Corte di Casale
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La Corte di Casale è il nome di un'unione di piccole comunità a scopo amministrativo, costituitasi negli inizi del 1400 (anche se le prime evidenze di tale associazione risalgono al 1346) e con capoluogo Canzo (CO).
[modifica] Storia
Prima dell'anno mille il termine corte indicava un insieme territoriale di villaggi e cascine (ville) vicine con caratteristiche tipologiche e sociali simili. La zona di Canzo era legata al monastero di Sant'Ambrogio di Milano, fondato nell'anno 784 dall'arcivescovo Pietro Oldrato.
A Canzo risiedeva il Podestà, o anche Pretore o Commissario, capo civile del governo e dell'amministrazione giudiziaria locale del feudo; il luogo era chiamato Pretorio, dove si trovavano anche le carceri[1].
Nel 1346, sotto la dominazione dei Visconti, fu formata la Squadra di Canzo, che comprendeva delle piccole comunità unite, a scopo amministrativo. Queste stesse località, nel 1403, costituiranno la Corte di Casale di cui Canzo fu capoluogo. Alla Corte appartenevano le terre di Canzo, Caslino (Caslìn), Proserpio (Presèrp), Longone (Lungùn), Castelmarte (Castèll Mart), Arzago (Arzach), Campolongo (Camp Lünch), Bindella (Bindèla), Mariaga (Mariaga), Incasate (Incasaa), Proserpio (Presèrp) e altre cascine.
Il 15 luglio 1472 la Corte fu concessa da Galeazzo Maria Sforza ad Antonio e Damiano Negroni detti i Missaglia, armaioli, la cui discendenza si estinse nel XVII secolo, quando il conte Marco Antonio Missaglia, senza figli, lasciò l'eredità alle due sorelle. Nel 1677, dopo duecento anni di appartenenza ai Missaglia, la Corte di Casale fu restituita alla camera di Milano, e venne affidata al marchese Flaminio Crivelli, che introdusse nel territorio, accanto all'attività agricola, l'industria della seta, facendo nascere così le prime filande.
[modifica] Note
- ↑ L'odierna via Pretorio ne ricorda l'ubicazione.