Crivelli
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I Crivelli furono una delle più potenti famiglie nobiliari del milanese durante il Medioevo, elevati fino al grado di marchesi.
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[modifica] Storia
Come narra il cronista Lodovico Muratori, nel suo "Corpus Italicorum Scriptorum", nell'anno 1251, Papa Innocenzo IV in visita a Milano, durante un pranzo domandò agli aristocratici milanesi presenti, quale fu la "loro" famiglia più importante, essi risposero che erano due le casate principali della Marca di Lombardia, ovvero i Soresina che erano considerati i più nobili, ed i Crivelli che erano i più ricchi e potenti.
Lo storico Ezio Riboldi ne "I contadi rurali del milanese" (Archivio Storico Lombardo, 1904), riporta una versione delle origini della stirpe: ebbe inizio a cavallo tra i secoli IV e V secolo d.C., dal capostipite Roggero I dei Sanbonifacio, casata originaria di Verona che aveva una discendenza in Lombardia, e si sviluppò nella Burgaria con i due rami principali detti Da Ugobaldo (Uboldo-VA, vicino a Saronno) e De Parabiaco (Parabiago-MI); dunque secondo tale versione i Crivelli furono in origine un ramo collaterale dei Sanbonifacio. I due casati vengono considerati famiglie di origine franca, perché professavano la Legge Salica.
Proprietari latifondisti in principio, divennero Feudatari Imperiali e Valvassori durante la prima metà del XII secolo, fino a comparire nel 1377 tra le matricole delle famiglie nobili milanesi, come Conti reggenti del Contado di Burgaria o di Parabiago.
[modifica] Etimologia
Il loro nome deriva probabilmente dal latino Cribellum, diminutivo di Cribrum che significa setaccio, e che la farebbero risalire addirittura all'epoca Imperiale Romana ed alla leggenda in cui una ragazza colse l'acqua con un setaccio senza farla cadere in terra, per dimostrare la sua verginità; dall'episodio deriva il detto latino cribrum aqua haurire (letteralmente: "portare l'acqua con il setaccio").
[modifica] Scudo araldico
Verso il XII secolo cominciò a comparire lo stemma della casata, costituito da un'inquartato in rosso e argento, con un crivello aureo sul tutto, un capo d'oro caricato da un'aquila coronata nera con le ali spiegate.
[modifica] Personalità storiche importanti
La casata ebbe alcuni individui ricordati storicamente:
- Papa Urbano III al secolo Uberto Crivelli (Cuggiono, MI, 1120 circa - Ferrara 1187);
- il pittore Carlo Crivelli (Venezia 1430/1435 - Fermo 1495);
- Sant'Ausano Crivelli, Arcivescovo di Milano per un solo anno (566-567);
- tre Cardinali, Alessandro Conte di Lomello, Ignazio e Carlo entrambi Conti d'Ossolaro;
- ed il compositore contemporaneo Carlo Crivelli (n. 1953)
[modifica] Rami più Importanti
Da ricordare i due rami più antichi della famiglia, diretti discendenti dei Sanbonifacio di Verona: i Da Ugobaldo e i De Parabiaco.
[modifica] Crivelli Da Ugobaldo
Ebbero sede a Uboldo (antica Ugobaldo), in provincia di Varese, nei pressi di Saronno, e secondo gli archivi della Biblioteca Ambrosiana di Milano, risultano iscritti fin dal 377 d.C., nelle Tavole della Chiesa Metropolitana Milanese, tra le casate elettrici dei Cardinali.
[modifica] Crivelli De Parabiaco
Conti con sede a Parabiago (MI), furono già dal V secolo la principale famiglia nobile del luogo, e tale rimase per almeno tredici secoli.
Sotto di loro il Comitatus Parabiagi (Contado di Parabiago), talvolta ricordato o probabilmente confuso come Contado di Burgaria, rimase autonomo, sia da altri territori, sia dall'Imperatore, nei principi del Secondo Millennio dell'era Cristiana.
Divennero potenti durante l'epoca medioevale, proprio come reggenti della Burgaria, una delle cinque Contee della Marca di Milano, chiamata così da un gruppo di Bulgari scesi in zona assieme ai Longobardi di Alboino, ai Gepidi e ai Sarmati.
Con l'avvento del Rinascimento, sia la famiglia, sia la Burgaria decaddero lentamente e anche la stessa Parabiago subì le loro sorti, fino ai secoli XVI e XVII, quando la stirpe cominciò ad essere oscurata da altre famiglie comitali parabiaghesi: Maggi, Corvini, Castelli, Giulini e Moriggia.
Di questo ramo dei Crivelli si ricordano alcuni personaggi:
- Protasio, che tredicenne durante la battaglia di Parabiago si rifugiò a Ravello, Dottore in Legge Civile e Canonica, nel 1405, all'età di 110 anni, raccontò ad un cronista milanese le sue rimembranze riguardo tale scontro bellico;
- Riccardo, milite e probabilmente Capitano di Ventura, annegò nel Ticino durante una battaglia, il suo cadavere venne portato a Nerviano nella Chiesa Prepositurale;
- Gaspare (morto nel 1884), Cavaliere della Corona d'Italia e Sindaco di Parabiago per ben 36 anni.
[modifica] Bibliografia
Don Marco Ceriani - "Storia di Parabiago, vicende e sviluppi dalle origini ad oggi", capitolo VIII "Le antiche casate parabiaghesi", sottocapitolo "I Crivelli" - 1948, Un. Tipografica di Milano
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