Colonna di Foca
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La colonna di Foca, che fu eretta davanti ai rostra nel Foro Romano e dedicata o ridedicata in onore dell'imperatore bizantino Foca l'1 agosto 608, fu l'ultima aggiunta al Foro Romano. La colonna corinzia, scanalata, si erge, alta 13,6 metri, sul suo socle cubico di marmo bianco e sembra che sia stata originariamente costruita intorno al II secolo. Il fondamento quadrato di mattoni (immagine a destra) non era originariamente visibile, non essendo stato il livello attuale del Foro scavato fino alla pavimentazione augustea fino al XIX secolo.
Il motivo preciso per cui questa colonna è stata eretta non è chiaro, nonostante Foca avesse donato formalmente il Pantheon al Papa Bonifacio IV, che lo ridedicò a tutti i Santi Martiri (Maria venne aggiunta in epoca medievale - Santa Maria ad Martyres). Sulla sommità della colonna fu fatta erigere da Smaragdo, l'esarca di Ravenna, una statua dorata raffigurante Foca, ma questa fu probabilmente tolta poco dopo. Nell'ottobre 610, Foca, sovrano di umili origini ed usurpatore, fu catturato, torturato, assassinato e grottescamente smembrato; a ciò si aggiunse la damnatio memoriae.
Più che una dimostrazione della gratitudine verso il Papa, la statua dorata era un simbolo della supremazia su Roma, che stava cadendo sotto le pressioni dei Longobardi, e un segno di gratitudine di Smaragdo, che era indebitato con l'imperatore poiché questi gli aveva permesso il ritorno da un lungo esilio e la carica a Ravenna.
La colonna fu ricilata e supportava originariamente una statua dedicata a Diocleziano: l'iscrizione precedente fu cancellata per dar spazio a quella presente.
Durante gli scavi del 1813 venne alla luce un'inscrizione sulla base della colonna:
![]() « Optimo clementiss[imo piissi]moque
principi domino n[ostro] F[ocae imperat]ori perpetuo a d[e]o coronato, [t]riumphatori semper Augusto Smaragdus ex praepos[ito] sacri palatii ac patricius et exarchus Italiae devotus eius clementiae pro innumerabilibus pietatis eius beneficiis et pro quiete procurata Ital[iae] ac conservata libertate hanc sta(tuam maiesta)tis eius auri splend(ore fulge)ntem huic sublimi colu(m)na(e ad) perennem ipsius gloriam imposuit ac dedicavit die prima mensis Augusti, indict[ione] und[icesima] p[ost] c[onsulatum] pietatis eius anno quinto» |
![]() «All'ottimo principe signore nostro,
Foca imperatore, di somma clemenza e somma pietà, per l'eternità incoronato da Dio, trionfatore sempre augusto, Smaragdo, patrizio e esarca d'Italia, per decisione del sacro palazzo, devoto alla sua clemenza, per gli innumerevoli benefici ottenuti dalla sua pietà, e per la pace procurata all'Italia, e per la libertà mantenuta, questa statua di sua maestà, splendente di aureo fulgore, pose su questa sublime colonna a perenne sua gloria, e la dedicò il primo giorno di agosto, nell'undicesima indizione, nell'anno quinto dopo il consolato di sua pietà » |
La colonna rimane in situ, in una posizione isolata tra le rovine ma è un riferimento nel Foro, ed appare spesso in vedute ed incisioni. L'innalzamento della colonna rispetto al suolo è dovuto all'erosione: la base non era visibile quando Giuseppe Vasi e Giovanni Battista Piranesi fecero schizzi ed incisioni della colonna a metà del XVIII secolo.

[modifica] Altri progetti
Commons contiene file multimediali su Colonna di Foca
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) René Seindal, "The Column of Phocas"
- (EN) Encyclopaedia Romana "Column of Phocas"
- (EN) Christian Hülsen, 1906. The Roman Forum: Its History and Its Monuments "The Column of Phocas"
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