Lingotto
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Il Lingotto è stato uno dei principali stabilimenti di produzione della Fiat ed è oggi uno dei più grandi centri multifunzionali d'Europa, che racchiude al suo interno un'area fieristica, una pinacoteca, un auditorium, un centro congressi, due hotel, una multisala cinematografica, un centro commerciale e ristoranti di ottimo livello. Si trova in via Nizza (dai numeri 262 a 294) a Torino.
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[modifica] Storia
[modifica] L'età industriale
Lo stabilimento FIAT del Lingotto fu progettato e costruito, a partire dal 1915, dall'architetto Giacomo Mattè Trucco. Con le sue misure grandiose divenne il simbolo delle aspirazioni alla modernità dell'Italia del tempo. Con ben cinque piani di officine si ispirava alla struttura delle catene di montaggio della casa automobilistica statunitense Ford. I lavori iniziarono nella primavera del 1917, lo stabilimento principale fu terminato nel 1922 e l'inaugurazione avvenne l'anno successivo, alla presenza del re Vittorio Emanuele III. L'opera suscitò l'ammirazione del famosissimo architetto francese Le Corbusier, uno dei principi dell'architettura del Novecento, che nel suo libro Vers une architecture definiva lo stabilimento del Lingotto certamente uno degli spettacoli più impressionanti forniti dal mondo dell'industria.
Nei decenni successivi, dallo stabilimento uscirono le più celebri vetture prodotte dalla casa torinese: la Torpedo, la Balilla, la leggendaria Topolino, solo per citarne alcune. Il Lingotto produsse nelle proprie officine più di 80 modeli di automobili. Fino al 1982, quando la Fiat ne annunciò la chiusura per trasferire le lavorazioni in altri stabilimenti realizzati nel frattempo in Italia e all'estero. L'ultimo prodotto dello stabilimento di via Nizza è stato la Lancia Delta.
Simbolo della fabbrica moderna e gigantesca presenza nella città, il Lingotto costituisce la più significativa opera realizzata a Torino fra le due guerre. La costruzione rispecchiava i principi tayloristici di razionale organizzazione del lavoro. Il progetto risolse lo sviluppo verticale del ciclo produttivo con un grande volume parallelepipedo multipiano, con struttura in cemento armato, concluso sul tetto dalla spettacolare pista per il collaudo delle vetture. La superficie coperta è di oltre ventottomila metri quadrati. Accanto si trovava la palazzina degli uffici, di architettura coerente alla fabbrica.
Il grande edificio delle officine è formato da due lunghi corpi longitudinali, ciascuno di 507 metri di lunghezza per 24 di larghezza, uniti tra loro da cinque corpi trasversali (le traverse). I corpi lunghi hanno ospitato le varie fasi di lavorazione delle auto, mentre tutti i collegamenti verticali - scale, ascensori, montacarichi, condotte e cavedi, i servizi e gli spazi destinati alle pause della lavorazione - sono concentrati nelle traverse.
Il Centro Presse si presentava come un edificio industriale i cui caratteri rispondevano soprattutto ad esigenze di funzionalità produttiva. Il complesso era costituito, essenzialmente, da due corpi: uno basso per la lavorazione vera e propria del materiale grezzo e l'altro multipiano, a manica doppia, per le funzioni di collaudo, manutenzione e servizi per il personale.
Nel 1925-26 furono costruite, sempre su progetto di Mattè Trucco, le rampe elicoidali alla testata dei corpi lunghi. Dal piano terra, e dai vari piani di lavorazione, le auto ebbero così la possibilità di accedere direttamente alla pista di collaudo, concludendo, all'interno stesso della fabbrica, il ciclo completo della lavorazione.
La pista, di un eccezionale rilievo plastico, occupa l'intero piano di copertura delle officine. Due rettilinei di 443 metri l'uno, raccordati da curve paraboliche, formano un tracciato continuo per il collaudo delle vetture appena uscite dalla linea di produzione.
Costruita nel 1926, la palazzina uffici era destinata alle funzioni direzionali ed amministrative, oltre a funzioni accessorie (mensa, scuola allievi). La struttura è strettamente funzionale alla distribuzione interna, organizzata su una manica doppia e corridoio centrale.
La facciata esterna è arricchita da elementi decorativi classici per il linguaggio architettonico del tempo: colonne, paraste, capitelli, cornici, insieme ad un diverso disegno dei serramenti, sono sovrapposti a uno schema composito che evidenzia la "razionalità dell'impostazione strutturale", che in qualche modo preannuncia i temi del Razionalismo italiano.
[modifica] La trasformazione
Nel 1982 viene indetta dalla famiglia Agnelli una "consultazione" internazionale (il comune chiedeva un concorso di idee) per il recupero dello stabilimento, appena dismesso. Dei 20 progetti presentati nessuno è realizzato, ma l'architetto genovese Renzo Piano, assurto alla celebrità internazionale negli anni Settanta con il progetto del Beaubourg di Parigi è incaricato nel 1985. La proposta di Piano per il Lingotto è affascinante e coerente con il ruolo che il Lingotto aveva avuto alle origini: negli anni Venti lo stabilimento aveva guidato la città verso lo sviluppo industriale, oggi diventa simbolo del terziario avanzato e della sfida verso il futuro.
La fabbrica dismessa fu un emblema di quell'archeologia industriale che iniziava a caratterizzare tante città europee. Le sue misure grandiose, che negli anni Venti avevano affascinato e colpito i contemporanei, erano una difficoltà ulteriore che sembrava, a un certo punto, frenarne il recupero.
Il progetto di Renzo Piano, invece, conservando l'integrità formale dell'immenso contenitore, frazionò le sue funzioni tra terziario, abitazioni e ricettività alberghiera, riservando la maggior parte ad uso culturale: Nei grandi spazi industriali vengono invece ricavati nel corso degli anni un centro esposizioni (nel 1992), un centro congressi e un auditorium (nel 1994), due hotel (nel 1995), un centro servizi, vari uffici direzionali, un'area dedicata interamente allo shopping, con decine di negozi, bar e ristoranti (nel 2002). A partire dal 1997 la palazzina uffici torna ad ospitare la sede manageriale del gruppo Fiat. Nel 2002 viene inaugurata la pinacoteca e si attiva un corso di laurea in ingegneria dell'automobile. Piano dice di aver voluto ricreare nel Lingotto "un genuino pezzo di città".
Il nuovo Lingotto debutta nell'aprile del 1992 in occasione del Salone dell'automobile. Il centro esposizioni diventa in pochi anni uno dei più importanti di Italia: ospita la Fiera del libro, il Salone del gusto, il Salone del vino, Artissima-fiera d'arte moderna e contemporanea, e molte altre manifestazioni di livello nazionale e internazionale.
All'esterno, le grandi finestre e il ritmo dei pilastri che avevano caratterizzato lo stabilimento industriale rimangono inalterati, come se niente fosse cambiato, ma all'interno le moderne tecnologie e le esigenze di un centro polifunzionale dalle grandi ambizioni sono le vere protagoniste. L'auditorium ha una volumetria plasmabile, modificabile in funzione delle esigenze del contesto. L'hotel Le Meridien, uno dei più eleganti della città, gioca con il passato dell'antico stabilimento: le vetrate delle finestre ad altezza di piano sono rimaste uguali, le sale interne portano nomi che riecheggiano le antiche officine: Sala Presse, Rampa, Fonderia... All'interno dell'hotel, in uno dei cortili dello stabilimento, una delle sorprese volute da Renzo Piano: il giardino tropicale, rigoglioso ed esuberante, nel cuore di una Torino dall'inverno continentale. Al giardino tropicale si può arrivare anche attraverso i Portici, la lunga via dedicata allo shopping che unisce l'hotel al centro congressi. Sulla sommità della Torre Sud, collocata su una piattaforma accanto all'eliporto con il quale è collegata direttamente, è stata costruita sempre da Piano "la bolla", diventata il simbolo del nuovo Lingotto, una sala riunioni panoramica da 25 posti. L'ambiente è unico: la sala riunioni è costruita interamente in cristallo con strutture in acciaio, con una splendida vista che spazia dalle Alpi alla collina, alla città e si affaccia sulla pista parabolica del Lingotto.
Le strutture tecnologiche di cui è dotata fanno della sala riunioni il punto di riferimento più prestigioso per riunioni di vertice o sessioni riservate, a disposizione degli utilizzatori del centro congressi, del business centre e delle aziende che hanno sede, anche temporanea, al Lingotto. Al suo interno si è svolto, fra l'altro, un incontro della Conferenza Intergovernativa del marzo 1996 che riuniva i vertici politici dell'Unione Europea. La bolla ha una doppia funzione: il suo design e le tecniche costruttive fanno pensare alle spinte verso il futuro, la sua forma, semplice e naturale, è tranquillizzante.
Sulla pista, che è diventata uno spazio pedonale aperto al pubblico ed è usata ancora oggi per la presentazione di nuove auto, ha trovato posto anche un ottimo ristorante: un luogo per sedersi a tavola davvero originale. Nella stessa zona trovano posto gli uffici direzionali di numerose aziende. Qui, ad esempio, si trovano alcuni uffici del TOROC, il comitato organizzatore delle olimpiadi invernali di Torino 2006. E qui, dopo decenni passati in corso Marconi, è tornato il settore dirigenziale della Fiat.
Infine, una multisala cinematografica progettata secondo criteri moderni che si compone di ben 11 sale, per un totale di 2400 posti suddivisi in una sala da 700 posti, due sale da 300 posti e otto sale da 140 posti circa.
[modifica] Le strutture
[modifica] Il centro fiere
La struttura di Lingotto Fiere offre una serie di spazi utilizzabili in modo molto versatile. La superficie allestibile è di oltre 70.000 metri quadrati, di cui oltre 50.000 metri quadrati al coperto.
Lo spazio coperto è suddiviso in quattro padiglioni complanari, collegati tra loro, che dispongono d´ingressi che consentono l'accesso anche ai più grandi veicoli. Nell'interno degli stessi padiglioni sono disponibili per incontri e dibattiti 4 sale, dotate di tutte le struttura congressuali, con capienze che vanno da 150 a 600 posti per un totale di quasi 1.500 persone; è una caratteristica unica che consente al pubblico di partecipare ai convegni senza dover lasciare la zona espositiva. Il centro ha anche un avanzato sistema di parcheggi da 5.500 posti.
Il centro fiere ospita circa venti grandi manifestazioni all'anno (tra cui la Fiera del libro, il Salone del gusto di Slow Food, il Salone del vino, Artissima e Torino Comics), con più di 800.000 visitatori.
Il presidente di Lingotto Fiere è l'imprenditore Alfredo Cazzola.
[modifica] La pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
Inaugurata nel 2002 all'ultimo piano del complesso del Lingotto, la pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli raccoglie una selezione di opere tratte dalla loro collezione personale.
Lo "scrigno" è stato disegnato sempre dall'architetto Renzo Piano per contenere una sorta di "tesoro" artistico, passato dalle mani di privati agli occhi di tutta la città e dei visitatori.
Il Lingotto fu ideato come edifico avveniristico, futurista, fatto di moduli successivi quasi ad anticipare le forme dell'arte concettuale, con l'intento di guardare al futuro; coerentemente con questa scelta, lo stile della pinacoteca rappresenta un'astronave di cristalli che evoca un viaggio in mondi ultraterreni.
Oltre alle esposizioni temporanee, la collezione mostra 25 opere d'arte scelte da Giovanni e Marella Agnelli. Si possono ricordare alcuni Matisse, un Giacomo Balla, Velocità astratta, del 1913, un Modigliani, un Picasso del 1901, L'hètaire, il ritratto fatto all'Avvocato da Andy Warhol.
[modifica] L'auditorium Giovanni Agnelli
Il sito per l'Auditorium Giovanni Agnelli è stato appositamente sottoscavato in uno dei cortili della vecchia fabbrica sino ad una profondità di 15 metri. La soffittatura, il palco e le sedute sono mobili e un sistema automatico può variare la capienza da 2090 posti a 1901, 1320, 990 o 495. Anche l'acustica è variabile: da un tempo di riverberazione di circa due secondi per la musica sinfonica è possibile ottenere una rifrangenza acustica di un secondo e mezzo, ideale per i congressi.
L'auditorium è stato inaugurato nel 1994 con un concerto dei Berliner Philarmoniker diretti da Claudio Abbado e organizza oggi una stagione di concerti di alto livello, tenuti dall'Orchestra sinfonica nazionale della Rai.
[modifica] Il centro congressi
Il centro congressi del Lingotto comprende, su un'area di 22.800 metri quadrati, 12 sale permanenti, con capienza da 480 - 210 - 120 - 75 - 50, tutte interconnesse, per una ricettività complessiva di 3500 posti.
Alle sale permanenti si possono affiancare sale riunioni con strutture modulari, negli adiacenti padiglioni del centro fiere, dove è possibile creare una sala della capienza di 6.500 posti e moltissime altre sale nelle aree attigue.
[modifica] 8 Gallery
L' 8 Gallery è un centro commerciale che occupa tutto il primo piano dello stabilimento. Ospita diversi negozitra cui Saturn e il supermercato PAM e il cinema multisala Pathè.
[modifica] Collegamenti esterni
- Lingotto Fiere
- Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
- Centro Congressi Lingotto
- Hotel Le Meridien - Lingotto
- Foto dell'Oval Lingotto
- Foto Pinacoteca Agnelli
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