Storia della Sicilia fenicia
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La dominazione fenicia in Sicilia iniziò prima dell'VIII secolo a.C., con la creazione di alcune colonie nella zona occidentale dell'isola, e finì il 241 a.C., con la vittoria dei Romani nella prima Guerra Punica. Il periodo in cui l'isola è stata governata da Cartagine è incluso in questa denominazione.
Indice |
[modifica] Primi insediamenti
I Fenici erano un popolo semita, che dall'odierno Libano stabilì un gran numero di colonie in tutto il mar Mediterraneo. La loro importanza fu offuscata da una loro colonia, Cartagine, fondata nell'814 a.C. nel nord dell'odierna Tunisia. Inizialmente, le colonie fenice in Sicilia si estendevano in quasi tutta l'isola, ma con l'arrivo dei Greci si dovettero ritirare nella zona occidentale.
Nel 734 a.C. i Fenici avevano fondato Mabbonath l'odierna Palermo, già abitata dai Siculi. Dello stesso periodo è la fondazione di Mtw cioè Mozia, che si ingrandì molto ospitando i Fenici espulsi dai Greci. Kfra (Solunto) fu il terzo polo delle colonie fenice in Sicilia, fondato intorno al 700 a.C.. Le tre città rivestirono un ruolo di primaria importanza nei commerci con le zone circostanti e una roccaforte per le navi alleate.
[modifica] Cartagine e le guerre siciliane
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Per approfondire, vedi la voce Guerre siciliane. |
L'importanza di Cartagine all'interno del Mediterraneo iniziò a farsi sentire nel V secolo a.C.. Nel 480 a.C. il generale Amilcare, forte di un esercito di 300.000 uomini (secondo le stime tradizionali) e dell'alleanza con i Persiani, attaccò i Greci per conquistare la Sicilia. Fu però sconfitto nella battaglia di Imera: questa disfatta ridimensionò le mire cartaginesi sull'isola. In ogni caso, alcune colonie nella zona occidentale rimasero fedeli a Cartagine.
Nel 410 a.C. le guerre ripresero. Questa volta i protagonisti furono Annibale Magone e poi Imilcone II per i Cartaginesi e Dionisio I di Siracusa in rappresentanza dei Greci di Sicilia. I Cartaginesi riuscirono, malgrado una serie di pestilenze che decimarono l'esercito, a conquistare Selinunte, Imera, Agrigento e Messina, per poi fermarsi alle porte di Siracusa, sconfitti dall'esercito aretuseo e dalle malattie.
Nel 315 a.C. scoppiò la terza guerra siciliana: Agatocle di Siracusa attaccò ed espugnò Messina, per poi passare alla conquista di Agrigento e quindi entrare in pieno territorio cartaginese. Amilcare II guidò la controffensiva africana, riconquistando tutta l'isola fino a Siracusa. Agatocle tentò pure di invadere l'Africa, ma fu pesantemente sconfitto e si ritirò.
[modifica] Prima Guerra Punica
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Per approfondire, vedi la voce Prima guerra punica. |
I mercenari di Agatocle, chiamati Mamertini, rimasti senza lavoro, decisero di attaccare Messina. Spaventati dalla potenza dei mercenari, Siracusa e Cartagine si allearono per cacciarli. Cartagine riconquistò Messina e quindi lo stretto. I Romani, informati da un'ambasciata mamertina, decisero di intervenire per difendere il loro predominio sui mari del sud Italia. L'attacco romano alla forze cartaginesi di Messina scatenò la Prima Guerra Punica, che durò dal 264 a.C. al 241 a.C.. Al termine del conflitto, vinto nettamente dagli italiani, Cartagine fu costretta a lasciare definitivamente l'isola.