblicane fecero saltare numerosi ponti per rallentare l'avanzata del Ctvi. In serata, arrivarono in linea l'11^ e la 12^ brigata e l'11^ divisione di Lister.
Il 10 marzo, il Ctvi occupò Brihuega, proseguendo fino al fiume Tajuña, 26 km da Guadalajara e Palacio de Ibarra, mentre sul fronte giungeva la brigata Garibaldi. Le unità repubblicane ripiegarono allora al chilometro 78,5. Il 12 marzo, fallito un nuovo attacco lungo la strada di Brihuega, l'iniziativa passò ai repubblicani. Lister annienta la 3^ divisione "Penne Nere". Ma 13 marzo le truppe repubblicane sferrano un feroce attacco lungo la linea Trijueque. La ferocia dell'attacco conduce le unità legionarie alla rotta, e nella foga della fuga lasciano sul campo molti pezzi di artiglieria e munizioni varie.
La dodicesima Brigata Internazionale riceve il 14 marzo l'ordine di riconquistare il Palacio de Ibarra da dove i legionari sparano continuamente sulle unità repubblicane con alcuni pezzi d'artiglieria. Dopo avere accerchiato il palazzo e annientato un tentativo di rottura dell'accerchiamento, ingaggiano una lotta corpo a corpo. Alla fine i legionari si arrendono. Sono contati 262 prigionieri; vengono inoltre catturati trattori per artiglieria, tre cannoni, sei autocarri, mitragliatrici, motociclette, viveri e indumenti.
È una questione di giorni prima che il nemico ritorni nelle posizioni originarie. Il 15 marzo i repubblicani sono a Trijueque e il 18 a Brihuega. Il 24 marzo la divisione Lister torna al chilometro 97, da dove erano partite le unità legionarie.
Negli scontri hanno perso la vita 1.500 uomini e 1.200 sono fatti prigionieri.
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