Simplicio (filosofo)
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Simplicio (Cilicia, Asia Minore, circa 490 - circa 560) fu un filosofo e un matematico greco.
Allievo di Ammonio di Ermia ad Alessandria, fu attivo nella Scuola neoplatonica di Atene, dopo la chiusura della quale, ordinata da Giustiniano I di Bisanzio nel 529, emigrò con altri neoplatonici in Persia, a Carre, dove frequentò Damascio, che dovrebbe aver conosciuto già prima ad Atene.
Di lui restano i commenti alla Fisica, alle Categorie, al De coelo e al De anima di Aristotele e qello al Manuale di Epitteto; sono perduti i commenti alla Metafisica e alle Meteore di Aristotele e al primo libro degli Elementi di Euclide.
Tra i maggiori esponenti del tardo neoplatonismo eclettico, cercò di conciliare Platone e Aristotele, identificando il non-essere di Platone con la materia di Aristotele; di quest'ultimo accettò la teoria dell'intelletto agente separato dagli individui, mentre la sua etica è di derivazione stoica.
A lui e a Sesto Empirico si deve gran parte della conservazione del Poema sulla natura di Parmenide.
[modifica] Bibliografia
- Simplicius. Sa vie, son oeuvre, sa survie, in «Actes du colloque international de Paris, 28 septembre - 1 octobre 1985», Berlin New York, 1987
- F. Cioffi-G. Luppi-A. Vigorelli-E. Zanette Il testo filosofico 1, Trento, 2000.
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