Mario Scelba
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Mario Scelba (Caltagirone, 5 settembre 1901 - Roma, 29 ottobre 1991) fu Presidente del Consiglio dei Ministri italiano nel periodo: 10 febbraio 1954 - 2 luglio 1955.
Membro della prima ora del partito popolare, Mario Scelba rimase profondamente impressionato dalla facilità con cui il fascismo prese il potere e dall'ignavia degli esponenti politici liberali che cedettero progressivamente a Mussolini tutte le leve del potere. Questa impressione di debolezza dello stato di diritto fu probabilmente la motivazione principale che lo spinse, una volta ministro dell'Interno nel 1947, a diffidare sempre della piazza e a reprimere duramente ogni manifestazione. Essendo le manifestazioni, nell'italia di quegli anni, soprattutto organizzate dai partiti comunista e socialista, Scelba si fece rapidamente fama di nemico e persecutore del comunismo; per capire l'intensità di quel sentimento bisogna ricordare che la repressione delle manifestazioni avveniva di norma in modo molto cruento: la cronaca di quei sei anni riporta in tutto circa 150 morti fra scioperanti e manifestanti vari e migliaia di feriti ad opera delle forze di polizia, in particolare della famigerata polizia celere che era preposta a queste operazioni.
Scelba perde il ministero dell'interno dopo l'elezione a presidente della repubblica di Giovanni Gronchi, evento che segna l'uscita dal dopoguerra e una progressiva democratizzazione del paese, con la riforma della censura, il varo della Corte Costituzionale, fino ad allora avversata proprio dalla DC, del Consiglio Superiore della Magistratura e l'attuazione delle prescrizioni costituzionali sulle regioni. Lo riguadagnò brevemente nel 1960, nel governo provvisorio varato in fretta e furia da Gronchi dopo il disastro del governo Tambroni sui fatti di Genova: in un clima tanto surriscaldato e vicino a una insurrezione generale del paese, questa nomina testimonia sia le sue capacità sia il suo antifascismo.
La figura di Scelba rimane controversa: certamente come ministro dell'interno porta una pesante responsabilità per le azioni della polizia di quegli anni, e non fu mai chiarito il rapporto fra lui, Salvatore Giuliano e la mafia (vedi sotto). Bisogna considerare però anche il quadro politico di "democrazia bloccata" in cui l'italia si trovava allora, con le sinistre impossibilitate a prendere il potere senza provocare una reazione internazionale, per cui una repressione tanto dura era forse il male minore. A seconda dei punti di vista può essere considerato o l'uomo che, riorganizzando le forze dell'ordine, ha salvato lo Stato democratico dal sovversivismo comunista e dal revanscismo neofascista, oppure l'uomo simbolo della repressione poliziesca del dissenso negli anni '50.
[modifica] Scelba e la strage di Portella della Ginestra
Dopo la strage di Portella della Ginestra, avvenuta il 1 maggio 1947, il suo nome venne fatto da Gaspare Pisciotta, luogotenente di Salvatore Giuliano, e da altri banditi in relazione ai gravissimi fatti avvenuti in Sicilia. Da diversi storici è stato investigato quale elemento chiave delle connessioni di potere che in un modo o in un altro contribuirono alla strage medesima e che, al fine di eliminare definitivamente ogni traccia, decretarono poi l'uccisione del capobanda di Montelepre, avvenuta il 5 luglio 1950. Ricostruzioni e ipotesi attendibili su quei fatti risultano nell'opera Il binomio Giuliano-Scelba di Carlo Ruta (1995), in Salvatore Giuliano di Giuseppe Casarrubea (2001) e in Segreti di Stato di Paolo Benvenuti (2003).
[modifica] Legge Scelba
Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n°143 il 23 giugno 1952, la legge n° 645 (più comunemente chiamata "Legge Scelba") vieta l'apologia del regime Fascista e del PNF(Partito Nazionale Fascista), classificata come reato.
[modifica] Voci correlate
Predecessore: | Ministro dell'Interno della Repubblica Italiana | Successore: | ![]() |
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Alcide De Gasperi | 1947 - 1953 | Amintore Fanfani | I |
Giulio Andreotti | 1954 - 1955 | Fernando Tambroni | II |
Giuseppe Spataro | 1960 - 1962 | Paolo Emilio Taviani | III |
Predecessore: | Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano | Successore: | ![]() |
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Amintore Fanfani | febbraio 1954 - luglio 1955 | Antonio Segni | I |
Presidenti del Consiglio dei Ministri | |||
De Gasperi | Pella | Fanfani | Scelba | Segni | Zoli | Tambroni | Leone | Moro | Rumor | Colombo | Andreotti | Cossiga | Forlani | Spadolini | Craxi | Goria | De Mita | Amato | Ciampi | Berlusconi | Dini | Prodi | D'Alema |