La Spagna nell'antichità
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Categoria: Storia della Spagna |
[modifica] Età antica
Gli iberi furono il primo popolo ad occupare la penisola iberica di cui si abbia una testimonianza scritta. Si sa dell'esistenza di popolazioni pre-iberiche anche se si hanno solo testimonianze archeologiche, giacché Greci e Fenici, che furono coloro che ci lasciarono i primi scritti, non entrarono mai in contatto con essi.
Attualmente gli iberi vengono definiti in base alle loro radici culturali. Con questo criterio i turdetanos o túrdulos sono considerati Iberi, mentre secondo un criterio strettamente etnografico o linguistico non lo sarebbero. La bibliografia sugli iberi offre frequentemente dati contradditori e questo è dovuto al fatto di utilizzare a volte un criterio di definizione e altre volte un altro.
Prima del 1200 a.C., tribù celtiche, inclusi probabilmente i cántabros e asturi, entrarono nella penisola dal Nord e si stabilirono in gran parte del territorio mescolandosi con gli iberi. Le popolazioni che costituivano occupavano un'ampia frangia a metà strada tra questi due popoli erano conosciute come celtíbero. Pare che le montagne in cui viveva il popolo basco invece non furono mai invase, per questo ad oggi è incerta l'origine di questa popolazione, sicuramente molto antica, come la sua lingua, essendoci la possibilità che si tratti di una popolazione pre-iberica.
Intorno all'anno 1100 a.C. i fenici conquistarono la penisola e fondarono colonie, la più importante delle quali fu Gadir, la Gades romana, oggi conosciuta come Cadice. A loro volta i greci fondarono le loro colonie sulla costa mediterranea dell'Iberia, nome che diedero alla penisola.
Tra la Prima e la Seconda Guerra Punica tra Roma e Cartagine, i cartaginesi invasero la penisola. Le loro colonie più importanti furono nell'isola di Ibiza e a Cartagena, nome che si indicava la volontà di costruire una nuova Cartago. Distrutta Cartagine, Roma iniziò una lenta occupazione della penisola, che si prolungherà per più di duecento anni.
Nei primi decenni dell'occupazione i romani si trovarono di fronte alla guerriglia scatenata dal caudillo lusitano Viriato. Dopo la morte di Viriato (139 a.C.), la lotta degli iberi contro Roma diverrà sempre più disgregata e sporadica, anche se non verrà sradicata completamente fino al tempo dell'imperatore Augusto. L'occupazione romana culminerà con il completo possesso della penisola da parte di Roma e la creazione di una provincia col nome di Hispania. Il nome deriva da Ispania probabilmente una parola punica, che significa terra di conigli. Appare per la prima volta in senso storico in Tito Livio (59 a.C.), che parla di Hispania e di hispani (ispanici in senso unitario).
L'Hispania assorbe totalmente la cultura romana, ne adotta la lingua, i costumi e le leggi, acquisendo una importanza fondamentale all'interno dell'impero, tanto da dare i natali a tre imperatori Traiano, Adriano e Teodosio.
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