Lambro

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Lambro

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Lunghezza:	130 km
Portata media:	5,8 (40) m³/s
Bacino idrografico:	1.950 km²
Altitudine della sorgente:	1.685 m s.l.m.
Nasce:	Monte San Primo
Sfocia:	Po presso Orio Litta
Paesi attraversati:	provincia di Como, provincia di Lecco, provincia di Monza e Brianza, provincia di Milano, provincia di Lodi e provincia di Pavia.

Il Lambro (in Insubre, Lamber o Lambar) è un fiume della Lombardia lungo 130 chilometri, tributario di sinistra del Po. Il suo nome in latino significa chiaro, cioè "fiume dalle acque limpide", il che doveva essere vero solo anticamente, essendo a tutt'oggi lo stesso fiume uno dei più inquinati d'Italia.

Il fiume nel Parco di Monza

[modifica] Corso del fiume

Nasce sopra il Ghisallo dai pendii del gruppo montuoso del San Primo, in provincia di Como. La sua sorgente, nascosta in una folta pineta, è detta Menaresta forse a causa del suo flusso discontinuo. Il ruscelletto che ne scaturisce infatti, scompare e ricompare con breve tratto di corso sotterraneo, precipitando a valle verso Magreglio. Da qui il fiume imposta il suo corso superiore lungo la Vallassina, bagnando i centri Asso, Ponte Lambro ed Erba, entrando così nel lago di Pusiano con il nome di Lambrone. Uscito dal lago (sia per mezzo di un canale sotterraneo che regola il deflusso delle acque del bacino, sia tramite il suo corso naturale a cui lo stesso canale si unisce), il fiume riceve da destra l'emissario del lago di Alserio dopidichè bagna il centro di Merone. Da qui entra in Brianza scorrendo con andamento tortuoso ai piedi delle colline moreniche (dove raccoglie le acque di svariate rogge e dei laghetti brianzoli) raggiungendo in breve la città di Monza. Subito attraversa il Parco dividendosi poi, nei pressi della Chiesa del Carrobiolo in due rami: il Lambro, che passa sotto il Ponte dei Leoni, ed il Lambretto che fu fatto costruire nel XIV secolo dai Visconti per la difesa della città. Uscito dalla città nuovamente con corso riunito, il fiume attraversa tutta la zona est di Milano scorrendo tramite un sifone sotto la martesana e ricevendone anche una parte delle acque. Da qui in poi il fiume riceve centinaia di scarichi fognari che ne accrescono artificilamente la portate ed anche, putroppo, il suo stato di inquinamento. Giunto a Melegnano il Lambro riceve le acque del Vettabbia, arricchite cento metri più a monte da quelle del Redefossi, entrando poi alcuni km a valle in provincia di Lodi. Con corso più lento il fiume attraversa in seguito la cittadina di Sant'Angelo Lodigiano ricevendo da destra il Lambro meridionale, suo principale tributario. Con portata quasi raddopiata il fiume prosegue lento bagnando il centro di San Colombano al Lambro, fungendo anche per un brevissimo tratto da confine fra le province di Lodi e Pavia, e una volta giunto nei pressi di Orio Litta confluisce da sinistra nel Po.

[modifica] Regime

Il Lambro ha un regime tipicamente pre-alpino con massimi di portata autunnali e primaverili e magre estive e invernali. La portata media naturale del fiume è abbastanza modesta con circa 5,8 mc/sec di modulo medio, ma a causa della pesantissima influenza degli scarichi fognari di Milano, può subire notevolissimi sbalzi durante tutto l'anno, toccando anche valori medi di 40 mc/sec.. Durante la stagione piovosa, a causa soprattutto della pesantissima urbanizzazione che caratterizza gran parte del suo corso, il fiume è soggetto anche a frequenti piene improvvise che causano talvolta straripamenti e alluvioni di una certa gravità. L'ultimo evento calamitoso per il bacino del Lambro si è avuto nel novembre 2002 quando dopo giorni di piogge insistenti (300 mm. sull'alto bacino) alluvionò ampie zone della città di Monza e molti altri centri della Brianza, causando anche la tracimazione del lago di Pusiano.