Cappella Colleoni/Schede
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La Cappella Colleoni, capolavoro di Giovanni Antonio Amadeo, è il gioiello artistico lasciato dal condottiero, pro patrie munificenzia et imperii maiestate, alla città di cui si sentiva patronus.
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La statua equestre di Bartolomeo Colleoni in legno dorato opera di due scultori tedeschi, Leonardo Siry e Sisto da Norimberga, fu scolpita dopo il 1493 e sistemata sui sarcofaghi nel 1500. Si tratta di un'opera particolarmente elegante e allo stesso tempo imponente che esalta il condottiero nel massimo del suo potere. La tranquilla e composta espressione del viso è lontana anni luce dallo spavaldo furore che emana dal monumento del Verrocchio a Venezia, diversi i momenti e diverse le tensioni: a Venezia il Colleoni combatte e costruisce la propria fortuna, nella Cappella espone consapevole il potere raggiunto. La postura eretta del corpo, la testa con la berretta capitanesca che fissa davanti, il bastone del comando alzato bloccano il tempo, contraddetti solo dal cavallo che si gira verso gli osservatori, anch'esso partecipe di una scena che il blu dello sfondo magnifica. |
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Il sarcofago superiore, opera di Giovanni Antonio Amadeo come tutto il monumento lapideo, presenta nella facciata dei bassorilievi rappresentanti scene della natività e precisamente una Annunciazione a sinistra di chi guarda, una Natività vera e propria e una Adorazione dei Re Magi. Un'iconografia che prelude a quella ben più drammatica del sarcofago inferiore. |
L'ornatura contrasta, per la drammaticità delle scene, con quella del sarcofago superiore. Vi sono rappresentate, infatti, una Salita al Calvario, una Crocefissione e una Deposizione. I due sarcofaghi sono raccordati da tre gerrieri seduti che osservano il Coleoni con ai lati le staute di Sansone e David, in quello strano miscuglio di sacro e pagano che caratterizza tutta la cappella. Completano la scenografia, quasi teatrale, delle leggere colonne su basi di marmo rosso che con il sovrastante arco racchiudono la statua equestre su uno sfondo blu creando un insieme policromo al tempo stesso di particolare finezza e grande spettacolarità . Sul bordo inferiore del sarcofago quasi una processione o una giostra giocosa di puttini nudi evidenziano le armi del Colleoni. |
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La statua di Sansone, o forse Ercole, fa parte di quel gruppo di eroi che raccorda il sarcofago inferiore a quello superiore sontribuendo a creare l'architettura piramidale caratteristica dell'intero monumento. Dalla parte opposta una statua di Davide chiude la scena. |
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Il sepolcro di Medea, anch'esso opera di Giovanni Antonio Amadeo, esprime una delicatezza e una leggiadria che contrastano con l'allegoria colleonesca dell'insieme architettonico, quasi un elemento spurio. In effetti era stata collocata nel Santuario della Basella a Urgnano e trasferita nella cappella solo nel 1842. |
Sono rappresentati le armi del Colleoni con in mezzo una Pietà. Il primo stemma raffigura i tipici testicoli colleoneschi con i gigli angioini, il secondo le fasce borgongone. Bartolomeo era particolarmente orgoglioso del primo, mentre usava raramente il secondo forse a causa del suo inconcludente rapporto con Carlo il Temerario. |
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La mensa, disegnata da Leopoldo Pollack, è sorretta da due angeli di Grazioso Rusca, XIX secolo. |
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Gli intarsi opera di Giacomo Caniana, 1750-1790, raffigurano scene bibliche, mentre le sculture sono di Giovanni Antonio Sanz, 1750-1803. Entrambe le opere lignee rappresentano il gusto dell'epoca in cui furono eseguite con particolare delicatezza ed eleganza. Sopra il banco di sinistra si trova una tela di Angelica Kauffman, 1741-1807. |
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