Kubilai Khan
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Kubilai Khan (23 settembre 1215 – 18 febbraio 1294) Gran Khan della Mongolia e fondatore della dinastia Yuan, in Cina.
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[modifica] Gran Khan
Kubilai Khan era figlio di Tului e nipote di Gengis Khan. Nel 1259, alla morte del fratello maggiore Mongka Khan, si creò una situazione di ostilità tra il fratello maggiore Ariq-Boka, capo delle tribù nomadi ed orientato a mantenere le usanze sociali tradizionali, e Hulagu e Kubilai, che invece erano inclini ad una sintesi con le popolazioni conquistate.
I tre fratelli si autonominarono Khan nel 1260 e la guerra civile che seguì si concluse nel 1264 con la vittoria di Kubilai, che fu riconosciuto imperatore dei Mongoli.
L'intero territorio cinese fu poi sottomesso tra il 1260 e il 1279 e la capitale fu spostata da Karakorum a Khanbaliq (Pechino), avviando un processo di sinizzazione dello stato mongolo.
[modifica] Politica interna
Kubilai Khan mostrò una particolare tolleranza religiosa e promosse una politica di integrazione tra le diverse componenti etniche e sociali dell'impero, ricavando da ciò un'immagine positiva, che trova eco nelle fonti letterarie islamiche e che è stata testimoniata anche da Marco Polo, nel suo Il Milione. L’accortezza della sua politica è riscontrabile anche nelle varie iniziative volte al miglioramento delle condizioni economiche e sociali, favorite dall’ordinamento burocratico dello stato.
[modifica] Politica estera
Nonostante le conquiste della Cina, della Corea e dell’Assam, i tentativi di conquista del Khan mongolo si risolsero in altrettanti fallimenti. Le spedizioni militari contro la Cambogia, la Birmania e Giava non ottennero i risultati sperati.
[modifica] Guerra contro il Giappone
Nel 1266 Kubilai Khan cercò di annettere al suo grande impero anche il Giappone. Inviò un ambasciatore ufficiale per chiederne la sottomissione, ma il messaggio fu respinto. Nel 1274 una flotta di mille navi e 45 mila uomini fu inviata a nord dell'isola di Kyūshū per tentare la conquista, ma si imbatterono in un violento uragano che decimò l'esercito, obbligando ad un rientro in patria.
Dopo l'invio di una nuova ambasceria ai giapponesi, nel 1281 Kubilai Khan fece nuovamente preparare un attacco questa volta di dimensioni colossali. Circa 130000 soldati con 4000 imbarcazioni da guerra raggiunsero nuovamente il Giappone. L'esercito giapponese fu messo a dura prova dalla potenza dei mongoli, quando un uragano fece nuovamente strage di soldati e Kubilai Khan dovette rientrare in patria senza nuove conquiste.
La scomparsa dell’imperatore causò l’interruzione di una terza spedizione, mentre era già in fase avanzata di pianificazione.
