Gabriel García Márquez
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«La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla»
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(Gabriel García Márquez)
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Gabriel García Márquez (Aracataca, Colombia, 6 marzo 1928) è uno scrittore e giornalista colombiano, Premio Nobel per la letteratura.
[modifica] Biografia
Primogenito del telegrafista Gabriel Eligio García e di Luisa Santiaga Márquez Iguarán, Gabriel García Márquez nacque ad Aracataca, un paesino costiero della Colombia, il 6 marzo di un anno che molte fonti indicano nel 1927. Altre invece (fra cui gli Oscar Mondadori) smentiscono questa come una credenza, e assumono che lo scrittore sia venuto alla luce in realtà un anno prima, nel 1927. Dopo il trasferimento a Riohacha, crebbe con i nonni materni: il colonnello Nicolás Márquez e sua moglie Tranquilina Iguarán.
Nel 1936, a seguito della morte del nonno, Gabriel García Márquez si trasferì a Barranquilla per studiare. Dal 1940 frequentò il Colegio San José e si diplomò al Colegio Liceo de Zipaquirá nel 1946.
L'anno dopo, García Márquez si trasferì a Bogotá per studiare giurisprudenza e scienze politiche presso l' Universidad Nacional de Colombia, ma presto abbandonò lo studio di quelle materie che non lo affascinavano.
Dopo i disordini del 1948, in cui nel rogo della pensione in cui abitava bruciarono alcuni suoi scritti, si trasferì a Cartagena dove cominciò a lavorare dapprima come redattore e poi come reporter de "El Universal". Alla fine del 1949 si trasferì a Barranquilla per lavorare come opinionista e reporter a "El Heraldo". Su invito di Álvaro Mutis, nel 1954 García Márquez tornò a Bogotá, a lavorare a El Espectador come reporter e critico cinematografico. Nel 1958, dopo un soggiorno a Londra, García Márquez tornò in America, stabilendosi in Venezuela.
A Barranquilla, sposò Mercedes Barcha, da cui ebbe presto due figli, Rodrigo (nato a Bogotá nel 1959) e Gonzalo (che nacque in Messico tre anni più tardi). Nel 1961 si trasferisce a New York come corrispondente di Prensa Latina. Le continue minacce della CIA e degli esuli cubani lo inducono a trasferirsi in Messico.
Nel 1967 pubblicò la sua opera più nota: Cent'anni di solitudine, un romanzo che narra le vicende della famiglia Buendía a Macondo. Un'opera che è considerata la massima espressione del cosiddetto realismo magico.
Dal 1975, Márquez vive tra il Messico, Cartagena de Indias, L'Avana e Parigi. Nel 1982, venne insignito del Premio Nobel per la letteratura. Nel 2002 ha pubblicato la prima parte della sua autobiografia intitolata Vivere per raccontarla.
[modifica] Opere
- Foglie morte (La hojarasca, 1955)
- Racconto di un naufrago (Relato de un náufrago, 1955)
- Nessuno scrive al colonnello (El coronel no tiene quien le escriba, 1961)
- I funerali della Mamá Grande, (Los funerales de la Mamá Grande, 1962)
- La mala ora (La mala hora, 1962)
- Cent'anni di solitudine, (Cien años de soledad, 1967)
- Monólogo de Isabel viendo llover en Macondo, (1968)
- Racconto di un naufrago (Relato de un naúfrago, 1970)
- L'incredibile e triste storia della candida Erendira e della sua nonna snaturata (La increíble y triste historia de la cándida Eréndira y de su abuela desalmada, 1972)
- Cuando era feliz e indocumentado, (1973)
- Occhi di cane azzurro (Ojos de perro azul, 1974)
- L'autunno del patriarca, (El otoño del patriarca, 1975)
- Todos los cuentos (1947-1972), (1976)
- Cronaca di una morte annunciata, (Crónica de una muerte anunciada, 1981)
- Textos costeños, (1981)
- Viva Sandino, (1982)
- El olor de la guayaba, (1982)
- El secuestro, (1982)
- L'amore ai tempi del colera, (1985)
- Il generale nel suo labirinto (El general en su laberinto, 1989)
- Dodici racconti raminghi (Doce cuentos peregrinos, 1992)
- Dell'amore e altri demoni (Del amor y otros demonios, 1994)
- Notizia di un sequestro (Noticia de un secuestro, 1996)
- Scritti costieri. 1948-1952 (Obra periodística 1: Textos costeños (1948-1952))
- Gente di Bogotá (1954-55) (Obra periodística 2: Entre cachacos (1954-1955))
- Dall'Europa e dall'America. 1955-1960 (Obra periodística 3: De Europa y América (1955-1960))
- A ruota libera. 1974-1995, (Obra periodística 4: Por la libre (1974-1995))
- Taccuino di cinque anni. 1980-1984 (Obra periodística 5: Notas de prensa (1980-1984))
- Erendira
- Chile, el golpe y los gringos
- Le avventure di Miguel Littín, clandestino in Cile
- Vivere per raccontarla, (Vivir para contarla, 2002)
- Memoria delle mie puttane tristi, (Memorias de mis putas tristes, 2004)
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