La corazzata Potëmkin
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![]() Poster del film |
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Titolo originale: | Броненосец Потёмкин |
Paese: | URSS |
Anno: | 1925 |
Durata: | 75' ma esistono varie versioni di diverse durate |
Colore: | B/N |
Audio: | muto |
Genere: | Drammatico |
Regia: | Sergei Mikhailovic Eisenstein (con l'assistenza di Grigorij Aleksandrov). Aiuto registi: Aleksandr Antonov, Mikhail Gomorov, Aleksandr Levšin e Maksim Štrauch |
Soggetto: | Nina Agadžanova-Šutko |
Sceneggiatura: | Sergei Mikhailovic Eisenstein su un abozzo di Nina Agadžanova-Šutko |
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Fotografia: | Eduard Tissé |
Montaggio: | Sergei Mikhailovic Eisenstein (con l'assistenza di Grigorij Aleksandrov) |
Musiche: | Edmund Meisel (nella versione distribuita in Germania) |
Scenografia: | Vasili Rachals |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
La corazzata Potëmkin (Броненосец Потёмкин, Bronenosec Potëmkin, 1925), diretto da Sergej Mikhajlovič Ejzenštejn, è uno dei film muti più celebri. La scena della carrozzina che scende la scalinata è una delle sequenze più note del cinema.
Prodotto dal primo stabilimento del Goskino a Mosca e qui proiettato la prima volta il 21 gennaio 1926 al teatro Bolšoj (5 rulli, 1740 metri).
Indice |
[modifica] Il film
[modifica] La genesi
Nel 1925 ricorreva il ventesimo anniversario della rivolta del 1905 e per celebrare l'evento si decise di girare alcuni film. Il comitato responsabile delle celebrazioni decise di affidare uno dei due progetti approvati - opera della scrittrice armena Nina Agadžanova-Šutko - al giovane Ejzenštejn che si era distinto per il suo precedente Sciopero!. Il progetto originario prevedeva otto distinti episodi che, partendo dalla guerra russo-giapponese, dovevano arrivare all'insurrezione armata di Mosca.
Dopo le prime scene girate ad aprile a Leningrado, il maltempo convinse la troupe a trasferirsi ad Odessa dove era previsto che si girassero le scene riguardanti lo sciopero dei portuali e l'ammutinamento della corazzata Potëmkin. I tempi però stringevano e ormai sembrava impossibile riuscire a realizzare il progetto originario in tempo per la prima proiezione ufficiale, prevista per il 21 dicembre. Così la rivolta della Potëmkin, che doveva essere solo un episodio, diventò l'argomento dell'intero film.
A ciò bisogna aggiungere l'effetto che la visione della scalinata ebbe sul regista, che così la descrive: «Fu proprio la scalinata con il suo "movimento" a suggerire l'idea della scena e a provocare, con la sua fuga, la fantasia del regista, dando origine a una nuova "forma a spirale"».
[modifica] La scalinata di Odessa
La scena più conosciuta del film è il massacro sulla scalinata Potëmkin di Odessa a opera dei cosacchi, che scendono i gradini secondo una marcia ritmata, che si accompagna con il sottofondo musicale del film. Sotto di loro è ripresa la folla terrorizzata che cerca disperatamente di mettersi in salvo, con la celebre caduta della carozzina lungo la scalinata, spinta dalla madre morente colpita dalla scarica dei fucili.
Tuttavia, vi sono diversi dubbi su come si svolsero realmente i fatti: è certo che in seguito all'arrivo della corazzata Potëmkin vi furono dei disordini a Odessa, ma è probabile che i fatti non si svolsero esattamente come descritto nel film.
[modifica] Il film nella cultura popolare
Ne Il secondo tragico Fantozzi di Luciano Salce, il ragionier Fantozzi è costretto a vedere e commentare capolavori del muto per far contento il professor Giudo Baldo Maria Riccardelli, appassionato cinefilo:
Una sera Fantozzi sta per assistere alla partita di calcio Italia-Inghilterra, ma lo chiamano per vedere un film cecoslovacco, quando arriva sul posto il Riccardelli annucia che la copia del film non e arrivata, ma in sostituzione verrà proiettato il solito film, si apre il solito dibattito, Fantozzi decide di parlare e urla una frase rimasta famosa:
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«Per me... La corazzata Potemkin... E UNA CAGATA PAZZESCA!!!!!»
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Seguito da 92 minuti di applausi, alla fine gli impiegati distruggono la pellicola e riempiono di sberle il professore, gli impiegati proietterano Giovannona coscialunga, disonorata con onore, L'esorciccio e un inesistente La polizia s'incazza. Ma alla fine sia Fantozzi che i suoi colleghi vengono puniti per aver fatto questo, e saranno costretti a ripetere la scena principale del capolavoro distrutto tutti i sabati pomeriggio, fino all'età pensionabile!.
Il film è così preso a simbolo della "moda da cineclub" (che privilegiava i capolavori del cinema sovietico) diffusasi in Italia nei primi anni Settanta anche tra le classi dirigenti del paese.
In realtà, La corazzata Potëmkin dura poco più di 70 minuti e non le 18 bobine (3 ore) citate nel film di Luciano Salce. Si noti inoltre che il film citato non è la corazzata Potemkin, ma "la corazzata Kotiomkin", di tale Serghei M. Einstein (si vedano i titoli iniziali, 52:43). Le scene proiettate non sono originali, ma imitazioni girate dallo stesso Salce.
La scena della carrozzina è ripresa ne Gli intoccabili di Brian De Palma.