Sidney Sonnino
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Presidente del Consiglio dei Ministri |
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Giorgio Sidney Sonnino | ||
Luogo di nascita | Pisa | |
Data di nascita | 11 marzo 1847 | |
Luogo di morte | Roma | |
Data di morte | 24 novembre 1922 | |
Titolo di studio | Laurea in legge | |
Professione | Avvocato | |
Partito politico | Ala conservatrice | |
Data incarico | I. 8 febbraio 1906 - 29 maggio 1906 II. 11 dicembre 1909 - 31 marzo 1910 |
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Predecessore | I. Alessandro Fortis II. Giovanni Giolitti |
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Successore | I. Giovanni Giolitti II. Luigi Luzzatti |
Il barone Giorgio Sidney Sonnino (Pisa, 11 marzo 1847 - Roma, 24 novembre 1922) fu un uomo politico e Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano dall' 8 febbraio 1906 al 29 maggio 1906 e dall' 11 dicembre 1909 al 31 marzo 1910.
Figlio di un commerciante di origine ebraica e di una gallese. Sonnino era di confessione anglicana.
Laureatosi in legge, Sonnino pratica la professione per un breve periodo prima di entrare nella carriera diplomatica risiedette a Madrid, Vienna e Parigi. Lascerà ben presto per dedicarsi a studi di natura economica in primis sulle condizioni dell'agricoltura italiana. A quest'epoca, precisamente nel 1878, egli avviò una nuova pubblicazione La Rassegna Settimanale, rivista che trattava all'inizio essenzialmente questioni di natura economica e finanziaria per poi concentrarsi via via pure sull'attività politica.
Nel 1880 è eletto deputato nel collegio di San Casciano in Val di Pesa, ed entra nell'ala conservatrice. Nel 1893 è ministro delle Finanze e del Tesoro nel terzo Governo Crispi. Sonnino in governo persegue una politica di risanamento dei conti anche con misure impopolari (aumento dei dazi sul grano) e di rafforzamento della Banca d'Italia. Durante la crisi di fine secolo, da inoltre ordine di sparare sulle folle che manifestavano. Come pro, possiamo dire che sosteneva il suffragio universale.
Negli anni successivi Sonnino si pone su posizioni liberalconservatrici, ostili alla politica di più ampie aperture di Giovanni Giolitti.
Sonnino fu Presidente del Consiglio per brevi periodi nel 1906 per la prima volta, una partecipazione dei radicali al governo e nel 1909.
Sonnino è Ministro degli Esteri nel governo Salandra nel 1914, egli partecipa pertanto ai negoziati segreti che portarono alla partecipazione dell'Italia alla I Guerra Mondiale, senza l'autorizzazione del paese, che sfoceranno nel Trattato di Londra, che prometteva all'Italia una serie di ampliamenti territoriali (Neutralità Italiana (1914-1915).
Egli sarà pure presente sempre come ministro degli esteri alla Conferenza di Parigi del 1919 che discusse i trattati di pace. In tale veste egli si confrontò con il mancato rispetto da parte di inglesi e francesi degli impegni assunti con il trattato di Londra. Con la conseguente caduta del governo di Vittorio Emanuele Orlando cessa la vita pubblica di Sonnino, quantunque nel 1920 fosse stato nominato senatore.
Si spegne neanche un mese dopo la marcia su Roma. La sua salma riposa in una grotta scavata in una scogliera a picco sul mare, presso il castello che lo stesso Sonnino fece costruire come sua residenza nei pressi di Livorno.
[modifica] Scritti
Libro Verde, storia delle trattative diplomatiche fra Italia e Austria.
[modifica] Bibliografia
Sul ruolo di Sonnino alla Conferenza di Parigi e sulla sua personalità:
- Margaret Macmillan, Paris 1919, Random House, New York 2003, pagg. 279 e segg.
Sul ruolo di Sidney Sonnino come studioso della realtà agricola meridionale
- Antonio Saltini Storia delle Scienze agrarie Edagricole, vol IV, 1989 pp. 191-226
Predecessore: | Ministro degli Esteri del Regno d'Italia | Successore: | ![]() |
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Antonio Salandra | 1914 - 1919 | Tommaso Tittoni | I |