Capodacqua (Arquata del Tronto)
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Capodacqua | |||
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Comune: | Arquata del Tronto | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 839 m s.l.m. | ||
Abitanti: |
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CAP: | 63040 | ||
Pref. tel: | 0736 | ||
Nome abitanti: | Capodacquari | ||
Santo patrono: | |||
Giorno festivo: | {{{valFestivo}}} | ||
Capodacqua è una frazione del comune di Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno.
Indice |
[modifica] Geografia
Posta ad un'altitudine di 839 m s.l.m., si trova agli estremi delle Marche, e il suo comprensorio confina con l’Umbria e con il Lazio, dista dal suo capoluogo circa 8 km.
Il suo territorio si trova all'interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
[modifica] Toponimo
L'attribuzione del significato del suo toponimo è semplicemente la scomposizione del nome stesso: capo dell'acqua. Acqua che riccamente sgorga da ogni parte e fornisce il suo contributo, di circa il 73%, all’importante acquedotto "Pescara del Tronto".
[modifica] Storia
Le sue origini si perdono nelle leggende. Era uno dei borghi a confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli. Guerreggiava sovente con Norcia per il possesso di terre di montagna, allora unica risorsa per il sostentamento degli abitanti.
Attirò l'attenzione di Ascoli Piceno verso i territori dell'alta Valle del Tronto, e portò la città nell’anno 1255 ad un rilevante trattato con Norcia, dopo che nel 1251 Ascoli si era vista costretta a fabricar negli Appennini un Forte per guardia dei confini occidentali affin di cautelarsi dalle scorrerie dei Norcini. Al trattato parteciparono, con un loro contributo, anche le città di Amatrice e Castel Trione. Sulla base di esso la città umbra cedette ad Ascoli, Accumoli, Arquata, Tufo, Rocchetta e Capodacqua.
Nel 1429 Papa Martino V cedette Arquata e i suoi territori a Norcia. Capodacqua fu governata da Norcia fino al XVIII secolo.
Durante il corso del XV sec. Arquata del Tronto e la sua competenza territoriale, quindi anche Capodacqua, furono partecipi alle lotte tra norcini e ascolani che si contendevano il possesso del Comune. Rimase legata a Norcia fino al 1554 quando, con le nomine papali dei castellani finì ogni autonomia locale.
Nel 1809, a causa dell’invasione dei Francesi, la prefettura di Norcia decadde e Arquata fu sottoposta a Spoleto, allora capoluogo del Dipartimento del Trasimeno. Arquata ebbe una guarnigione permanente e divenne il terzo fortilizio del Dipartimento con le Rocche di Perugia e Spoleto.
A seguito della caduta di Napoleone, il governo Pontificio della restaurazione, tolse all’Umbria Arquata, e quindi anche Capodacqua, e le accorpò alla delegazione di Ascoli Piceno partecipando alla giurisdizione pretoriale nel 1832.
Capodacqua vanta il possesso di monumenti storici di indubbio valore artistico. Il più importante è il Tempietto ottagonale dedicato alla Madonna del Sole, patrona del paese, affrescato nel 1500, anche con il contributo di Cola dell’Amatrice.
[modifica] Luoghi di interesse
[modifica] L’Oratorio della Madonna del Sole
Dentro il piccolo centro di Capodacqua si trova l’oratorio a pianta ottagonale dedicato alla Madonna del Sole, costruito per desiderio degli abitanti nell’anno 1528. Fu considerato inizialmente un’opera dell’artista Cola dell’Amatrice.
La sua facciata è arricchita da un rosone centrale posto sopra l’ingresso, vi sono inoltre iscrizioni e stilizzazioni del sole e della luna su un concio di pietra posto immediatamente sotto. Il sole è rappresentato mediante due cerchi concentrici, al di fuori del cerchio esterno dipartono i raggi. Reca al centro l’iscrizione IHS ed una piccola Croce sopra la lettera H. Il sole simboleggia l’eternità di Dio. La luna, invece, è espressione della provvisorietà della vita umana. Le fasi lunari posso leggersi come la nascita e l’evoluzione della vita fino alla morte.
Nella scelta di edificare il tempietto a base ottagonale si riconosce la volontà di attribuire un valore simbolico all’edificio, come dice F. Cappelli: "l’ottagono, figura mediatrice tra il quadrato, la Terra, e il cerchio, il cielo raffigura la salvezza che la Vergine, tramite suo figlio, assicura al popolo dei credenti."
Particolarmente interessante è il quadro che si trova sopra l’altare maggiore intitolato alla "Madonna tra le nuvole" che narra un miracolo avvenuto durante una diatriba tra gli abitanti di Capodacqua e alcuni cittadini di Norcia durante l’epoca medievale.
Il motivo del contendere pare fosse l’uso dei pascoli della montagna. Per evitare uno scontro sanguinoso entrambe le parti si accordarono di smettere il combattimento al primo caduto. Un abitante di Capodacqua uccise un norcino per porre fine alla lite. In quel momento si levò una fittissima nebbia che non permise di vedere nulla ai norcini. Gli abitanti di Capodacqua videro all’interno della nuvola la figura della Madonna del Carmelo.
Ci sono, inoltre, gli affreschi del 1500, attribuiti a diversi a artisti. Il più interessante è sicuramente "L’Assunzione della Beata Vergine" di stile rinascimentale. Sul campanile a vela, la campana reca incisa la data 1558.
[modifica] Galleria fotografica
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- N. Galiè G. Vecchioni, Arquata del Tronto, Società editrice Ricerche s.a.s. Via Faenza 13, Folignano (AP), Stampa D’Auria Industrie Grafiche s.p.a., Sant’Egidio alla Vibrata (TE), Edizione marzo 2006, pp 18, 106-108;
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