Levin August, Conte von Bennigsen
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Levin August Gottlieb Theophil (russo: Leonty Leontyevich), Count von Bennigsen (10 febbraio 1745 - 3 dicembre 1826) fu un tedesco che combatté nell'esercito russo come generale.
[modifica] Biografia
Egli nacque in uma famiglia di Hanover nella regione di Brunswick e fu paggio alla corte di Hannover e quindi ufficiale di campo durante la guerra dei sette anni. Nel 1764 lasciò l'esercito di Hannover e si arruolò in quello russo come ufficiale di campo nel reggimento di moschettieri di Vyatka. Combatté contro i turchi nel 1774 e nel 1778 divenendo tenente colonnello l'anno successivo. Nel 1787 la sua condotta alla battaglia di Ochakov gli valse la promozione a generale di brigata. Nel 1794 gli venne conferito l'Ordine di San Giorgio ed assegnata una grande estensione di terreno nei pressi di Minsk.
Nel 1798 venne rimosso dal comando dallo zar Paolo I presumibilmente a causa dei suoi collegamenti con Platon Zubov. Si sa che egli ebbe una parte attiva nella fase di pianificazione della cospirazione per assassinare Paolo I, ma il suo ruolo nella fase esecutiva è soltanto oggetto di congetture, tanto è vero che lo zar Alessandro I lo nominò governatore generale di Lituania nel 1801 e nel 1802 generale di cavalleria.
Nel 1806 era al comando di uno degli eserciti russi che combatterono contro Napoleone alla battaglia di Pultusk e si scontrò con l'imperatore in persona nella sanguinosa battaglia di Eylau (8 febbraio 1807). Nella battaglia di Pultusk sconfisse le truppe napoleoniche sotto il comando di Jean Lannes, ma più tardi fu costretto a ritirarsi. La vittoria gli valse l'Ordine di san Giorgio di secondo grado, mentre dopo la battaglia di Eylau fu insignito con l'Ordine di sant'Andrea, l'ordine più elevato dell'impero russo. Egli inflisse a Napoleone la prima vera disfatta della sua carriera , ma sei mesi più tardi Bennigsen combatté la battaglia di Friedland (14 giugno 1807) che ebbe poi come conseguenza diretta il trattato di Tilsit.
Bennigsen fu duramente criticato per la sconfitta alla battaglia di Friedland e per il declino della disciplina nell'esercito russo e si ritirò per alcuni anni, ma nella campagna del 1812 riapparve in diverse posizioni di responsabilità. Fu presente alla battaglia di Borodino e sconfisse Murat nella battaglia di Tarutino dove venne ferito ad una gamba ed in seguito ad una discussione con il maresciallo Kutuzov, il comandante in capo russo, fu costretto a ritirarsi dall'attività militare.
Dopo la morte di Kutuzov fu richiamato e posto a capo dell'armata russa partecipando alle battaglie di Bautzen e Lützen guidando una delle colonne che produssero l'attacco decisivo negli ultimi giorni della battaglia di Lipsia (16 - 19 ottobre 1813). La stessa sera fu a rapporto con lo zar Alessandro I, e successivamente comandò le forze che si batterono contro Louis Nicolas Davout nel nord della Germania e particolarmente all'assedio di Amburgo (1813 - 1814). Dopo la pace stipulata con il trattato di Fontainebleau fu insignito dell'Ordine di san Giorgio di primo grado, l'ordine militare russo più importante, per le sue azioni nel corso delle guerre napoleoniche.
Dopo il raggiungimento della pace, mantenne il comando dal 1815 al 1818 quando si ritirò dal servizio attivo e si trasferì nelle sue terre di Hannover. Da quel momento e fino alla sua morte scomparse completamente dalla vita pubblica. Dalla fine di vita sua lui perse completamente la sua vista. Suo figlio Alexander Levin, Conte von Bennigsen (1809-1893) fu un importante uomo di stato del territorio di Hannover.
[modifica] Collegamenti esterni
- Bennigsen contro Napoleone a Heilsberg 1807: una delle battaglie più sanguinose delle guerre napoleoniche