Cronologia delle polizie segrete sovietiche
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La lista delle polizie segrete Sovietiche enumera, in ordine cronologico, le polizie segrete che hanno operato in Unione Sovietica.
Nota: In molti casi la funzione di Polizia Segreta era solo una di quelle svolte dalle organizzazioni citate.
Indice |
[modifica] Cronologia
La prima polizia segreta dopo la Rivoluzione russa, organizzata in ottemperanza a un decreto di Lenin del 20 dicembre 1917, si chiamava "Cheka" (ЧК). I suoi appartenenti erano denominati chekisti, un nome che è ancora utilizzato per riferirsi all'odierno FSB russo, successore del KGB.
- Cheka (Abbreviazione di Vecheka, a sua volta acronimo del "Comitato Straordinario di tutta la Russia per combattere la Controrivoluzione ed il Sabotaggio") (in russo SFSR)
- Felix Dzerzhinsky 1917 - 1918
- Yakov Peters 1918
- Felix Dzerzhinsky 1918 - 1922
6 febbraio 1922 la Cheka diventa GPU, una sezione dell'NKVD della russa SFSR.
- NKVD - "Commissariato del Popolo per gli Affari Interni"
- GPU - Direzione Politica di Stato
15 novembre 1923 la GPU si riorganizza nell'OGPU alle dipendenze del Consiglio dei Commissari del Popolo dell'URSS.
- OGPU - "Direzione Comune Politica di Stato" o "Ufficio Politico di Stato di tutta l'Unione"
10 luglio 1934 l'OGPU diviene la GUGB dell'NKVD dell'URSS; l'NKVD dell'SFSR cessa di esistere.
- NKVD + GUGB - "Direzione Generale per la Sicurezza dello Stato" (Sia il GUGB sia l'NKVD sono diretti dalla medesima persona.)
- Genrikh Yagoda 1934 - 1936
- Nikolai Yezhov 1936 - 1938
- Lavrenty Beria 1938 - 1945
Il 3 febbraio 1941 il GUGB e l'NKVD sono per un breve periodo separati, poi riuniti e, nel 1943, separati ancora.
- NKGB - "Commissariato del Popolo per la Sicurezza dello Stato"
18 marzo, 1946 tutti i Commissariati del Popolo sono rinominati in ministeri
- MGB - "Ministero per la sicurezza di stato"
- Komitet Informatsii (KI) - "Comitato di Informazione"
- Peter Fedotov MGB
- Fedor Kuznetsov GRU
- Yakov Malik Ministero degli esterni
30 maggio 1947: decisione ufficiale con lo scopo dichiarato di "aggiornare la coordinazione dei diversi servizi di intelligence e di concentrarne gli sforzi sui filoni principali". Nell'estate del 1948 il personale militare del KI venne restituito all'esercito sovietico per ricostituire una sezione estera dell'intelligence militare del GRU. Le sezioni del KI che si occupavano del blocco orientale e degli emigrati sovietici vennero riportate sotto l'MGB alla fine del 1948. Nel 1951 il KI ritornò all'MGB.
5 marzo 1953: MVD e MGB vengono fuse nell'MVD da Lavrenty Beria.
13 marzo 1954: la forza nuovamente indipendente diventa il KGB, mentre Beria viene epurato e l'MVD si spoglia nuovamente delle funzioni di polizia segreta. Dopo cambi di nome e tumulti, il KGB resta stabile sino il 1991.
- KGB - Comitato per la sicurezza di stato
- Ivan Aleksandrovich Serov 13 marzo 1954 - 8 dicembre 1958
- Aleksandr Nikolaevich Shelepin 25 dicembre 1958 - 13 novembre 1961
- Vladimir Efimovich Semichastnij 13 novembre 1961 - 18 maggio 1967
- Yuri Vladimirovich Andropov 18 maggio 1967 - 26 maggio 1982
- Vitaliy Vasilevich Fedorchuk 26 maggio 1982 - 17 dicembre 1982
- Viktor Michailovich Chebrikov 17 dicembre 1982 - 1 ottobre 1988
- Vladimir Aleksandrovich Kryuchkov 1 ottobre 1988 - 22 agosto 1991
- Leonid Shebarshin 22 agosto 1991 - 23 agosto 1991 (facente funzioni)
- Vadim Bakatin 23 agosto 1991 - 22 ottobre 1991
Dopo che il Comitato per l'Emergenza di Stato fallisce nel rovesciare Gorbaciov e Eltsin prende il controllo, il Generale Vadim Bakatin riceve l'ordine di dissolvere il KGB.
[modifica] Repressione in URSS
Sin dal 1921, quando a Kronstadt ci fu la rivolta antisovietica dei marinai anarchici, socialisti rivoluzionari, menscevichi e anche bolscevichi (lo storico Nicolas Werth ritiene che circa la metà dei duemila bolscevichi della cittadina parteciparono all'insurrezione) contro il sistema sovietico, i dirigenti sovietici progettavano il superamento della dittatura del proletariato con forme crescenti di quella che definivano una democrazia proletaria, democrazia socialista o democrazia popolare. La democrazia popolare si rivelava ben presto non il governo della maggioranza degli ex-oppressi ma ancora una volta quello di una minoranza che concentrava nelle sue mani tutti i poteri: politico, economico, ideologico; l'ispirazione democratica volta a promuovere l'interesse delle masse popolari restò il fine dichiarato e sostanzialmente falso dei dittatori comunisti. In particolare Lenin diede inizio al terrorismo di Stato sovietico: nei presupposti dottrinari di quel tipo di pratica terroristica appariva evidente l'ambivalenza del terrorismo, inteso come strumento repressivo di ogni tentativo contrario ma pure come arma intimidatoria verso eventuali carenze di consenso o eccessi di libertà verificantesi tra le masse. Lo Stato sovietico era inteso come totale preminenza degl'interessi e dei diritti dello Stato-partito quindi come rigido finalismo statale subordinante l'esigenze e le attività dei singoli cittadini o gruppi sociali. La dittatura del partito comunista sul popolo russo fu attuata da Lenin con la rivoluzione bolscevica; l'opposizione di gruppi organizzati nell'àmbito del partito fu vietata nel 1921 dalle decisioni del X congresso. Stalin organizzò il passaggio dalla dittatura al totalitarismo; Stalin eliminò uno dopo l'altro i capi del partito che potessero reggere per prestigio e autorità al suo confronto e instaurò un regime di autocrazia personale detto anche stalinismo. Mediante la collettivizzazione agricola e l'industrializzazione promossa dallo stato a ritmo serratissimo, Stalin ammodernò l'economia e l'apparato statale istituendo il più efficace strumento che mai si fosse visto nella storia russa per controllare le vite degli operai e dei contadini. I mezzi per la diffusione delle notizie tra le masse vennero impiegati per diffondere una sola ed esclusiva verità che, pur potendo improvvisamente mutare da un giorno all'altro, aveva sempre un carattere impegnativo e perentorio per tutti i sudditi sovietici. Questa verità era rivelata dal capo onnisciente ossia Stalin, la cui immagine, resa sempre più simile a quella di un dio, era venerata ogni giorno davanti gli occhi di tutti. Il culmine dell'accentramento dei poteri nelle mani dell'autocrate fu raggiunto con le grandi purghe ossia l'assassinio di molti dirigenti sovietici nel periodo 1936-1938. Il regime di Stalin era totalitario per tre aspetti d'importanza fondamentale che distinguono il totalitarismo dalla dittatura: mentre la dittatura esercita un potere negativo dicendo ai sudditi che cosa non debbono fare o dire, il totalitarismo attua anche un potere positivo prescrivendo che cosa i sudditi debbono fare, dire e pensare. La dittatura suole distinguere tra vita pubblica e vita privata esigendo fedeltà solo nell'àmbito della prima; il totalitarismo non riconosce simili distinzioni investendo l'intera vita dei sudditi. La dittatura è spietata per quel che riguarda il potere politico ma ammette un àmbito della vita morale da non invadere; per i totalitari invece l'unico criterio morale è la sottomissione al volere del capo.
La polizia dell'Unione Sovietica svolgeva numerose attività. La polizia in uniforme corrispondente a quella degli altri stati moderni costituiva la milizia; altri grandi reparti di polizia indipendenti dal comando dell'esercito regolare avevano tuttavia armi moderne, compresi carri armati e aerei. Uno di questi reparti era formato dalle Guardie di frontiera che vigilavano i confini sovietici contro il contrabbando, gl'ingressi ed espatri non autorizzati. Altre truppe formavano il reparto di sicurezza ossia un corpo speciale di formazione politica scelta dipendente dal ministero dell'Interno o dal ministero della Sicurezza di Stato. A questo corpo speciale erano affidati il controspionaggio e lo spionaggio con una rete di agenti che controllavano tutte le grandi istituzioni della nazione, le fabbriche, i centri ferroviari, gli uffici governativi centrali e locali. Gli ufficiali di questo corpo speciale avevano il compito di controllare segretamente la condotta dei militari di qualsiasi grado e di arruolare informatori. I danni che derivavano al morale e all'efficienza dell'esercito erano considerati necessari per garantire al regime totalitario il completo controllo sui propri soldati. Sempre questo corpo aveva il compito di scoprire qualsiasi attività contraria al regime, conoscere le opinioni della gente, persino su argomenti estranei alla politica, indirizzare tutte le attività secondo schemi preordinati. Non si poteva fare alcunché all'insaputa o senza l'approvazione della polizia. Sarebbe stato impossibile costituire una società per caccia alle farfalle escludendo la presenza di agenti che dovevano riferire sul comportamento dei soci. La polizia era effettivamente lo strumento di polverizzazione della società, tipica dei governi totalitari: ogni individuo doveva essere isolato, doveva trovarsi solo davanti il potere immenso dello stato e i suoi rapporti con gli altri individui della comunità potevano avvenire esclusivamente nell'ambito di organizzazioni promosse dallo stato per fini politici generali. La polizia disponeva anche di risorse economiche autonome, di un proprio territorio statale nell'àmbito dello stato, particolarmente nelle lontane regioni forestali e minerarie, dove enormi contingenti di manodopera formata da prigionieri politici lavoravano in condizioni che avrebbero reso impossibile l'impiego di lavoratori liberi senza il ricorso a salari elevati e antieconomici. Nel 1954 il reparto di sicurezza diventò dipendente dal Comitato di stato per la sicurezza ossia KGB.
Al principio del decennio 1930-1940 l'ondata di collettivizzazione delle terre era terminata in un compromesso. I contadini, benché non potessero esimersi dall'obbligo di far parte delle fattorie collettive, avrebbero potuto d'allora in poi conservare un piccolo podere, vicino casa, ove era consentito produrre quanto bastava al fabbisogno familiare. Inoltre, dopo la consegna all'ammasso delle quote fissate, i contadini erano autorizzati a trattenere l'eccedenze per il proprio consumo e per la vendita al mercato libero. Quei poderi assolvevano un compito importante nell'economia agricola poiché su di essi viveva circa metà del bestiame dell'Unione Sovietica, dopo la seconda guerra mondiale:in quegli anni il partito cercò d'indurre i contadini a impegnarsi maggiormente nelle fattorie collettive ossia kolchoz. Le contrastanti esigenze di lavoro delle fattorie collettive e dei poderi ricordavano il contrasto tra l'esigenze dei latifondisti e quelle dei contadini piccoli proprietari nel periodo del servaggio in Russia prima del 1861. Nel 1967 la quantità di fattorie collettive dei contadini era diminuita notevolmente. Le difficoltà dell'agricoltura sovietica rimasero insolute. Teoricamente si sarebbe potuta incrementare la produzione consentendo la proprietà individuale e il libero mercato ma questo sarebbe stato capitalismo e si doveva respingere per ragioni di principio. I contadini non potevano diventare imprenditori nè potevano avere un salario come gli operai dell'industria: i contadini salariati erano solo quelli delle fattorie di stato ossia sovkhoz. Il bilancio dello stato non poteva garantire salari e assicurazioni sociali ai contadini delle fattorie collettive.
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Per approfondire, vedi le voci gulag e vittime di Stalin. |
[modifica] Voci correlate
[modifica] Servizi segreti della Russia Imperiale
- Ochrana, polizia segreta della Russia Imperiale
- Corpo Speciale dei Gendarmi
- Terza Sezione della Cancelleria di Sua Maestà Imperiale
[modifica] Servizi segreti sovietici e russi
[modifica] Polizia segreta e servizi di intelligence della Federazione Russa
- FSB - Successore russo del KGB
- Sluzhba Vneshney Razvedki - Servizio di Intelligence Estera - Ex 1° direttorato del KGB, ora agenzia indipendente
- Servizio di Protezione Federale (Russia) - Ex 9° direttorato del KGB, ora agenzia indipendente
- Servizio di Sicurezza Presidenziale - Ex parte del KGB, ora agenzia indipendente
- FAPSI - Comunicazioni di stato, ex 8° e 16° direttorato del KGB, ora agenzia indipendente