Savoia-Marchetti S.M.85
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Savoia-Marchetti S.M.85 | |
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![]() Il bombardiere Savoia-Marchetti S.M.85 |
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Descrizione | |
Ruolo | Bombardiere in picchiata |
Equipaggio | 1 |
Primo volo | 19 dicembre 1936 |
Entrata in servizio | maggio 1940 |
Costruttore | Savoia-Marchetti |
Esemplari costruiti | 2 prototipi 32 serie |
Dimensioni | |
Lunghezza | 10,40 m |
Apertura alare | 14,0 m |
Altezza | 3,30 m |
Superficie alare | 28,80 m² |
Pesi | |
A vuoto | 2.950 kg |
Carico | 3.800 Kg |
Massimo al decollo | 7.190 kg |
Propulsione | |
Motore | 2 radiali Piaggio P.VII C.35 |
Potenza | 460 CV ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità massima | 368 km/h |
Autonomia | 870 Km |
Tangenza | 6.500 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 1x 12,7 mm anteriore fissa in alternativa 1x 7,7 mm |
Bombe | 1x 800 kg |
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Progetto:Aviazione |
Il Savoia-Marchetti S.M.85 era un monoplano da bombardamento in picchiata italiano, che venne schierato in piccolo numero dalla Regia Aeronautica all’inizio della seconda guerra mondiale. Non vennero impiegati operativamente e vennero ben presto sostituiti nella linea di volo dagli Junkers Ju 87.
Indice |
[modifica] Il progetto
L’S.M.85 faceva parte dei nuovi progetti previsti dal “Programma R”, pianificato dal capo di stato maggiore della Regia Aeronautica, generale Giuseppe Valle. Si trattava di un monoplano bimotore a struttura interamente lignea progettato per il bombardamento in picchiata (o a tuffo), realizzato sulla base delle positive esperienze ottenute già negli anni venti dal colonnello americano Mitchell, e sul successo che sempre più sembrava avere la dottrina del colonnello Amedeo Mecozzi per l'aviazione d'assalto (dottrina che portò allo sviluppo anche del Breda Ba.64 ed i suoi derivati).
Il velivolo presentava un’ala medio-alta a sbalzo, fusoliera a sezione rettangolare e le gambe anteriori del carrello retrattili e ruotino di coda fisso. L’abitacolo del pilota era in posizione molto avanzata, per garantirgli una migliore visibilità; inoltre un pannello trasparente era posizionato sul fondo dell’abitacolo per consentire una più semplice individuazione dei bersagli.
Il primo prototipo fu collaudato nel dicembre del 1936, e nonostante la scarsa velocità di punta ed i tempi di salita deludenti, confidando a priori sulla sue possibilità di sviluppo, l'S.M.85 venne destinato ad armare un intero stormo da bombardamento in picchiata.
Gli esemplari di serie erano caratterizzati da eliche a passo variabile, migliorie strutturali e aerofreni perfezionati.
L’aereo si rivelò però un fallimento, anche se non clamoroso quanto il bimotore d'assalto Breda Ba.88. Le gravi carenze riscontrate durante le esperienze del Reparto Sperimentale Volo a Tuffo (costituito nel 1938) riguardavano proprio il volo in picchiata, che risultava pericolosissimo per i frequenti avvitamenti incontrollabili e per i tempi lunghissimi di richiamata dell'apparecchio. La commessa iniziale di una sessantina di apparecchi venne dimezzata, e i 34 esemplari prodotti fino a quel momento vennero concentrati, nel maggio 1940, in un gruppo autonomo tuffatori, il 96°.
[modifica] Impiego operativo
Nel giugno del 1940, il 96° Gruppo Tuffatori era stato dislocato a Pantelleria, in previsione di un suo impiego su Malta, o contro la flotta britannica. Il comandante del gruppo, maggiore Ercolano Ercolani , fece presente allo stato maggiore che un eventuale impiego in missione di guerra, visti i frequenti incidenti, avrebbe causato con sicurezza il 100% delle perdite. Per provare quanto asserito, il comandante si offriva altresì volontario. Questo bastò a far radiare gli S.M.85 dai ruoli operativi. Le macchine superstiti venero avviate alla demolizione.
La mancanza e i ritardi per un valido progetto nazionale di bombardiere in picchiata costrinse la Regia Aeronautica a commissionare un centinaio di sperimentati e temuti tuffatori Junkers Ju 87 dalla Luftwaffe.
[modifica] Varianti
[modifica] S.M.86
Derivato del S.M.85, compì il primo volo verso la metà del 1940, montava motori Walter Sagitta da 450 CV ciascuno. Un secondo prototipo, con motori Isotta-Fraschini Gamma da 540 CV volò nell’agosto 1941. Lo sviluppo di questo velivolo venne ben presto abbandonato.
[modifica] Voci correlate
- Savoia-Marchetti S.M.82, S.M.83 , S.M.84, S.M.85, S.M.86, S.M.87, S.M.88, S.M.89
[modifica] Collegamenti esterni
- http://digilander.libero.it/lealidellaregia/sm85.htm Profili
- (JA) http://www.warbirds.jp/data/ita/htm/sm85.htm Sito giapponese con foto d'epoca