Dead Man Walking - Condannato a morte
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Dead Man Walking - Condannato a morte | |
Titolo originale: | Dead Man Walking |
Paese: | USA, Regno Unito |
Anno: | 1995 |
Durata: | 122' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | drammatico |
Regia: | Tim Robbins |
Soggetto: | Helen Prejean |
Sceneggiatura: | Tim Robbins |
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Fotografia: | Roger Deakins |
Montaggio: | Lisa Zeno Churgin, Ray Hubley |
Effetti speciali: | Maurizio Trani |
Musiche: | David Robbins |
Scenografia: | Tom Warren |
Costumi: | Renee Ehrlich Kalfus |
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Dead man walking – Condannato a morte (Dead Man Walking) è un film statunitense del 1988 diretto da Tim Robbins, basato sull'omonimo romanzo autobiografico di suor Helen Prejean.
Indice |
[modifica] Trama
Un condannato a morte riceve la visita di una suora; il suo caso è disperato, manca poco al giorno dell'esecuzione. Matthew Poncelet avrebbe ucciso una coppia di giovani fidanzati sorpresi in un boschetto e lo avrebbe fatto con una ferocia inaudita e dopo aver violentato la ragazza. Continua a professarsi innocente e scarica tutta la responsabilità sul presunto complice, che "se l'è cavata" con l'ergastolo. La suora, pur nutrendo da subito sospetti sulla dichiarazione di innocenza del giovane condannato, fa di tutto per rinviare il giorno dell'esecuzione, in attesa di un riesame del caso. Tutti i tentativi sono vani. Non bastasse questo, Suor Helen, per nulla aiutata dal condannato stesso, che in una intervista televisiva si dichiara razzista e terrorista, deve anche subire l'ira dei genitori dei ragazzi trucidati che si sentono beffati dal tanto interesse che lei riserva ad un assassino piuttosto che alle vittime dei suoi crimini. Si aggiunga poi a tutto questo il poco apprezzamento della famiglia di Helen per tutta la vicenda, e il fatto che le povere bambine nere delle quali normalmente si occupava a tempo pieno, ora la scansano in quanto amica di un loro nemico.
Nel buio pesto di questa situazione Suor Helen scorge una piccola luce: Matt l'ha scelta come suo "consigliere spirituale", vale a dire l'unica persona che può assistere un condannato a morte nei suoi ultimi sei giorni e che può farlo fino all'ultimo istante.
Tra momenti di disperazione e di paura, Helen riesce a far breccia nel cuore di Matt che, salutati affettuosamente i suoi, le confessa ad un quarto d'ora dalla sua fine di essere stato lui ad uccidere il ragazzo ed averne violentato la fidanzata, ottenendo così quella libertà evangelica che appartiene solo alla Verità. Matt ha ora la forza, nella camera della morte, di chiedere perdono al padre del ragazzo da lui ucciso ed augurare ai genitori della ragazza di poter trovare sollievo dalla sua esecuzione. Helen, che più volte si era chiesta perché stesse facendo tutto questo, ora trova una risposta più che esauriente.
[modifica] Commento
"Dead man walking!" è l'espressione che usano comunemente i carcerieri americani per annunciare l'ultima passeggiata del condannato diretto dalla sua cella al patibolo. Un "uomo morto che cammina", a questo riduce la giustizia americana che poi infligge la condanna per mezzo di una tetra rappresentazione che ha per pubblico i familiari delle vittime dei delitti del giustiziato. È in effetti un film costruito anche per creare un senso di disgusto e un conseguente profondo disappunto verso la pratica della pena di morte, contro la quale il regista Tim Robbins, sua moglie Susan Sarandon e il loro amico Sean Penn, si battono da sempre, come attivisti politici, ben noti sotto questo profilo soprattutto presso l'opinione pubblica americana. Da sottolineare in questo senso anche la profonda critica alla società americana che emerge dalla vicenda del complice del protagonista giustiziato che, reo quanto il suo compagno, ha evitato la pena di morte potendosi permettere spese legali più elevate.
La critica ha accolto positivamente il film nel suo complesso, riservando qualche appunto alla regia solo per alcune sottolineature di troppo nel drammatico finale. Unanimi i plausi per le interpretazioni della Sarandon e di Penn, intensi e misurati.
Tim Robbins, insieme alla messa in scena cinematografica ne ha curata anche una per il teatro. In entrambi i casi l'adattamento dal libro di suor Helen Prejean ha subito modifiche e semplificazioni. La differenza più grande è data dal fatto che suor Helen narra di due vicende distinte che nel film sono raccolte a formare un unico caso. Inoltre nella Louisiana si praticava la condanna a morte mediante sedia elettrica mentre nel film viene praticata l'iniezione letale. In realtà la Lousiana in seguito è passata a questa seconda soluzione che comunque si realizza manualmente e non in maniera semi-automatica come nel film.
[modifica] Premi e riconoscimenti
Numerosi i riconoscimenti a livello internazionale per il valore sociale e insieme artistico di questa pellicola. Susan Sarandon ha ottenuto l'Oscar come miglior attrice protagonista per il 1996. Nomination sono andate al regista Tim Robbins, a Sean Penn come attore protagonista e a Bruce Springsteen per la miglior canzone originale (Dead Man Walkin).
Al Festival di Berlino del 1996 dove il film era in competizione, oltre a tre premi secondari, è stato attribuito l'Orso d'Argento per il miglior attore a Sean Penn.
Da segnalare anche il David di Donatello come miglior attrice straniera a Susan Sarandon.
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su Dead Man Walking - Condannato a morte dell'Internet Movie Database
- Scheda di Cinematografo.it