Cavallo Pazzo
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«Non si vende la terra sulla quale la gente cammina»
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(Cavallo Pazzo)
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Cavallo Pazzo (data di nascita sconosciuta, probabile nei primi anni '40 - 5 settembre 1877) (in inglese Crazy Horse, in lingua lakota Tashunka Uitko o Tashunka Witko a seconda delle traslitterazioni) era un nativo americano della tribù degli Oglala Lakota (Sioux). Era conosciuto anche come riccetto o ricciuto a causa dei capelli particolarmente ricci e di colore castano chiaro (cosa rarissima tra i nativi americani).
Personaggio leggendario cui sono attribuite imprese memorabili e fantastiche, come quella che lo voleva invulnerabile ai proiettili o che narrava che il suo spirito aleggiasse ancora tra le tribù dei pellirossa.
Nato nelle Black Hills (Paha Sapa in lingua lakota), all'età di 6 anni, nel 1855, si salvò dalla distruzione del proprio villaggio ad opera dei soldati federali. Probabilmente a causa di questo trauma, da adulto, giunto alla guida dei Sioux Oglala, fu molto attivo nella resistenza allo sterminio dei nativi d'America da parte dei soldati federali statunitensi.
Cavallo Pazzo guidò, assieme a Toro Seduto, i 1.200 guerrieri che nella battaglia di Little Bighorn, il 25 giugno 1876, massacrarono i 250 cavalleggeri dell'esercito USA, guidati dal Ten. Col. George A. Custer, riportando pochissime perdite.
Il successo indiano fu però di breve durata: i federali si ripresero subito dal colpo e nello stesso anno registrarono importanti successi. Il 6 maggio 1877 Cavallo Pazzo alla testa di 900 Oglala stremati dalla fame e dalla fuga, si consegnò al tenente Philo Clark comandante di Fort Robinson. Morì poco prima della mezzanotte del 5 settembre 1877, ferito a morte con una baionetta, alla presumibile età di 37 anni.
L'intera vita di Cavallo Pazzo acquistò presto contorni mitici.
Sulla sua morte ci sono diverse versioni: alcune fonti indicano che sarebbe stato ucciso dalla baionetta di un soldato dopo essersi arreso con la sua tribù, altre fonti ancora narrano che Cavallo Pazzo, nel mese di settembre del 1877, avrebbe lasciato la riserva senza autorizzazione per accompagnare sua moglie malata dai genitori e il Generale George Crook, temendo che tentasse un ritorno alla battaglia, ne avrebbe ordinato l'arresto. Cavallo Pazzo inizialmente non avrebbe opposto resistenza ma, resosi conto che lo stavano conducendo ad una prigione, avrebbe cominciato a lottare con le guardie: mentre veniva trattenuto da un uomo della polizia indiana che lo scortava, Piccolo Grande Uomo (suo vecchio amico), un soldato semplice di nome William Gentiles lo avrebbe colpito alla schiena con una baionetta, ferendolo a morte.
A Cavallo Pazzo è dedicato il Crazy Horse memorial, in costruzione in South Dakota.
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[modifica] CuriositÃ
Il grido di guerra di Cavallo pazzo era Hoka Hey! È un buon giorno per morire!, che suona come Andiamo uomini. È un buon giorno per morire!. A causa di ciò il motto Hoka Hey viene utilizzato, impropriamente, come se fosse la traduzione della seconda parte della frase ad esempio dagli appartenenti all'esercito americano[1]. Il motto è stato in seguito utilizzato in Star Trek come proverbio Klingon, acquisendo notorietà , ed è in seguito comparso in diversi film tra cui Linea mortale con Kevin Bacon e in Piccolo grande uomo con Dustin Hoffman. Inoltre, viene usato come citazione in diversi videogiochi relativi al mondo di Star Trek e di Starcraft.
[modifica] Note
[modifica] Bibliografia
- Stephen E. Ambrose. Cavallo Pazzo e Custer. BUR, 2000.
- Dee Brown. Seppellite il mio cuore a Wounded Knee. Mondadori, 2003
- Mari Sandoz. Cavallo Pazzo, lo "Strano Uomo" degli Oglala. Rusconi, 1999.
- Vittorio Zucconi. Gli Spiriti non dimenticano. Mondadori, 1998. ISBN 8804458240
- William Matson e Mark Frethem. "The Authroized Biography of Crazy Horse and His Family Part One; Creation, Spirituality, and the Family Tree". Crazy Horse family oral history. Reelcontact.com, 2006.