Portale:Genova/Citazioni
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«Se gli architetti che hanno costruito Genova avessero avuto spazio, se avessero potuto abbandonarsi alla fantasia e senza ostacoli ai loro capricci, non avrebbero potuto trovare le infinite risorse e la multipla varietà di motivi, di disegni e disposizioni ai quali la facciata dei loro palazzi deve un'originalità di carattere, e che introduce in ogni anfratto l'inatteso della grandezza.»
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(Louis Enault, Breve vision hivernale d'un voyageur normand, 1850 - Altre citazioni su Wikiquote))
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[modifica] 2007
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«Se gli architetti che hanno costruito Genova avessero avuto spazio, se avessero potuto abbandonarsi alla fantasia e senza ostacoli ai loro capricci, non avrebbero potuto trovare le infinite risorse e la multipla varietà di motivi, di disegni e disposizioni ai quali la facciata dei loro palazzi deve un'originalità di carattere, e che introduce in ogni anfratto l'inatteso della grandezza.»
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(Louis Enault, Breve vision hivernale d'un voyageur normand, 1850) - Altre citazioni su Wikiquote))
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«Dalla torre maggiore del Castello d'Albertis si scorge Genova tutta, affascinante come odalisca addormentata»
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(Supplemento al giornale "Caffaro", 1 maggio 1892 (v. Caffaro di Rustico da Caschifellone))
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«Poco amanti del sapere, studiano la grammatica limitatamente al necessario e stimano poco gli altri studi: quando sentono odore di commercio, si fanno tutti avanti.»
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«Questa città è antica senza antichità, raccolta senza intimità e sudicia oltre ogni limite ... La luna, occhio pallido della notte, guarda dall'alto, malinconica.»
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«... queste donne genovesi sono incantevoli. La più gran parte di queste damigelle sono vestite di una bianca nube dalla testa ai piedi ...»
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(Mark Twain, Innocenti all'estero, 1867)
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[modifica] 2006
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«[Genova] ... scarna lingua di terra che orla il mare»
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«Bisognerebbe pensare a lui soltanto qui: è bello immaginarlo mentre si vaga nelle chiese italiane all'ombra dei marmi ...»
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(Gustave Flaubert nella lettera ad un amico, riferendosi alla figura di Don Giovanni))
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(Julian Stannard, Rina's War)
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«Genova è la città più bella del mondo»
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(Anton Cecov, Il gabbiano)
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«Città a sorpresa!, il cui uso insinua un'astuta saggezza»
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(Valery Larbaud)
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«Ho visto una bellissima strada, la via Aurelia, ed ora sono in una bella città, una vera bella città, Genova.»
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«Mi fu raccomandato di andare a vedere i cimiteri di Genova. Raggiunsi in tram un antico camposanto in una valle del fiume Bisagno, molto amena e placida, e mi riferirono che a poca distanza ve n'era un altro, pieno di statue [nota: il cimitero di Staglieno] ... Lo vidi e non mi piacque per niente. Mi diede l'impressione di un baraccone di figure di cera, prive di colore.»
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(Pio Baroja, autore spagnolo)
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«... in una Genova assordante che scoppiava di salute davanti al suo golfo e al cielo in cui fino a sera lottavano il desiderio e la pigrizia.»
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«[Genova] è imponente, solida, quasi altera, pulita, benestante; notevolissima è la diffusione della lingua tedesca negli alberghi e nei negozi ...»
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«Quando uno va a Genova è ogni volta come se fosse riuscito ad evadere da sé»
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«... Signora, questo desiderio - di santità - deve essere in voi come gli aranci della riviera di Genova che sono quasi tutto l'anno carichi di frutti, di fiori e di foglie ad un tempo ...»
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- 1 luglio
- ... la regina d'Inghilterra Elisabetta II, in visita ufficiale nel capoluogo ligure, era stata protagonista di una gustosa gaffe: confuse infatti un assessore comunale, quasi omonimo, con il poeta Edoardo Sanguineti, porgendogli le proprie congratulazioni per l'attività letteraria svolta.
- 24 giugno
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«Il Miramare di Genova inghirlandava la curva oscura della spiaggia con festoni di luce e la sagoma delle montagne faceva spicco sullo sfondo nero grazie al riverbero delle finestre degli alberghi più in alto ...»
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«... i Genovesi non si raffinano in nessun modo: sono pietre massicce che non si lasciano tagliare. Quelli che sono stati inviati nelle corti straniere, ne son tornati Genovesi come prima ...»
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«Superba ardeva di lumi e cantici / nel mar morenti lontano Genova / al vespro lunare dal suo / arco marmoreo di palagi»
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(Giosuè Carducci, "Odi barbare")
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«Genuensis, ergo mercator
(Genovese, ovvero mercante)» |
(Poeta anonimo del XII secolo)
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«... Presto il porto appare e si vede la bella città seduta ai piedi delle montagne: il faro della Lanterna, come un minareto, dà all'insieme qualche cosa d'orientale e si pensa a Costantinopoli»
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«Genova giace presso il mare come lo scheletro di un gigantesco animale buttato lì dalla risacca»
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«Case alte fino a tredici piani, vie strettissime nella città vecchia, fresche e maleodoranti ...»
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«Tutti debbono vedere Genova!»
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«Mi piacerebbe restare qui, preferirei non procedere oltre»
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(Mark Twain, 1867)
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