Un condannato a morte è fuggito
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![]() Il cucchiaio, fondamentale per la fuga. |
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Titolo originale: | Un condamné à mort s'est échappé |
Paese: | Francia |
Anno: | 1956 |
Durata: | 99' |
Colore: | B/N |
Audio: | sonoro |
Genere: | drammatico / sentimentale |
Regia: | Robert Bresson |
Soggetto: | André Devigny (memorie) |
Sceneggiatura: | Robert Bresson |
Produzione: | Alain Poiré, Jean Thuillier |
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Fotografia: | Léonce-Henri Burel |
Montaggio: | Raymond Lamy |
Musiche: | Wolfgang Amadeus Mozart (Kyrie della Messa in Do minore) |
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Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Un condannato a morte è fuggito (Un condamné à mort s'est échappé, sottotitolo: Le vent souffle où il veut) è un film del 1956 diretto da Robert Bresson.
Tratto dal racconto autobiografico di André Devigny pubblicato ne Le Figaro Littéraire, vinse il premio per la miglior regia al Festival di Cannes 1957.
[modifica] Trama
In Francia, al tempo della dominazione nazista, durante la seconda guerra mondiale.
Fontaine, un membro della resistenza francese condannato a morte, è condotto in una cella di 3x2 metri. Servendosi di quel poco che ha (un cucchiaio, un lapis, la coperta, il filo di ferro della rete del letto), organizza pazientemente la fuga, pur sapendo che l'attende il plotone d'esecuzione e che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo.
Quando tutto è pronto, gli viene dato un compagno di cella. È Jost, un ragazzo vestito per metà da francese e per metà da tedesco: forse un partigiano, forse una spia. Ma a Fontaine non resta che fidarsi e realizzare la sua fuga notturna insieme a lui.