Carrozza Eurofima
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Le carrozze Eurofima sono veicoli ferroviari per trasporto di passeggeri costruite dal consorzio europeo Società Eurofima, composto dagli operatori ferroviari nazionali italiano (FS), tedesco (DB), francese (SNCF), belga (SNCB), austriaco (ÖBB) e svizzero (SBB).
Su una produzione totale di 510 veicoli commissionati nel 1973, l'Italia ne ha acquisiti 103, suddivisi in tre prototipi fuori serie, 30 prima classe e 70 seconda classe.
Le Eurofima sono carrozze specifiche per il traffico a lunga percorrenza, che nelle intenzioni dei costruttori dovevano andare a sostituire le UIC-X più vecchie nei treni internazionali più prestigiosi.
Ogni veicolo poteva trasportare 60 passeggeri in prima classe in 9 scompartimenti oppure 66 della seconda classe in 11 scompartimenti più 18 su strapuntini.
Nella costruzione di questi veicoli è stato utilizzato per la prima volta il concetto di cassa in profilati d'acciaio e lamiera, con finiture in vetroresina: questo concetto altamente innovativo è stato poi perfezionato sui veicoli Z1.
Un'altra innovazione introdotta su questi mezzi è rappresentata dalle porte a tenuta ermetica, con chiusura a filo del bordo esterno della cassa, che avevano il vantaggio di rendere il veicolo molto più silenzioso e aerodinamico, e di proteggere i passeggeri dalle onde di pressione generate dall'ingresso nelle gallerie o dall'incrocio con altri treni.
Sono dotate di climatizzatore di serie e su tutti i veicoli di serie sono stati implementati carrelli di produzione Fiat, mentre il primo prototipo italiano montava carrelli Breda, gli altri due prototipi carrelli Fiat da 2500 mm.
La costruzione delle carrozze è stata suddivisa su due stabilimenti, con la parte principale (le carrozze di seconda classe) costruita da Fiat ferroviaria nello stabilimento di Savigliano (oggi passato ad Alstom): le carrozze di prima classe sono invece state prodotte in Austria.
Nonostante la profusione di sforzi, il progetto Eurofima è risultato in un sostanziale fallimento, decretato dalla ridotta entità degli ordini. Con sole 500 carrozze distribuite in sei stati la manutenzione si è dimostrata antieconomica, in particolare per il convertitore statico molto diverso da quelli dei veicoli preesistenti. In Italia si è deciso di riconvertire le Eurofima in circolazione, trasformandole con un revamping pesante in Z1 e sostituendo l'intera dotazione elettrica, la strumentazione, e gli arredi.
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[modifica] Scheda tecnica
Anno di progettazione | 1973 |
Anno di costruzione | 1973-1976 |
Anni di esercizio | 1975 - oggi |
Quantità | 500 unità di cui 100 in dotazione all'Italia, più 10 carrozze prototipo |
Capacità | 60 posti di prima classe o 66 di seconda |
Dimensioni | 26.400 x 2.825 x 4.050 mm |
distanza dal Piano del ferro | |
Passo tra carrelli | 19.000 mm |
Passo dei carrelli | 2.560 mm |
Velocità massima omologata | 200 km/h |
Peso a vuoto | 42 ton |