Impero Corasmio
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Quello corasmio fu un impero musulmano che si estendeva su Corasmia (regione attorno al delta del fiume Oxus), Transoxiana e Persia tra il 1077 e il 1231.
[modifica] Storia
Anushtigīn fu nominato wālī della Corasmia nel 1077 dai Selgiuchidi. I suoi successori, dopo la caduta dei Selgiuchidi orientali nel 1141, divennero vassalli dei Qara Khiṭāy.
ʿAlāʾ al-Dīn Tekish riuscì a liberarsi della tutela e, dopo aver sconfitto l'ultimo sultano selgiuchide, si impadronì della Persia. I Corasmi diventarono i nuovi protettori del califfo di Baghdad. A Tekish successe il figlio ʿAlāʾ al-Dīn Muḥammad, nel 1200, il quale si proclamò scià. Egli sconfisse i Qara Khiṭāy e conquistò i loro territori, allargando l'impero fino alla massima estensione, cioè dalla Transoxiana e dall'Indo a est fino a Baghdad e al Mar Caspio a ovest.
Nel 1219 il governatore della città di Otrar fece giustiziare come spie alcuni emissari inviati da Gengis Khan. La reazione del condottiero mongolo non si fece attendere e fu terribile: Samarcanda, Bukhara, Merv e Nishapur furono saccheggiate e conquistate, e molti dei territori dell'Impero Corasmio subirono lo stesso destino. Lo scià fuggì e morì poco più tardi su un'isola del Mar Caspio.
Il figlio di ʿAlāʾ al-Dīn, Jalāl al-Dīn Mingburnu, rinunciò al titolo di scià e si rifugiò nel Caucaso dove intendeva continuare la resistenza contro i mongoli. Dopo varie razzie e saccheggi fu però sconfitto dai Selgiuchidi di Rum e dagli Ayyubidi loro alleati. Con l'assassinio di Jalāl al-Dīn nel 1221 l'Impero Corasmio giunge al termine.
I seguaci di Jalāl al-Dīn prestarono servizio come mercenari sotto gli Ayyubidi e i Mamelucchi, e si resero protagonisti della presa e del sacco di Gerusalemme nel 1244, con la profanazione delle sepolture dei Re crociati di Gerusalemme, episodio che innescò la settima crociata.