Battaglia di Verdun
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Battaglia di Verdun | |||||||
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Parte della Prima guerra mondiale | |||||||
![]() La battaglia di Verdun |
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Schieramenti | |||||||
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Comandanti | |||||||
Philippe Pétain Robert Nivelle |
Erich von Falkenhayn | ||||||
Effettivi | |||||||
Circa 30.000 il 21 febbraio 1916 | Circa 150.000 il 21 febbraio 1916 | ||||||
Perdite | |||||||
378.000; di cui 120.000 morti | 337.000; di cui 100.000 morti |
Fronte occidentale Grande Guerra |
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Frontiere – Liegi – Anversa – Grande ritirata – Marna - Corsa al mare – Neuve Chapelle – Ypres – 2a Artois – Quota 70 – 3a Artois – Loos – Verdun – Hulluch – Somme – Arras – Vimy – 2a Aisne – Messines – Passchendaele – Cambrai – Kaiserschlacht – Bosco Belleau – 2a Marna – Château-Thierry – Hamel – Cento giorni |
La battaglia di Verdun iniziò il 21 febbraio del 1916 per terminare nel dicembre dello stesso anno; fu una delle battaglie più grandi di tutti i tempi e sicuramente la più lunga (undici mesi).
Tutto iniziò quando, alla vigilia di Natale del 1915, lo Stato Maggiore tedesco, comandato dal generale Erich von Falkenhayn, per rompere lo stallo che durava da due anni sul fronte occidentale, approvò l'"Operazione giudizio", una strategia che aveva come scopo preciso l'annientamento delle forze armate francesi.
Il luogo scelto per la battaglia fu proprio la cittadina fortificata di Verdun, ritenuta inespugnabile, che contava intorno sedici fortezze. La città era ritenuta la principale porta verso la Francia. L'assalto tedesco iniziò il 21 febbraio con la 5a Armata tedesca, comandata dal Kronprinz Guglielmo di Prussia, che bombardò le trincee davanti alla città, facendo strage di fanteria francese e conquistando importanti linee difensive alla sinistra del fiume Mosa.
Il 25, dopo soli quattro giorni di battaglia, il forte Douaumont, uno dei più forti baluardi di Verdun, si arrese ai tedeschi e le armate del Kaiser fecero oltre 16.000 prigionieri. Il capo di Stato Maggiore francese, il maresciallo Joffre, ovviamente preoccupato per la situazione, nominò il generale Pétain, capo della 2a Armata, comandante della piazza di Verdun. Pétain elaborò una strategia di difesa per rovesciare le sorti della battaglia.
Per prima cosa fece affluire rifornimenti e rinforzi attraverso la "via sacra" cioè l'unica strada non bombardata dai cannoni tedeschi e poi, approfittando della pausa delle truppe tedesche, fece affluire i rinforzi intorno a Verdun. L'11 marzo iniziò la seconda offensiva tedesca che venne portata sul lato destro della Mosa. Questa volta i francesi riuscirono a bloccare i tedeschi e il 19 marzo l'offensiva fallì. Il 1° maggio Pétain fu sostituto con il generale Robert Nivelle. Il 16 maggio le armate francesi tentarono di riconquistare Fort Douaumont, ma senza successo; così la battaglia si trasformò di nuovo in uno stallo. Le armate francesi e tedesche finirono in una "fornace" (così venne chiamata la battaglia) che fece migliaia di morti.
Intanto il 1° luglio iniziò la battaglia della Somme, con lo scopo di attuare una controffensiva. Questa si concluse con grandi perdite britanniche e in nulla di fatto, pur riuscendo ad alleggerire la pressione sul fronte di Verdun. Da giugno a dicembre i tedeschi continuarono a lanciare molte offensive ma i francesi resistettero. La battaglia si concluse ufficialmente il 19 dicembre con la vittoria dei francesi e di Pétain, che fu accolto come un eroe; mentre von Falkenhayn, che aveva progettato il piano, fu destituito e mandato sul fronte rumeno.
Grazie a lui la Romania venne conquistata in due mesi. I combattimenti di Verdun costarono 540.000 perdite tra i francesi e 430.000 tra i tedeschi (tra morti, feriti e prigionieri). Un soldato disse: "Se non hai visto Verdun non conosci la guerra."