Villa Madama
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Villa Madama è il nome di una villa suburbana di Roma. Si trova sulle pendici Monte Mario, sul lato sinistro del Tevere nelle vicinanze del Foro Italico, nel Municipio XVII
I lavori cominciarono sotto il papato di Leone X (Giovanni di Lorenzo de' Medici) a cura del cugino Giulio de' Medici, che in seguito divenne papa con il nome di Clemente VII, sotto il cui papati proseguirono i lavori.
Il progetto iniziale, di Raffaello, fu modificato da Antonio da Sangallo il Giovane.
Appartenne madama Margherita d'Austria, figlia naturale dell'imperatore Carlo V, e da lei prese il nome attuale.
La villa è proprietà del Ministero degli Esteri ed è usata come sede di rappresentanza. Il permesso della visita deve essere richiesto al Ministero degli Esteri
Anche se il progetto non fu portato a termine, con la sua loggia, il giardino fu una delle ville più famose ed imitate del Rinascimento.
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[modifica] Costruzione
Il cardinale Giulio de' Medici, cugino del pontefice in carica Leone X, commissionò la costruzione della villa su uno sperone nella parte bassa di Monte Mario, vicino a Roma. Il progetto fu steso da Raffaello, che ne lascò l'esecuzione (iniziata il 1518) ai suoi discepoli, uno dei gruppi di artisti più brillanti mai visto assieme: Antonio da Sangallo il Giovane redasse il progetto finale e sopravvisionò la costruzione. Le decorazioni sono di Giulio Romano e Baldassarre Peruzzi, entrambi architetti già di fama; Giovanni da Udine fece gli stucchi con un bassorilievo che imitava le opere nell'allora scoperta Domus Aurea di Nerone; vi lavorano anche Giovan Francesco Penni ("il Fattore") e lo scultore fiorentino Baccio Bandinelli.
Oltre alla loggia di Raffaello, l'elemento artistico rilevante è il salone dipinto da Giulio Romano, con un soffitto a volta magnificamente decorato. Raffaello morì a 37 anni nel 1520, mentre i lavori della villa erano lontani dall'essere completati. Ma quando Giulio de' Medici divenne il secondo papa Medici, Clemente VII nel 1523, i lavori ripresero nel 1524-1525 e la villa fu completata.
[modifica] Influenze
Villa Madama fu la prima delle ville suburbane sul modello delle ville romane, progettate per svolgervi feste, costruita nel XVI secolo a Roma. Fu ideata con l'intenzione di rivaleggiare con le ville del'antichità, come quella di sua proprietà descritta da Plinio.
Nel cortile con una scalinata monumentale, c'è una corte circolare attorno alla quale si organizza un giardino formale, un anfiteatro all'aperto scavato nel lato della collina, ed una terrazza con il panorama sul Tevere.
Nel giardino di fronte alla loggia c'è la Fontana dell'elefante, di Giovanni da Udine, che commemora l'elefante indiano "Annone", condotto a Roma dall'ambasciatore del Portogallo per la consacrazione di Leone X nel 1514.
[modifica] La proprietà
La "Madama" fu Margherita d'Austria, la stessa che ha dato il nome a Palazzo Madama a Roma, attuale sede del Senato della Repubblica. Dopo la morte di Clemente VII, la villa rimase propietà della famiglia Medici, prima al cardinale Ippolito de' Medici, e poi ad Alessandro de' Medici, duca di Firenze, che sposò Margherita d'Austria, figlia naturale dell'imperatore Carlo V. Alla morte di Alseeandro Margherita rimase vedova a 15 anni e sposò Ottavio Farnese, duca di Parma, nipote di papa Paolo III. Alla morte di Margherita la villa passò alla famiglia Farnese e in seguito ai Borbone.
La villa cadde in rovina e nel 1913 fu acquistata da Maurice Bergès, un ingegnere di Tolosa innamorato di Roma, che incaricò del restauro Marcello Piacentini. Nel 1925 fu acquistata dalla famiglia Dentice di Frasso, che completò il progetto di restauro. Dal 1937 fu presa in affitto dal Ministero degli Esteri ed in seguito acquistata dallo Stato nel giugno del 1941.