Portatrici carniche
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Le portatrici carniche furono quelle donne che nel corso della prima guerra mondiale operarono volontariamente, lungo il fronte della Carnia, trasportando rifornimenti e munizioni fino alle prime linee dove molto spesso combattevano i loro uomini nei reparti alpini. Erano dotate di un apposito bracciale rosso con stampigliato il numero del reparto dal quale dipendevano e percorrevano anche più di 1000 metri di dislivello portando sulle spalle gerle di 30-40 kg. Ogni viaggio veniva loro pagato una lira e cinquanta centesimi, pari a 3,50 euro odierni. La loro età variava dai 15 ai 60 anni.
Tre di loro rimasero ferite: Maria Muser Olivotto, Maria Silverio Matiz entrambe di Timau e Rosalia Primus da Cleulis.
Una di loro, Maria Plozner Mentil, fu colpita a morte da un cecchino austriaco il 15 febbraio 1916 a Malpasso di Pramosio, sopra Timau, il suo paese. Alla sua memoria il presidente della repubblica Oscar Luigi Scalfaro conferì nel 1997 la medaglia d'oro al valor militare.
[modifica] Portatrici: numero per comune
- Arta Terme/Darte: 84
- Dogna/Dogne: 1
- Lauco/Lauc: 1
- Ovaro/Davâr: 97
- Paluzza/Paluce: 223
- Paularo/Paulâr: 229
- Pontebba/Pontebe: 50
- Raveo/Raviei: 1
- Resia/Resie: 5
- Rigolato/Rigulât: 153
- Sappada/Plodn: 19
- Sutrio/Sudri: 43
- Tolmezzo/Tumieç: 24
- Zuglio/Zui: 2
[modifica] Curiosità
L'unico monumento esistente in Italia dedicato alle portatrici Carniche si trova a Sabaudia, in provincia di Latina, nel piccolo giardino intitolato a Maria Plozner e adiacente alla stazione degli Autobus cittadina. Il piccolo complesso monumentale fu realizzato per iniziativa di alcuni cittadini di origine friulana, la cui comunità è numerosa nell'Agro Pontino.