Alba de Céspedes
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Alba de Cèspedes (Roma, 1911 – Parigi, 14 novembre 1997) è stata una scrittrice italiana,.
[modifica] Cenni biografici
Alba de Cèspedes nasce a Roma nel 1911, il padre ambasciatore di Cuba in Italia e madre italiana, l'ambiente familiare nel quale ha vissuto l’infanzia (il nonno paterno Carlos Manuel de Cèspedes y del Castillo, era stato il primo presidente di Cuba)è sempre stato molto coinvolto nella politica, bilingue, italiano-spagnolo, scriverà gran parte delle sue opere in lingua italiana.
Pubblica la prima raccolta di racconti brevi, L'anima degli altri, a ventiquattro anni, e le fanno seguito ,collezioni di poesie, editate fino al 1976. Il suo primo romanzo è del 1938, Nessuno torna indietro pubblicato da Arnoldo Mondadori, col quale legata da una solida amicizia, in più occasioni, fa da cuscinetto al suo carattere determinato e a volte spigoloso, e la sostiene sempre nei momenti difficili, o quanto meno di tensione, per esempio quando il Regime fascista censura proprio questo primo libro chiedendo il ritiro delle copie, azione non attuata per l'opposizione efficace, e argomentata della Mondadori.
Il personaggio femminile del libro, delinea una donna scaltra mentalmente autonoma , certamente diversa dall'immagine idealista della donna sottomessa, riproduttiva proposta dal regime fascista;il successo del libro pur con le difficoltà oggettive varca i confini nazionali e diventa un bestseller internazionale.
Nel 1940 pubblica il romanzo Fuga , e durante la seconda guerra mondiale,nel 1943 partecipa attivamente alla Resistenza , a Bari, anche come voce radiofonica con lo pseudonimo di Clorinda, e nel 1944, fonda la rivista letteraria Mercurio, che si avvale fin dalle prime pubblicazioni, delle firme di Moravia, Hemingway, Massimo Bontempelli, Sibilla Aleramo e i disegni di Mino Maccari, Toti Scialoja, Vespignani. Nel primo dopoguerra conosce ,e istaura una duratura amicizia con Paola Masino, Anna Santi, Maria Bellonci,Elio Vittorini, Vitaliano Brancati, Aldo Palazzeschi, Corrado Alvaro. Alla chiusura del Mercurio alla fine del 1948 inizia a collaborare al settimanale Epoca con una rubrica dal titolo "Dalla parte di lei" e al quotidiano La Stampa, per poi dedicarsi quasi totalmente, tra il 1949 e il 1963, ai suoi amati libri.Dalla parte di lei (1949) segue Quaderno proibito (1952); Prima e dopo (1955)e Il rimorso (1962) che è una critica pungente della classe intellettuale.
La Céspedes nel 1967 pubblica La Bambolona da Parigi dove dal 1960 si era definitivamente trasferita ,e scrive in francese Sans autre iku que la nuìt (1973) tradotto nell'italiano Nel buio della notte (1976), una raccolta di poesie Le ragazze di maggio (1970).Da diversi suoi libri furono tratti film e riduzioni teatrali l'ultimo romanzo a cui la scrittrice stava lavorando Con gran amor, Con molto amore, dedicato a Cuba e a Fidel Castro,rimase incompiuto per la scomparsa della scrittrice avvenuta a Parigi all'età di 86 anni il 14 novembre 1997.
[modifica] La tematica
La storiografia culturale e la critica letteraria hanno peccato d’eccessiva semplificazione relegando la scrittrice nel limbo della letteratura rosa,dove il rosa e di solito, considerato un limite .Alba de Cèspedes invece è stata un'intellettuale vivace e creativa, un'artista della parola e dell'azione, una comunicatrice moderna, dotata di un grande talento letterario supportato da un'intelligenza dinamica tesa ad agire nella realtà, esprimendo la sua vocazione artistica sia per la scrittura nei romanzi soprattutto, sia anche nei giornali, nelle sceneggiature televisive, nell'ideazione di programmi radiofonici e nei testi teatrali, passando per l'impegno politico e la creazione di riviste culturali
La Cèspedes ,è stata una protagonista del Novecento letterario europeo ,donna tenace ,intellettuale impegnata, scrittrice restia a sottostare in schemi prefissati e imposti , il suo percorso creativo si è compiuto su due binari quello dello stile, e quello dell'ineludibile desiderio di libertà.
La scrittrice ha scelto diverse strade espressive e questo è raccontato come la trama di un altro dei suoi romanzi, in carte e documenti che lei stessa ha raccolto e conservato lungo l'arco della propria esistenza: lettere, traduzioni, appunti, manoscritti, biglietti, fotografie, che ha donato queste carte per uno strano presagio agli Archivi Riuniti delle Donne, a Milano, giusto otto giorni prima di morire. Le carte ordinate come appunti funzionali alla narrazione della sua vicenda umana e letteraria, continuano a dire le ragioni profonde del suo lungo lavoro, a delineare il profilo versatile di una donna che, in un appassionato e raffinato esercizio della scrittura, ha raccontato e insieme interrogato la Storia.
[modifica] Voci correlate
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