I due colonnelli
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Titolo originale: | I due colonnelli |
Paese: | Italia |
Anno: | 1962 |
Durata: | 104' |
Colore: | B/N |
Audio: | sonoro |
Genere: | comico |
Regia: | Steno |
Soggetto: | Giovanni Grimaldi, Bruno Corbucci |
Sceneggiatura: | Giovanni Grimaldi, Bruno Corbucci |
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Fotografia: | Tino Santoni |
Montaggio: | Giuliana Attenni |
Musiche: | Gianni Ferrio |
Scenografia: | Giorgio Giovannini |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
I due colonnelli è una commedia comica del 1962 diretta dal regista Steno. Il titolo fa riferimento ad al film dell'anno precedente, I due marescialli, di cui il celebre attore napoletano Totò era stato protagonista.
[modifica] Trama
Il film è ambientato a Montegreco, paese al confine tra la Grecia e l'Albania, teatro di numerosi scontri tra le truppe italiane e quelle britanniche. Nell'estate del 1943 le truppe anglosassoni, abilmente guidate dal colonnello Henderson, occupano per la trentesima volta il paese e lo governano secondo criteri democratici: inoltre lo stesso colonnello si accasa nell'abitazione di Iride, donna giovane e procace che diventa la sua amante. Nella stessa abitazione, in cui abita anche Penelope (l'anziana madre della ragazza), il comandante delle truppe di sua maestà stabilisce il suo quartier militare.
Il 23 luglio del 1943 Henderson, maldestramente consigliato dai suoi collaboratori, abbandona la città ed ordina una ritirata strategica perché ritiene preponderanti le forze italiane: in realtà il battaglione fascista è una truppa sgangherata senza viveri ne munizioni in cui il severissimo colonnello Antonio Di Maggio comanda tutti a bacchetta. Una volta entrato trionfalmente in città, Di Maggio instaura un regime dispotico e crudele ma anch'egli si invaghisce di Iride, andando a risiedere da lei.
Il giorno seguente un soldato italiano cattura casualmente Henderson, che aveva tentato di entrare nella dimora di Iride per recuperare la sua amatissima pipa: Di Maggio lo tiene di conseguenza come suo prigioniero e tenta di trattarlo in maniera disumana, violando apertamente la convezione di Ginevra; il suo atteggiamento astioso comunque si mitigherà leggermente quando scoprirà che il sergente Quaglia, suo vice, fu trattato benissimo dagli inglesi una volta divenuto loro prigioniero.
Il 25 luglio al comando italiano arriva via radio lo sconvolgente annuncio: il duce si è dimesso ed il re Vittorio Emanuele III ha affidato il governo al maresciallo Pietro Badoglio che ha dato ordine di proseguire il conflitto a fianco dell'alleato nazista. Poco dopo, a seguito di leggeri scontri a fuoco, gli inglesi riconquistano Montegreco e stavolta è Di Maggio ad essere ostaggio di Henderson.
I due, divenuti a loro modo amici, scoprono che Iride è sposata e che in realtà non si era mai concessa sessualmente a loro: approfittando dell'oscurità era sempre stata la madre ad entrare nel letto dei due militari. Offesi, essi si recano nel nuovo quartier generale britannico in cui si ubriacano cordialmente; tra l'altro Henderson salva la vita al collega, vietando alla popolazione locale di linciare pubblicamente il colonnello Di Maggio.
Travestito da soldato inglese, Di Maggio torna tra le sue armate e chiama a suo soccorso il possente esercito tedesco, che ancora è formalmente schierato al suo fianco. Il maggiore Kruger lo raggiunge e gli regala armi moderne e potenti ma tratta tutti gli italiani, ed in particolare il colonnello, con cattiveria e sufficienza. Di Maggio, inizialmente affascinato dall'efficienza germanica, si ribella al diktat alleato e viene condannato a morte dai generali nazisti per insubordinazione.
Di Maggio e tutti i soldati italiani, ivi compreso Quaglia, vengono condotti sul patibolo l'8 settembre per essere fucilati ma un attimo prima degli spari arrivano gli inglesi che, armi in pugno, li salvano. Intanto Badoglio ha firmato l'armistizio con le forze alleate e quindi i due colonnelli Di Maggio ed Henderson possono continuare la guerra insieme, finalmente da alleati.
[modifica] Curiosità
- Rimarrà immortale il celebre dialogo tra il maggiore Kruger ed il colonnello Di Maggio: Io ho ricevuto carta bianca, affermò solenne il tedesco; e ci si pulisca il culo! fu la pronta replica dell'italiano. Tra l'altro, questa è l'unica parolaccia pronunciata da Totò in tutta la sua carriera cinematografica.