SERvizio MIssionario Giovani
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«Mi telefona don Tony, un mio amico sacerdote di Alba, e mi dice: «Ernesto, se ci fai trovare i mattoni noi sabato e domenica veniamo con dieci muratori e tiriamo su tutti i muri che vuoi». Io non avevo un solo mattone, ma dico: «I mattoni li ho: venite pure!».
Avevamo bisogno di 50.000 mattoni! Una delle prime cose che ho insegnato ai miei giovani è di eliminare dal nostro vocabolario la parola: comprare! [...] Il motivo è che tutto ciò che si risparmia diventa restituzione per i più poveri; in secondo luogo, c’e molta gente che non aspetta altro che dare qualcosa di concreto. Al martedì sera lancio un appello nella preghiera: «Amici miei: abbiamo bisogno di 50.000 mattoni. Qualcuno di voi può aiutarci?». Durante la notte sogno mattoni dappertutto. Quando mi sveglio, vado a lavorare al San Paolo di via Monte di Pietà e alle prime cinque persone che incontro dico: «Guardi, avrei bisogno di 10.000 mattoni. Può farmeli avere in Piazza Borgo Dora 61?». Nel giro di poche ore arrivano 50.000 mattoni. [...] Un sabato e una domenica: 10 muratori, 120 ragazzi, 50.000 mattoni e i muri dell’Arsenale che crescono rapidamente, sotto gli occhi incuriositi di una piccola folla che si è radunata per assistere a quello spettacolo inconsueto.» |
(Ernesto Olivero, Dio non guarda l'orologio, Mondadori)
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Indice |
[modifica] Storia
Il SERMIG (SERvizio MIssionario Giovani) nasce a Torino nel 1964 da un'intuizione di Ernesto Olivero e dall’impegno di un gruppo di giovani decisi a sconfiggere la fame con opere di giustizia, a promuovere sviluppo, a vivere la solidarietà verso i più poveri.
Si trasforma in Fraternità della Speranza, composta da giovani, coppie di sposi e famiglie, monaci e monache che si dedicano a tempo pieno al servizio dei poveri, alla formazione dei giovani, con il desiderio di vivere il Vangelo e di essere segno di speranza. Attorno alla Fraternità della Speranza, centinaia di volontari e il movimento internazionale dei Giovani della Pace si ispirano alla spiritualità e al metodo del Sermig. A oggi hanno sostenuto 2100 progetti di sviluppo in 88 paesi del Mondo.
Dal 1983 la loro sede è l’ex arsenale militare di Torino, ora Arsenale della Pace, una superficie di quarantamila metri quadrati che migliaia di giovani, di donne e uomini di buona volontà, con il loro lavoro gratuito e i con contributi volontari, hanno trasformato in una casa di accoglienza per i poveri (rifugio per la notte, pasti, cure sanitarie, sostegno a persone che vogliono cambiare la loro vita); una casa di formazione per i giovani (Università del Dialogo per l’educazione alla convivenza tra culture, alla pace e per affrontare i grandi temi dell’esistenza; Scuola per Artigiani Restauratori, Laboratorio del Suono per il perfezionamento musicale); una casa dove ognuno può ritrovare silenzio e spiritualità, se stesso e il respiro del mondo.
Dal 1996 la fraternità del Sermig opera anche in Brasile con l’Arsenale della Speranza per l’accoglienza del popolo della strada di San Paolo e dal 2003 in Giordania con l’Arsenale dell’Incontro, un luogo di accoglienza per giovani portatori di handicap e di incontro e dialogo fra persone di diversa provenienza, affinché insieme possano vivere la pace che nasce dalla giustizia.
[modifica] L’Arsenale della Pace oggi
Era un'antica fabbrica di armi in disuso. Dal 1983 il lavoro gratuito di tanti, soprattutto giovani, lo ha trasformato in una profezia di pace, un monastero metropolitano aperto 24 ore su 24.
È un punto di incontro tra culture, religioni, schieramenti diversi per conoscersi, dialogare, camminare insieme.
È un riferimento per i giovani che hanno voglia di dare un senso alla propria vita.
È una casa aperta a chi cerca un soccorso: madri sole, carcerati, stranieri, persone che hanno bisogno di cure, di casa, di lavoro.
È un luogo di preghiera dove chiunque può sostare, incontrare il silenzio e Dio.
È un luogo dove ognuno può restituire qualcosa di sé: tempo, professionalità, beni spirituali e materiali.
Il risultato? Milioni di persone aiutano milioni di persone.
(dal sito www.sermig.org)
[modifica] I numeri (aggiornati al 2003)
- 77 amici della Fraternità
- 5.241 volontari: giovani, studenti, professionisti, tecnici, …(attualmente i volontari che collaborano con regolarità sono 1.271, per una media di 1.309 ore di volontariato al giorno)
- 100 missioni di pace in Polonia, Ruanda, Mozambico, Somalia, Libano, Vietnam, Afghanistan, Iraq, Bosnia… e a Betlemme
- 1.981 interventi e progetti di collaborazione e sviluppo nei cinque continenti
- 3.680 tonnellate di medicinali, alimenti, vestiti, attrezzature inviati, equivalenti al carico di 335 aerei
- 200 amici musulmani e cristiani portatori di handicap, accolti giornalmente all’Arsenale dell’Incontro in Giordania
- 1.500 allievi ai corsi di alfabetizzazione (dal 1997)
- 25.700 persone visitate grazie a 90 volontari tra medici, farmacisti, operatori dell’accoglienza (per un totale di 147.000 visite mediche ambulatoriali)
- 49.781 persone ospitate (6.579 donne, 43.202 uomini) per un totale di 4.900.000 notti di ospitalità (1.380 persone accolte in media al giorno nel 2003)
- 9.640.000 pasti distribuiti (3.642 pasti in media al giorno nel 2003)
- 2.420 posti di lavoro trovati
- 120.000 presenze agli incontri degli alcolisti e narcotici anonimi
- 6.050.000 persone che hanno partecipato ad incontri di preghiera, formazione, culturali
- 1.170.000 copie di libri venduti; 37 titoli (alcuni di questi tradotti in spagnolo, portoghese, arabo, coreano) con la rivista mensile Nuovo Progetto
- 204 allievi alla Scuola per Artigiani Restauratori in 12 corsi dal 1996
- 744 allievi al Laboratorio del Suono in 21 corsi (dal 1998)
- 500.000 presenze di giovani accolti nei campi di lavoro e di formazione
- 6.600.000 offerte in denaro e/o in materiali
- 3 case nel mondo: Amman (Arsenale dell’Incontro), San Paolo (Arsenale della Speranza), Torino (Arsenale della Pace)
- Valore economico dei primi 40 anni di attività: 386 milioni di Euro
- Nel 2003: 3.947.996 fatti di pace (in media 10.816 al giorno)
[modifica] Chi aiuta
- La gente comune per il 93,3 %
- Enti pubblici in Italia per il 2,7% (di cui il 2% in aerei e camion per spedizioni umanitarie)
- Enti pubblici in Brasile per il 2,3%
- Enti privati per il 0,1%
- Banche e fondazioni bancarie per il 1,6%
[modifica] Collegamenti esterni
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