Chiesa Saint-Étienne-du-Mont
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La Chiesa Saint-Étienne-du-Mont è una chiesa situata sulla montagna Sainte-Geneviève, nel V arrondissemente di Parigi, in prossimità del lycée Henri-IV e del Panthéon.
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[modifica] Storia
La chiesa Saint-Étienne-du-Mont (chiesa Santo Stefano al monte) ha origine dall’abbazia Sainte-Geneviève, dove santa Genoveffa fu inumata nel VI secolo. L’abbazia richiamava molti laici al suo servizio quindi fu destinata a costoro, in un primo tempo, una cappella situata nella cripta. Consacrata alla Vergine Maria, poi a san Giovanni apostolo, il luogo si rivela troppo esiguo per accogliere tutti i fedeli. Nel 1222, il papa Onorio III autorizza la fondazione di una chiesa autonoma, che sarà consacrata questa volta a santo Stefano, titolare dell’antica cattedrale di Parigi.
Rapidamente, il nuovo edificio diventa ben presto insufficiente per il numero talmente elevato della popolazione: la Sorbona e numerosi collegi sono situati nel territorio della parrocchia. La chiesa viene ingrandita nel 1328, ma una ricostruzione completa diventa necessaria nel XV secolo. Nel 1492, i monaci genoveffani donano una parte delle loro terre per l’edificazione della nuova chiesa che fu costruita a tappe dandole così un aspetto composito. Sotto la direzione dell’architetto Étienne Viguier, i lavori iniziano dall’abside e dal campanile nel 1494; le due prime campane vengono fuse nel 1500. Il coro, di stile gotico fiammeggiante, viene terminato nel 1537. La tribuna (jubé) viene costruita verso il 1530-1535. Nel 1541, Guy, vescovo di Mégare, benedice gli altari delle cappelle dell’abside. Nello stesso anno, la parrocchia stipula dei contratti per le vetrate e le statue con artigiani parigini. La navata, in stile Rinascimento, non viene terminata prima del 1584. La prima pietra della facciata viene posta nel 1610 da Margherita di Valois, che dona 3000 libbre.
La chiesa viene consacrata il 25 febbraio 1626 da Jean-François de Gondi, primo arcivescovo di Parigi, zio del cardinale di Retz. Nondimeno, i lavori continuano: nel 1636, vengono collocati i grandi organi, opera del fabbricante Pierre Pescheur, mentre le casse erano state realizzate da Jean Bureau. Nel 1651, un nuovo pulpito viene installato. Vengono anche costruiti dei locali per i fabbricieri e gli alloggi per i sacerdoti. Nel XVII e XVIII secolo, la chiesa Saint-Étienne-du-Mont gode di grande prestigio. Diventa teatro di imponenti processioni durante le quali la teca di santa Geneviève viene trasportata nella cattedrale di Notre-Dame per ritornare in seguito nella sua chiesa. Questa accoglie anche le spoglie di Pierre Perrault, padre dell’autore delle Contes, del pittore Eustache Le Sueur e di Pascal. Quelle di Racine e d'Isaac Lemaistre de Sacy vengono trasferite nel 1711 da Port-Royal a Saint-Étienne.
Durante la Rivoluzione francese, la chiesa viene in un primo tempo chiusa, poi trasformata in tempio della Pietà filiale. Il culto cattolico viene ripristinato nel 1801 col favore del concordato. L’anno seguente, la demolizione della chiesa abbaziale Sainte-Geneviève e l’apertura della rue Clovis fanno di Saint-Étienne un edificio autonomo. Sotto il Secondo Impero, la chiesa viene restaurata da Victor Baltard: la facciata viene ricostruita e le statue distrutte dai rivoluzionari, vengono restituite. Baltard fa costruire dietro l’abside, nell’area dell’antico ossario, anche la cappella dei catechismi.
Il XIX secolo è marcato da diversi avvenimenti. Il 10 gennaio 1805, il papa Pio VII celebra la messa nella chiesa. Nel 1883, Frédéric Ozanam, parrocchiano di Saint-Étienne, fonda con alcuni amici la Società di San Vincenzo de’Paoli. Il 3 gennaio 1857, monsignore Sibour, arcivescovo in carica, vi è assassinato al grido di "abbasso le dee!" dal prete interdetto Jean-Louis Verger, contrario al dogma dell’Immacolata Concezione. Una lapide all’entrata della navata indica il luogo dove venne ucciso il prelato, che stava per iniziare la novena di santa Geneviève. L’occultistico Eliphas Lévi è indirettamente immischiato in questo tragico avvenimento che narrerà in una delle sue opere.
Il 23 agosto 1997 il papa Giovanni Paolo II vi celebra una messa all’epoca della visita a Parigi, in occasione della Giornata mondiale della gioventù.
[modifica] Caratteristiche
Oggi la chiesa si distingue per il suo asse curvo,dalla navata al transetto; per la sua tribuna (jubé) pensile di marmo bianco finemente scolpito da Biart Padre (1545) (attualmente unica a Parigi) che attraversa da parte a parte la navata e con due scale laterali in pietra traforata; per il suo pulpito disegnato da Laurent de la Hyre e scolpito da Claude Lestocart; per la sua cassa dell’organo (1631) (la più antica della capitale). La chiesa custodisce pure la teca che conteneva le reliquie di santa Geneviève fino al 1793 (data in cui queste furono gettate nelle fogne), la tomba di Blaise de Vigenère, di Blaise Pascal, di Racine, e di monsignore Sibour.
Huysmans la descriveva in En route (1895) come una delle più belle chiese di Parigi.
[modifica] I grandi organi
La cassa dell’organo, come appare attualmente, è considerata un capolavoro di falegnameria costruita da Jean Burron nel 1630. L’organo stesso del 1634 è di Pierre le Pescheur.
Tuttavia, nel 1760, l’organo viene gravemente danneggiato da un violento incendio.
[modifica] Cronologia
- VI secolo – La prima cappella viene edificata sulla cripta dell’abbazia di Sainte-Geneviève
- XIII secolo – Una chiesa separata viene costruita sul lato nord della cappella
- 1491 – Costruzione del campanile
- 1537 – Costruzione del santuario
- 1545 – Costruzione delle gallerie
- 1580 – Costruzione delle volte della navata e del transetto
- 1624 – Erezione del campanile
- 1807 – Demolizione della chiesa
[modifica] Bibliografia
- Bernard Mahieu, L'église Saint-Étienne-du-Mont de Paris, SIDES/Éditions de la Tourelle, coll. « Les plus belles églises de Paris », Paris, 1985
[modifica] Collegamenti esterni
- (FR) Diaporama de L'Internaute Magazine
- (FR) Vetrate ed opere d’arte nella chiesa nel sito Insecula
- (FR) Sito della parrocchia
- (EN) Vedute dal satellite: 48° 50′ 47.5″ N, 2° 20′ 53″ E