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La nascita di una Nazione - Wikipedia

La nascita di una Nazione

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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Immagine:Birth-of-a-nation-poster-color.jpg
Titolo originale: Birth of a Nation
Lingua originale: {{{linguaoriginale}}}
Paese: Stati Uniti
Anno: 1915
Durata: 190'
Colore: b/n
Audio: muto
Ratio:
Genere: drammatico, storico
Regia: D. W. Griffith
Soggetto:
Sceneggiatura: Thomas Dixon, Frank E. Woods, D. W. Griffith
Produzione: D. W. Griffith
Art director: {{{nomeartdirector}}}
Animatori: {{{nomeanimatore}}}
  • Lillian Gish: Elsie Stoneman
  • Mae Marsh: Flora Cameron
  • Henry B. Walthall: Col Ben Cameron
  • Mary Alden: Lydia Brown
  • Miriam Cooper: Margaret Cameron
  • Ralph Lewis: Austin Stoneman
  • George Siegmann: Silas Lynch
  • Walter Long: Gus
  • Robert Harron: Ted Stoneman
  • Wallace Reid: Jeff (fabbro)
  • Elmer Clifton: Phil Stoneman
  • Josephine Crowell: Signora Cameron
{{{nomedoppiatorioriginali}}}
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Episodi:
Fotografia: Billy Bitzer
Montaggio: D. W. Griffith, Joseph Henabery, James Smith, Rose Smith, Raoul Walsh
Effetti speciali:
Musiche: Joseph Carl Breil
Scenografia:
Costumi: Robert Goldstein
Trucco:
Sfondi: {{{nomesfondo}}}
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film


La nascita di una Nazione è un film muto diretto da David Wark Griffith, pubblicato l'8 febbraio 1915. È stato uno dei film muti di maggior successo, e fu molto importante per la storia del cinema per le sue tecniche innovative.

Il film è una apologia della segregazione, di cui tenta di fornire radici e giustificazioni storiche. Si inserisce nel movimento culturale che portò all'ascesa del Ku Klux Klan, arrivando a dipingere in modo positivo il linciaggio di un nero da parte di una folla di bianchi.

Il film è basato sui racconti di Thomas Dixon, The Clansman e The Leopard's Spots. Fu uno dei primi film di durata superiore ad un ora, e contribuì indubbiamente all'affermazione di questo formato nella tradizione cinematografica. Proiettato per la prima volta al Clune's Auditorium di Los Angeles col titolo The Clansman, venne rititolato per il debutto sulla costa est a New York il 3 marzo successivo.

Il titolo venne cambiato in The Birth of a Nation per rispecchiare la tesi del regista secondo cui prima della guerra civile americana gli Stati Uniti fossero solo un gruppo di piccoli stati antagonisti tra loro, e che alla vittoria nordista va dato il merito di aver consolidato la nazione come la conosciamo oggi. [1]

Il punto più critico del film è nella tesi secondo cui il Ku Klux Klan sarebbe nato per imporre l'ordine al Sud scosso dagli effetti della guerra, "messo in pericolo" dai suoi "incontrollabili" cittadini neri e dai loro alleati abolizionisti, mulatti e politici repubblicani traditori. Questa visione era diffusa tra gli storici americani di allora, tra cui quelli della Dunning School, ma era messa in discussione da W.E.B. Du Bois e da altri storici neri dell'epoca, ignorati dalla corrente opposta. Questa visione sarebbe rimasta sino a dopo la Seconda guerra mondiale - The South Under Reconstruction di E. Merton Coulter è del 1947 — e ci vollero le lotte per i diritti civili degli anni '50 e '60 per spingere ad una rivalutazione oggettiva di quell'epoca.

Per quanto ottenne ottimi incassi, e divenne anche molto popolare tra la critica e il pubblico bianco, il film si attirò numerose proteste alle proiezioni, specie da parte della National Association for the Advancement of Colored People (NAACP). Griffith si disse sorpreso dall'accoglienza aspra: The Birth of a Nation è stato correlato anche ad una rinascita del Ku Klux Klan, che riprese forza dopo il film in seguito ad un periodo in cui non esisteva più.

The Birth of a Nation fu record d'incassi al botteghino fino al 1925, sorpassato da The Big Parade: incassò oltre 10 milioni di dollari al botteghino, l'equivalente di oltre 300 milioni nel 2006. È ancora oggi materia di studio per storici del cinema e della cultura, e nel 1992 è stato riconosciuto "culturalmente importante" dalla Libreria del Congresso, inserendolo nell'archivio delle pellicole da preservare nel National Film Registry. Nonostante la sua storia estremamente controversa, il film continua ancora a ricevere plausi da critici.[1]

Indice

[modifica] Produzione

Un Incappucciato prende Gus, un nero descritto come "un rinnegato, un prodotto delle dottrine malate diffuse dai politici traditori."
Un Incappucciato prende Gus, un nero descritto come "un rinnegato, un prodotto delle dottrine malate diffuse dai politici traditori."

La nascita di una Nazione sperimentò tecniche innovative di montaggio e inquadrature, come il primo piano (close-up) sui volti, che sono oggi considerate parte integrante della tecnica cinematografica. Contiene anche effetti speciali e tecniche artistiche innovative. Quando uscì divenne presto il film di maggior successo, oltre che il più lungo con le sue tre ore e 10 minuti. Per questo nel 1998 venne inserito alla 44a posizione dei "Top 100 American Films" dell'American Film Institute.

Griffith pagò 10.000 dollari a Thomas Dixon per il racconto The Clansman, ma a corto di fondi poté versargliene solo 2500. In cambio, offrì a Dixon il 25% della pellicola. Dixon accettò di malavoglia, ma alla fine ottenne la più grande somma mai pagata per i diritti di una storia, diversi milioni di dollari.

Sebbene il film usasse alcuni attori neri, la maggior parte sono in realtà bianchi truccati. Ogni attore che viene a contatto con un bianco è un bianco col volto dipinto. Alcune donne, addirittura, vennero interpretate da uomini.

Inizialmente vennero previsti 40 mila dollari, ma alla fine il film ne costò 110 mila (2 milioni di dollari del 2006). Griffith cercava costantemente fondi. Il biglietto finale era il più caro di sempre: due dollari, equivalenti a 36 dollari di oggi. Ciò nonostante, rimase fino al 1937 il film dai guadagni complessivi più alti, scalzato solo da Biancaneve e i sette nani di Walt Disney.

Per le scene della guerra civile, Griffith fece uso di ingegneri dell'esercito, mandati dall'accademia di West Point, che fornirono anche l'artiglieria.[2]

[modifica] Trama

Il film è composto da due parti divise da un intermezzo. La prima parte mostra l'America prima della guerra civile, con due famiglie in contrapposizione: i nordisti Stoneman, con il politico abolizionista Austin Stoneman (ispirato al politico Thaddeus Stevens), i suoi due figli maschi e la figlia Elsie, e la famiglia sudista dei Camerons, con due figlie (Margaret e Flora) e tre figli maschi tra cui Ben.

I ragazzi degli Stoneman visitano i Camerons nella loro tenuta in South Carolina, emblema del "vecchio sud" e dei suoi valori. Uno dei fratelli si innamora di Margaret Cameron, e Ben Cameron spasima per Elsie Stoneman. Con lo scoppio della guerra civile, i ragazzi entrano nei rispettivi eserciti. Un corpo militare nero (con un comandante bianco) razzia Casa Cameron, tentando di stuprare le donne che però sono salvate dai soldati confederati.

Intanto, il più giovane degli Stoneman e due dei Cameron sono uccisi in battaglia. Ben Cameron viene ferito e portato in un ospedale nordista, dove incontra Elsie, che fa da infermiera. La guerra si conclude e Abraham Lincoln viene assassinato al Ford's Theater, lasciando campo libero ad Austin Stoneman e ad altri politici per "vessare" il sud con la Ricostruzione.

Flora Cameron fugge da Gus
Flora Cameron fugge da Gus

La seconda parte comincia con la descrizione della Ricostruzione. Stoneman e il suo assistente mulatto, Silas Lynch, vanno in South Carolina per cercare di falsare le elezioni in modo da dare più potere ai neri. Intanto Ben, ispirato da un ragazzino che finge di essere un fantasma, decide di ridare vita al Ku Klux Klan, inimicandosi Elsie.

Gus, un ex schiavo, assassino e con la fissa delle donne bianche, si propone in matrimonio a Flora. Lei fugge, inseguita da Gus. Presa in trappola, per non cadere in mano al nero e per non farsi toccare si getta nel precipizio. Il Klan cattura Gus e lo lincia, lasciandone il corpo sulla porta del Vicegovernatore Silas Lynch.

Per vendetta, Lynch ordina una retata nel Klan. I Cameron fuggono dai soldati neri, e si nascondono in una casetta insieme a due ex soldati dell'Unione che si offrono di difendere il "diritto di nascita ariano".

Austin Stoneman muore, e Lynch cerca di costringere Elsie a sposarlo. Un uomo del Klan scopre il suo piano, e con gli incappucciati cerca di salvare Elsie scacciando nel contempo tutti i neri. L'esercito di Lynch circonda intanto la capanna dei Cameron, ma il Klan li salva in tempo.

Dopo i festeggiamenti, l'attenzione si sposta sulle elezioni successive in cui il Klan riesce con successo a revocare i diritti civili ai neri. Il film si conclude con Phil Stoneman che sposa Margaret Cameron e Ben Cameron che sposa Elsie Stoneman. Nell'inquadratura finale, le masse oppresse da un dittatore bellicoso sembrano trasformarsi in figure angeliche, simili a Cristo. I titoli finali, retoricamente, invitano a "Osar sognare un giorno dorato dove la guerra bestiale non governerà più. Al suo posto il dolce Principe nelle Sale dell'amore fraterno della Città della pace."

[modifica] Influenza politica

Secondo la University of Houston e lo storico cinematografico Steven Mintz, il messaggio inserito nel film è che la Ricostruzione fu un disastro, che i neri non avrebbero dovuto essere integrati con la società e che le azioni violente del Ku Klux Klan avevano la giustificazione di ristabilire l'ordine. [3].

Senza dubbio Nascita di una nazione divise gli animi alla sua uscita. Scoppiarono rivolte a Boston, Philadelphia e in altre città in risposta alle distorsioni storiche mostrate nella pellicola, e il film venne vietato a Chicago, Ohio, Denver, Pittsburgh, St. Louis, e Minneapolis. Si disse che incoraggiava la creazione di gruppi di bianchi e li spingeva ad attaccare i neri. A Lafayette (Indiana), Indiana, un bianco uccise un ragazzo nero dopo aver visto il film. [4]

 L'opera di Woodrow Wilson History of the American People è citata ne La nascita di una Nazione.
L'opera di Woodrow Wilson History of the American People è citata ne La nascita di una Nazione.

La nascita di una Nazione venne proiettato alla Casa Bianca su invito di Woodrow Wilson. Dopo la proiezione, egli dichiarò di disapprovare quella "nefasta produzione"[5]. Il braccio destro di Wilson, Joseph Tumulty, disse: "il presidente ignorava la natura dello spettacolo prima di vederlo, e non ha nemmeno per un istante espresso approvazione per lo stesso."[6] Wilson, tuttavia, tenne diverse visioni private della pellicola alla Casa Bianca.

In Wilson: The New Freedom di Arthur Link, Tumulty negò che Wilson avrebbe affermato la presenza di basi di verità nel film: "è come la storia scritta con un fulmine. E mi dispiace che sia così terribilmente vera". La fonte della citazione sembra essere l'autore stesso di The Clansman, Thomas Dixon, ex compagno di corso di Wilson e organizzatore delle visioni private. Va però detto che Wilson, durante la presidenza alla Princeton University, combatté contro l'integrazione e come presidente degli Stati Uniti reintrodusse la segregazione nelle cariche federali.

Diversi registi indipendenti neri fecero un'adattamento dell'opera di Emmett J. Scott The Birth of a Race (1919) in risposta a The Birth of a Nation. Il film mostrava un'immagine positiva dei neri, fu massacrato dalla critica bianca ma ottenne discreto successo da parte dell'audience nera e nei teatri che non applicavano la segregazione. Allo stesso modo, il regista, scrittore e produttore Oscar Micheaux creò Within Our Gates(1919) in risposta a La nascita di una Nazione.

[modifica] Note

  1. Russell Merritt, "Dixon, Griffith, and the Southern Legend." Cinema Journal, Vol. 12, N. 1. (Autnno 1972).
  2. "When Hollywood's Big Guns Come Right From the Source" Katharine Q. Seelye, New York Times, June 10, 2002
  3. http://www.digitalhistory.uh.edu/historyonline/slaveryfilm.cfm
  4. http://www.pbs.org/wnet/jimcrow/stories_events_birth.html
  5. Woodrow Wilson a Joseph P. Tumulty, 28 aprile 1915 in Wilson, Papers, 33:86.
  6. Lettera da J. M. Tumulty, segretario del President Wilson, alla sede di Boston del NAACP.


[modifica] Bibliografia

  • Addams, Jane, in Crisis: A Record of Darker Races, X (May, 1915), 19, 41, and (June, 1915), 88.
  • John Hope Franklin, "Propaganda as History" pp. 10-23 in Race and History: Selected Essays 1938-1988 (Louisiana State University Press: 1989);
  • Brodie, Fawn M. Thaddeus Stevens, Scourge of the South (New York, 1959) p. 86-93.
  • Chalmers, David M. Hooded Americanism: The History of the Ku Klux Klan (New York: 1965) p. 30
  • Cook, Raymond Allen. Fire from the Flint: The Amazing Careers of Thomas Dixon (Winston-Salem, N.C., 1968).
  • Franklin, John Hope, Reconstruction After the Civil War, (Chicago, 1961) p. 5-7
  • Korngold, Ralph, Thaddeus Stevens. A Being Darkly Wise and Rudely Great (New York: 1955) pp. 72-76.
  • New York Times, roundup of reviews of this film, March 7, 1915.
  • The New Republica, II (March 20, 1915), 185
  • Simkins, Francis B., "New Viewpoints of Southern Reconstruction," Journal of Southern History, V (February, 1939), pp. 49-61.
  • Williamson, Joel, After Slavery: The Negro in South Carolina During Reconstruction (Chapel Hill, 1965).

[modifica] Collegamenti esterni

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