Casula
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La casula è la veste che il presbitero indossa durante la celebrazione eucaristica.
Indice |
[modifica] Origine
Il nome di casula deriva, come indica Isidoro di Siviglia, da piccola casa, spiegazione che si adatta alla forma tipica della veste che all’origine avvolgeva completamente chi la indossava. La stoffa, infatti, arriva fino ai polsi nella parte superiore e fino alla tibia nella parte inferiore. Nella Vita di San Patrizio di Muirchu, si attribuisce ai druidi la profezia che verrebbe uno «in sua domu capiti perforata» (nella sua casa perforato al capo), chiaro riferimento alla casula.[1] Con il termine «casula» si definiva inoltre la cella abitata dal monaco e la piccola cappella campestre.
Questo indumento deriva, come tutti i paramenti sacri, dalle antiche vesti greche e romane; infatti la casula deriva dalla paenula romana, molto simile per forma e caratteristiche.
[modifica] Casula o pianeta ?
Per approfondire, vedi la voce Pianeta (liturgia). |
Nel corso del tempo, la veste subì delle variazioni nella lunghezza sulle braccia e sulle gambe, modificandosi e prendendo il nome di "pianeta". Questo indumento è semi-rigido, foderato, non copre le braccia e va indossato allacciandolo sui fianchi, risultando più scomodo e impegnativo da indossare. Il Pontificale Romanum del periodo «tridentino» prescriveva che chi dovesse essere ordinato sacerdote si presentasse avente «planetam coloris albi complicatam super brachium sinistrum», ma poi indicava che il vescovo «imponit Ordinando casulam usque ad scapulas» e poi, più tardi, «explicans casulam, quam Ordinatus habet complicatam super humeros, et induit illum».[2]
Nel corso del ventesimo secolo, la corrente di rinnovamento, che poi porterà alle riforme del Concilio Vaticano II, presentò la richiesta di ritorno alla casula nella sua forma originale. La Santa Sede nel 1957 concesse la possibilità di utilizzo, ma subordinata alla autorizzazione del vescovo competente per territorio, che aveva il compito di vigilare affinché l'adozione del paramento nella nuova foggia non "creasse disturbo o sorpresa nei fedeli". [3] Per una diffusione più vasta dell'uso della casula nelle nazioni dove più alto era l'ossequio della tradizione è stato, quindi, necessario attendere il Concilio Vaticano II, terminato nel 1965, che ha definitivamente equiparato i due abiti, consentendo indifferentemente l'uso della casula o della pianeta.
[modifica] Evoluzione recente
Le rubriche del Messale Romano indicano la casula come veste propria del sacerdote celebrante, che indossa nel rito della Messa. Nelle celebrazioni dove non è annesso il rito della Messa, il sacerdote usa il piviale o la semplice stola. Sotto la casula il sacerdote deve indossare amitto, camice o alba, cingolo e stola (ogni casula è dotata della propria stola appartenente allo stesso corredo).
La casula può essere di varie fogge e di vari colori liturgici a seconda della Eucologia e della memoria liturgica celebrata.
Se la caratteristica della casula è la sua ampiezza, non è stata esente dalle differenti correnti stilistiche degli ultimi decenni. Le casule degli anni '60 e '70, infatti, sono riconoscibili da uno stolone centrale (fascia o gallone che parte dal collo e arriva sino ai piedi della casula) e altri due galloni che si diramano dal petto giungendo sino alle spalle a mo' di pallio; questo tipo di casula aveva la particolarità di essere foderata all'interno con stoffa di colore in contrasto a quello esterno. Le casule degli anni '80 e '90, invece, subiscono l'eliminazione della fodera interna e dei due galloni laterali, preservando solo quello centrale che viene allargato; sul collo inoltre, viene applicato un colletto rigido che copre la nuca, dando al foro una forma quadra (quelle precedenti avevano l'uscita della testa molto stretta, che necessitava di cerniere o bottoni). In epoca recente e contemporanea le casule vengono realizzate con stili vari e differenti, anche a seconda della regione culturale di appartenenza. Si trovano perciò casule senza stoloni, con ricami realizzati direttamente sulla stoffa della casula, colli a mo' di cappucci monastici, disegni particolari e personalizzati.
[modifica] Bibliografia
- ↑ Chasuble (in ingl.). New Advent. URL consultato il 17-02-2007 .
- ↑ De Ordinatione Presbyteri (in latino) in PONTIFICALE ROMANUM. URL consultato il 17-02-2007 .
- ↑ Rev. Fr. Peter R. Scott. Is it true that the Church frowns on the use of Gothic vestment, preferring the Roman cut? (in ingl.). The Angelus, Data pubblicazione gennaio-2000. URL consultato il 17-02-2007 .