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Terra piatta - Wikipedia

Terra piatta

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Mappa orbis terrae del XV secolo. Questo tipo di Mappa Mundi medievale illustra solamente la parte raggiungibile della Terra: si riteneva infatti che nessuno potesse attraversare la parte torrida vicino all'equatore per raggiungere l'altra metà del globo.
Mappa orbis terrae del XV secolo. Questo tipo di Mappa Mundi medievale illustra solamente la parte raggiungibile della Terra: si riteneva infatti che nessuno potesse attraversare la parte torrida vicino all'equatore per raggiungere l'altra metà del globo.

La nozione di Terra piatta si riferisce all'idea che la superficie abitata della Terra sia piatta piuttosto che sferica. Questo articolo riguarda: la concezione della forma terrestre nel corso della storia europea; le prove storiche pro e contro l'idea moderna che nel medioevo la gente pensasse la Terra fosse piatta; gli attuali sostenitori che la Terra sia piatta; l'utilizzo dell'idea di una Terra piatta nella letteratura e nella cultura popolare.

Nell'antichità classica generalmente si riteneva che la Terra fosse piatta. I filosofi greci di quel periodo seguivano infatti l'opinione di Anassimandro, che credeva che la Terra fosse un corto cilindro con una cima piatta.[1] Si ritiene che il primo ad aver congetturato che la Terra avesse forma sferica sia stato Pitagora (VI secolo a.C.) tuttavia quest'idea è in contraddizione con il fatto che la maggior parte dei pitagorici ritenessero che la Terra fosse piatta. [2] Eratostene, comunque, aveva già calcolato che la Terra avesse forma sferica, come pure la sua circonferenza già nel III secolo a.C..[3]

Al tempo di Plinio il Vecchio nel I secolo la forma sferica era generalmente accettata da tutti gli intellettuali nel mondo occidentale. Tolomeo disegnò le sue mappe considerando la Terra sferica e sviluppò il sistema di latitudine e longitudine. I suoi scritti furono basilari per l'astronomia europea nel corso del medioevo, sebbene ancora nella tarda antichità e nel primo medioevo (circa III - VII secolo) si trovino argomenti a favore di una Terra piatta.

La moderna idea (sbagliata) che nel medioevo si credesse che la Terra fosse piatta è entrata nell'immaginario collettivo nel XIX secolo.

Indice

[modifica] Antichità

La credenza in una Terra piatta si trova nei più antichi scritti dell'umanità. Nella mitologia mesopotamica il mondo era descritto come un disco piatto galleggiante nell'oceano e questa concezione fu la premessa per le prime mappe greche come quelle di Anassimandro ed Ecateo.

Nell'antichità classica si sviluppò la nuova concezione di una Terra sferica. Il primo ad esporre quest'idea sembra sia stato Pitagora, apparentemente basandosi su canoni estetici, ma anche tenendo in conto la sfericità degli altri corpi celesti. Aristotele fornì le prove osservative della sfericità della Terra.[4] Egli notò che i viaggiatori che vanno verso sud vedono le costellazioni meridionali salire più in alto rispetto all'orizzonte: ciò è possibile solo se l'orizzonte di chi sta più a sud formi un certo angolo con l'orizzonte di chi sta più a nord. Pertanto la superficie della Terra non può essere piatta. [5]. Notò inoltre che il bordo dell'ombra terrestre sulla Luna durante la fase parziale di un'eclissi lunare è sempre circolare, non importa quanto la Luna sia alta sopra l'orizzonte. Solamente una sfera proietta sempre un'ombra circolare in tutte le direzioni, mentre un disco proietta un'ombra ellittica nella maggior parte delle direzioni.[6]

La circonferenza terrestre fu misurata intorno al 240 a.C. da Eratostene. Egli sapeva che a Siene (oggi Assuan) in Egitto, nel giorno del solstizio d'estate il Sole era allo zenit ed i raggi risultavano verticali, mentre ad Alessandria formavano un angolo di 1/50 di giro (ancora i gradi sessagesimali non erano stati ufficialmente introdotti), corrispondente a 7,2 gradi sessagesimali. Un grado corrispondeva a 700 stadi risultando così una circonferenza di 252.000 stadi. [7]. Eratostene utilizzò stime rozze e numeri arrotondati ma la sua misura differisce da quella attualmente conosciuta di un margine tra il 2% e il 20%. Ovviamente in questa misura si deve assumere che il sole sia abbastanza lontano dalla terra in modo da poter considerare i suoi raggi paralleli. Una misura simile, riportata in un trattato matematico cinese, lo Zhoubi suanjing (I secolo a.C.), fu usata per calcolare la distanza del Sole dalla Terra, assumendo che questa fosse piatta. [8]

Schizzo di una mappa da una copia del XII secolo del commentario di Macrobio al Somnium Scipionis ciceroniano. È raffigurato l'emisfero abitato settentrionale separato dagli antipodi da un oceano che si immaginava si estendesse lungo tutto l'equatore.
Schizzo di una mappa da una copia del XII secolo del commentario di Macrobio al Somnium Scipionis ciceroniano. È raffigurato l'emisfero abitato settentrionale separato dagli antipodi da un oceano che si immaginava si estendesse lungo tutto l'equatore.

Nell'antichità la Terra era generalmente pensata come divisa in tre zone climatiche, con un clima freddo ai poli, un mortale clima torrido intorno all'equatore ed un mite ed abitabile clima temperato tra i due. Si pensava, erroneamente, che la differenza di temperatura tra queste zone fosse dovuta alla diversa distanza dal Sole delle stesse. Si credeva inoltre che nessuno potesse attraversare il clima torrido per raggiungere le zone sconosciute sull'altra metà del globo. Al tempo queste zone, così come pure i loro abitanti, erano chiamate antipodi.[9]

Lucrezio (I secolo a.C.) si oppose al concetto di Terra sferica perché egli considerava l'idea degli antipodi assurda, ma nel I secolo Plinio il Vecchio dichiarava che tutti nel mondo erano d'accordo che la Terra fosse sferica (Naturalis historia, II.64) sebbene continuassero le dispute sulla natura degli antipodi e su come fosse possibile che la superfice dell'oceano fosse curva. Curiosamente Plinio considerò come teoria intermedia, che la Terra non fosse una sfera perfetta bensì modellata a forma di pigna (Naturalis historia, II.65).

Nel II secolo l'astronomo alessandrino Tolomeo avanzò molti argomenti in favore della sfericità della Terra. Tra questi c'era l'osservazione che quando si naviga verso delle montagne, esse appaiono come emergere dall'acqua, indicando che esse erano nascoste dalla superficie incurvata del mare.[10]

Nella tarda antichità diversi autori come Macrobio (IV secolo) e Marziano Capella (V secolo) discussero a riguardo della circonferenza terrestre, la sua posizione centrata nell'universo, la differenza delle stagioni negli emisferi settentrionali e meridionali e molti altri dettagli geografici.[11] Nel suo commentario al Somnium Scipionis di Cicerone, Macrobio descrive la Terra come un globo di dimensioni insignificanti rispetto al resto del cosmo.[12]

[modifica] La Chiesa antica

Nella tarda antichità, e all'inizio della teologia cristiana, la conoscenza della sfericità della terra era ormai assodata [13] e solo una piccola minoranza continuava il dibattito sulla pianezza della Terra. Si discuteva ancora sulla possibile esistenza degli abitanti degli antipodi: era difficile riconciliare l'idea di popolazioni che si immaginava abitassero territori irraggiungibili, con la visione cristiana di un'umanità discendente da un'unica coppia e redenta da un solo Cristo.

Sant'Agostino (354-430) produsse argomenti contro l'esistenza degli abitanti degli antipodi:

Non v'è dimostrazione scientifica per ammettere quel che alcuni favoleggiano sulla esistenza degli antipodi, cioè che uomini calcano le piante dei piedi in senso inverso ai nostri dall'altra parte della terra, dove il sole sorge quando da noi tramonta. Non affermano infatti di averlo appreso in seguito a una esperienza storicamente verificatasi, ma prospettano col ragionamento una ipotesi, perché la terra sarebbe sospesa nella volta del cielo e avrebbe lo stesso spazio in basso e al centro. Suppongono perciò che l'altra faccia della terra, quella di sotto, non può esser priva di abitanti. Non riflettono, anche se si ritiene per teoria o si dimostra scientificamente che il pianeta è un globo e ha la forma sferica, sulla non consequenzialità che anche dall'altra parte la terra è libera dalla massa delle acque e anche se ne è libera, non ne consegue necessariamente, di punto in bianco, che è abitata dagli uomini. [14]

Poiché queste persone devono discendere da Adamo, essi devono aver viaggiato verso l'altro lato della Terra ad un certo punto della storia; Sant'Agostino continua:

D'altronde è troppo assurda l'affermazione che alcuni uomini, attraversata l'immensità dell'Oceano, poterono navigare e giungere da questa all'altra parte della terra in modo che anche là si stabilisse la specie umana dall'unico progenitore.

Sant'Agostino non nega l'idea che la Terra sia sferica e nei suoi scritti la descrive esplicitamente come un globo. Nel suo commentario sul significato letterale della Genesi (De Genesi ad litteram) scrive:

...quando da noi è notte, la presenza della luce illumina le altre parti del mondo che il sole percorre prima di tornare dalla parte ove tramonta a quella ove sorge; per questo motivo nello spazio di tutte le ventiquattro ore c'è sempre, lungo il percorso circolare del sole, una parte [della terra] ov'è giorno e un'altra ov'è notte. (Libro I, 10.21)

Dato infatti che l'acqua ricopriva ancora tutta la terra, nulla impediva che su una faccia di questa massa sferica d'acqua producesse il giorno la presenza della luce e che nell'altra faccia l'assenza della luce producesse la notte che, a cominciar dalla sera, succedesse sulla faccia dalla quale la luce s'allontanava verso l'altra faccia. (Libro I, 12.25)

Pochi autori cristiani si opposero alla sfericità della Terra:

Rappresentazione del mondo di Cosma Indicopleuste - Terra piatta in un tabernacolo
Rappresentazione del mondo di Cosma Indicopleuste - Terra piatta in un tabernacolo

Lattanzio (250320), dopo la sua conversione al Cristianesimo ed il rifiuto della filosofia greca, la definì follia perché pensava che la gente dall'altro lato della sfera non obbedisse alla gravità[15] Egli si chiedeva:

C'è qualcuno di buon senso che creda che ci siano uomini i cui piedi siano più in alto delle loro teste? Che il grano e gli alberi crescano verso il basso? Che la pioggia, la neve e la grandine cadano verso l'alto? Io resto senza parole verso coloro che, avendo sbagliato una volta, perseverano nella loro follia e difendono una cosa vana con un'altra.[16]

San Cirillo di Gerusalemme (315-386) considerava la Terra come un firmamento galleggiante sulle acque (tuttavia la citazione si trova in un sermone per i nuovi battezzati e non è chiaro se stesse parlando poeticamente o in senso fisico).

San Giovanni Crisostomo (344-407) considerava la sfericità della Terra contraria alla Sacra Scrittura.

Anche Diodoro di Tarso (morto nel 394) argomentò in favore della Terra piatta basandosi sulle Sacre Scritture, ma la sua opinione in merito è conosciuta solo attraverso una critica di Fozio.[17]

Severo, vescovo di Gabala (morto nel 408), scrisse:

La Terra è piatta e il Sole non passa aldisotto di essa di notte, ma si sposta attraverso le zone settentrionali come se fosse nascosto da un muro.[18]

Il monaco egiziano Cosma Indicopleuste (VI secolo) nella sua Topografia Cristiana, dove l'Arca dell'alleanza era intesa rappresentare tutto l'universo, argomentò su basi teologiche che la Terra fosse piatta, un parallelogramma circondato da quattro oceani.

Almeno un cristiano credeva che la questione fosse teologicamente irrilevante, San Basilio Magno (330-379).[19]

Data la scarsità di riferimenti nel tardo Medio Evo a questi argomenti sulla Terra piatta, la maggior parte degli storici moderni sono convinti che essi siano stati poco influenti.

[modifica] Il Medio Evo

[modifica] Alto Medio Evo

IX secolo Diagramma cosmico macrobiano raffigurante al centro la sfera della Terra (globus terrae).
IX secolo Diagramma cosmico macrobiano raffigurante al centro la sfera della Terra (globus terrae).
XII secolo Mappa orbis terrae schematica rappresentante il mondo abitato come descritto da Sant'Isidoro di Siviglia nelle sue Etymologiae (capitolo 14, de terra et partibus).
XII secolo Mappa orbis terrae schematica rappresentante il mondo abitato come descritto da Sant'Isidoro di Siviglia nelle sue Etymologiae (capitolo 14, de terra et partibus).

Con la fine della civiltà romana, l'Europa occidentale entrò nel Medio Evo con grandi difficoltà che afflissero la produzione intellettuale del continente. Molti trattati scientifici dell'Antichità classica (in greco) andarono persi, rimanendo soltanto sommari e compilazioni semplificate. Tuttavia i più importanti trattati dell'Alto medioevo supportavano ancora la sfericità della Terra. Per esempio: molte copie medievali degli scritti di Macrobio contenevano mappe della Terra includendo gli antipodi, le zone climatiche come descritte da Tolomeo e diagrammi del cosmo rappresentanti la sfera della Terra (globus terrae) al centro di tutte le altre sfere celesti.[20] Immagini di questo tipo si trovano ad esempio nei commentari di Macrobio al Somnium Scipionis di Cicerone.

La concezione della forma terrestre in Europa nella tarda antichità e nell'Alto medioevo è bene espressa dagli scritti dei seguenti studiosi cristiani:

  • Boezio (480-525), nella sua influente e diffusamente tradotta opera La consolazione della filosofia, riportava il modello macrobiano di una Terra piccola ed insignificante posta al centro di un cosmo sferico.[21]
  • Sant'Isidoro di Siviglia (560-636) nella sua opera enciclopedica Etimologie insegnava che la Terra è rotonda. Il senso di questa affermazione potrebbe sembrare ambiguo, e si potrebbe pensare intendesse che la Terra fosse a forma di disco, ma in un'altra opera, De natura rerum, egli dice chiaramente che la Terra è sferica.[22]Egli ammise inoltre la possibilità che qualcuno potesse abitare gli antipodi, ma che in realtà tali popolazioni erano puramente leggendarie e non c'era evidenza alcuna della loro esistenza.[23][24] Gli argomenti di Sant'Isidoro furono utilizzati durante tutto il Medio Evo dagli autori favorevoli alla sfericità della Terra, come ad esempio il vescovo Rabano Mauro che paragonò la parte abitabile dell'emisfero settentrionale (il clima temperato) ad una specie di ruota immaginata come una fetta dell'intera sfera.
  • Il Venerabile Beda (672-735) nel suo trattato di cronologia e computo De temporum ratione, scrisse che la Terra è sferica, spiegando la differente durata del giorno con la rotondezza della Terra, per la quale, non senza ragione, è chiamata nelle Sacre Scritture e nell'ordinaria letteratura 'sfera del mondo'. Essa è, infatti, come una sfera nel mezzo dell'intero universo.(De temporum ratione, 32). Il gran numero di manoscritti sopravvissuti di quest'opera, copiata per eseguire la legge carolingia che obbligava tutti i sacerdoti a studiare il computo, indica che a molti, se non alla maggior parte dei sacerdoti del tempo venne spiegata la sfericità della Terra.[25]
  • Il vescovo Virgilio di Salisburgo (700-784) è a volte citato per esser stato perseguitato per aver insegnato una dottrina perversa e peccaminosa ... contro Dio e contro la propria anima, riguardo alla sfericità della Terra. In realtà egli fu accusato di credere all'esistenza degli abitanti degli antipodi, ma non per aver sostenuto che la Terra fosse sferica. Papa Zaccaria decise che se venisse chiaramente stabilito che egli creda in un altro mondo ed altre persone esistenti nella parte inferiore della terra, o in un altro sole e un altra luna laggiù, allora bisogna riunirsi in assemblea per privarlo del titolo di sacerdote ed espellerlo dalla Chiesa.[26] Virgilio fu poi prosciolto da queste accuse e nel XIII secolo venne anche canonizzato.[27]

Un'indicazione non letteraria ma grafica che nel Medio Evo si credesse che la Terra fosse sferica è l'utilizzo del globo crucigero nelle insegne di molti reami e del Sacro Romano Impero. La presenza del globo crucigero è attestata già dal tempo dell'imperatore Teodosio II.

Uno studio recente sul concetto di sfericità della Terra nel Medio Evo ha stabilito che sin dall'ottavo secolo, nessun cosmografo degno di nota ha mai messo in dubbio la sfericità della Terra.[28] Ovviamente non sappiamo quanto gli scritti degli intellettuali influenzassero l'opinione pubblica. È difficile dire cosa la maggior parte della popolazione pensasse a riguardo della forma della Terra - o persino se si ponessero il problema: infatti avrebbero potuto considerarlo irrelevante così come la maggior parte dei nostri contemporanei considerano irrilevante il principio di indeterminazione di Heisenberg.

[modifica] Tardo Medio Evo

Miniatura del 1500 dall'opera di Giovanni Sacrobosco "De sphaera mundi" il più influente testo di astronomia del XIII secolo
Miniatura del 1500 dall'opera di Giovanni Sacrobosco "De sphaera mundi" il più influente testo di astronomia del XIII secolo

Dall'XI secolo l'Europa aveva conosciuto l'astronomia araba. Intorno al 1070 iniziò il Rinascimento del XII secolo che portò alla rivitalizzazione intellettuale dell'Europa e diede nuovo impulso allo studio della natura. Da allora, un gran numero di fonti dimostrano che ogni possibile dubbio che gli europei potessero ancora avere sulla forma sferica della Terra venne eliminato.

Ermanno Contratto (1013-1054) fu uno dei primi studiosi cristiani a misurare la circonferenza terrestre con il metodo di Eratostene.

Tommaso d'Aquino (1225-1274), il più importante e conosciuto teologo medievale, sapeva che Terra è una sfera e dava per scontato che anche i suoi lettori lo sapessero. Quando scrisse la sua Summa theologiae, proprio all'inizio dell'opera egli usa l'idea di Terra sferica come esempio per dimostrare che le diverse branche delle scienze si distinguono per il metodo e non per l'argomento trattato:

"Le scienze si distinguono per il diverso metodo che esse usano. L'astronomo ed il fisico possono entrambi provare la stessa tesi - che la terra, per esempio, è sferica: l'astronomo lo dimostra con l'ausilio della matematica, il fisico lo prova attraverso la natura della materia."

Comunemente nelle lezioni tenute nelle università medievali venivano avanzate molte prove a favore della sfericità della Terra.[29] L'opera di Giovanni Sacrobosco "De sphaera mundi" il più influente testo di astronomia del XIII secolo, e anche tutti gli altri testi di studio descrivevano il mondo come una sfera.

Nell'opera norvegese Konungs Skuggsjá, datata intorno al 1250, si stabilisce chiaramente che la Terra è sferica e che dall'altro lato del mondo è notte quando in Norvegia è giorno. L'autore (sconosciuto) insegna anche che le persone che vivono a sud dell'equatore, quando è mezzogiorno, vedono il Sole a nord - e che hanno l'estate quando in Norvegia è inverno.

Rappresentazione artistica della Terra datata intorno al 1400
Rappresentazione artistica della Terra datata intorno al 1400

La diffusione di testi scritti in volgare fornisce la prova che la sfericità della Terra era conoscenza comune anche al di fuori degli ambienti accademici. A quel tempo i testi di studio erano tipicamente scritti in latino, mentre opere scritte in altre lingue, come l'italiano od il tedesco, erano destinate ad un pubblico più vasto.

La Divina Commedia di Dante, l'ultima grande opera della letteratura medievale, scritta in italiano, descrive la Terra come una sfera. Anche l'Elucidarium di Onorio Augustodunense, un importante manuale per l'istruzione del basso clero che fu tradotto in medio inglese, vecchio francese, tedesco medio alto, vecchio russo, medio olandese, vecchio norvegese, islandese, spagnolo e diversi dialetti italiani, fa esplicito riferimento alla sfericità della Terra. Similmente, il fatto che in un suo sermone Bertoldo di Regensburg (1220-1272) facesse riferimento alla sfericità della Terra, dimostra che egli poteva assumere questa conoscenza come assodata nei suoi ascoltatori. Il sermone fu scritto in tedesco e non era destinato ad un pubblico colto.

Reinhard Krüger, un professore di letterature romanze dell'Università di Stoccarda (Germania), ha scoperto più di cento scrittori tra la tarda antichità e il XV secolo, tutti convinti che la Terra fosse rotonda come una palla. Tuttavia, ancora dopo il 1400, il teologo spagnolo Alonso Tostado (1400-1455) disputava sull'esistenza degli abitanti degli antipodi.[30] Nella prospettiva europea, le esplorazioni portoghesi dell'Africa e dell'Asia, quelle spagnole dell'America ed infine la circumnavigazione del globo da parte di Ferdinando Magellano, fornirono la prova definitiva della forma sferica della Terra.

[modifica] Mondo islamico medievale

Molti studiosi musulmani dichiararono il mutuo accordo che i corpi celesti fossero sferici. Alcuni di loro furono Ibn Hazm (morto ne 1069), Ibn al-Jawzi (morto nel 1200) e Ibn Taymiya (morto nel 1328). L'opinione di alcuni studiosi più tardi, come as-Suyuti (morto nel 1505) rappresenta una deviazione dalle teorie più antiche.[31]

Quelli che ritenevano che la Terra fosse sferica, utilizzarono questa teoria in modo impeccabilmente islamico per calcolare la distanza più breve tra un dato punto sulla Terra e la Mecca. Ciò determinò la qibla, ovvero la direzione verso cui pregare. I matematici mussulmani svilupparono la trigonometria sferica per fare questi calcoli.[32]

C'è anche un verso del Corano (79:30) che in alcune moderne traduzioni recita: "Egli creò la Terra a forma di uovo"[33] che suggerisce che la Terra non fosse ritenuta piatta. Di contro, molte altre traduzioni ("e dopo che Egli distese la Terra") suggeriscono che questo verso possa essere interpretato per supportare la teoria di una Terra piatta.

[modifica] Epoca moderna

La credenza comune che, prima dell'età delle esplorazioni, la gente credesse che la Terra fosse piatta, entrò nell'immaginario popolare dopo la pubblicazione nel 1828 del libro di Washington Irving La vita ed i viaggi di Cristoforo Colombo. Negli Stati Uniti questa credenza sopravvive ancora ed è persino riportata in molti libri di testo di ampia diffusione.

Xilografia di Camille Flammarion. sotto c'è scritto "Un missionario medievale racconta di aver trovato il punto in cui cielo e terra si incontrano..."
Xilografia di Camille Flammarion. sotto c'è scritto "Un missionario medievale racconta di aver trovato il punto in cui cielo e terra si incontrano..."

Durante il XIX secolo, la concezione romantica di un'età buia in Europa conferì molta più rilevanza al modello della Terra piatta di quanta non ne ebbe storicamente.

Esiste una xilografia, ampiamente riprodotta in molti testi, eseguita nello stile del XVI secolo, che raffigura un uomo che si affaccia attraverso il firmamento di una Terra piatta per vedere il meccanismo delle sfere celesti. In realtà non si trova traccia di questa xilografia prima della pubblicazione dell'opera di Camille Flammarion L'Atmosphère: Météorologie Populaire nel 1888[34]. Flammarion riporta l'aneddoto di un missionario che raccontava di aver raggiunto il punto in cui il cielo e la terra (piatta) si incontrano: questo aneddoto può essere fatto risalire a Voltaire, ma non si ha alcuna testimonianza di esso nel Medio Evo. Nella sua forma originale la xilografia ha una cornice decorativa che permette di datarla al XIX secolo ed infatti nelle pubblicazioni che la datano al XVI secolo questo bordo viene rimosso. Con ogni probabilità fu lo stesso Flammarion a commissionare questa xilografia. In ogni caso non se ne conosce alcuna altra riproduzione precedente al libro di Flammarion.

Nel suo Inventing the Flat Earth: Columbus and Modern Historians (New York, 1991), Jeffrey Russell (professore di storia all'Università della California, Santa Barbara) afferma che la teoria della Terra piatta è una favola usata per criticare le società pre moderne, specie quelle medievali in Europa. Ormai tutti i medievalisti di professione sono d'accordo con Russell che la "Terra piatta medievale" è un invenzione del XIX secolo e che i pochi conosciuti sostenitori della pianezza della Terra costituiscono solamente un'eccezione.

[modifica] Il caso del Transvaal

Nel 1898, durante la sua circumnavigazione del mondo in solitaria, Joshua Slocum incontrò nella Repubblica del Transvaal tre Boeri: uno di essi, un sacerdote, gli diede un opuscolo in cui si tentava di dimostrare che la Terra fosse piatta. Il presidente del Transvaal Paul Kruger dimostrò di avere la stessa visione del mondo dicendo a Slocum: "Tu non intendi dire [che hai navigato] intorno al mondo, è impossibile! Tu intendi nel mondo!"[35]

[modifica] Moderni sostenitori della Terra piatta

William Carpenter (1830-1896) scrisse il libro Le 100 prove che la Terra non è una sfera (Baltimore: The author, 1885). Una di queste prove è la testimonianza areonautica per cui anche a grandi altezze non si riesce a vedere la curvatura terrestre. Ovviamente al tempo di Carpenter le massime altezze raggiunte non permettevano di percepire ad occhio la curvatura terrestre.[36]

Lo scienziato inglese Samuel Rowbotham (1816-1885), che scriveva con lo pseudonimo di "Parallasse", pubblicò i risultati di alcuni suoi esperimenti di misura della curvatura della superficie di diversi laghi per dimostrare che non fosse curva. Tentò inoltre di spiegare come un effetto di prospettiva il perché le navi spariscono all'orizzonte.[37]

[modifica] La Flat Earth Society

Per approfondire, vedi la voce Flat Earth Society.

L'ultimo gruppo conosciuto di sostenitori della teoria della Terra piatta è la Flat Earth Society (Società della Terra Piatta). In passato sono arrivati a contare qualche migliaio di sostenitori. La società è andata in declino dopo il 1990 in seguito all'incendio della sua sede in California e la morte del suo ultimo presidente, Charles K. Johnson, nel 2001.[38]Nel 2004 è stata fondata una nuova Flat Earth Society (non direttamente collegata a quella di Charles K. Johnson's) che attualmente mantiene un sito web e un forum [15]

Charles K. Johnson, che passò anni ad esaminare gli studi su entrambe le teorie della Terra piatta e sferica, disse che contro la Terra piatta c'era una cospirazione: "L'idea di un globo rotante è una cospirazione fallace contro cui Mosè e Colombo si batterono...". Il suo articolo fu pubblicato su Science Digest nel 1980 e ebbe subito molte contestazioni. Il giornale replicò così: "Se la Terra è una sfera, allora la superficie di una grande massa d'acqua deve essere curva. Johnson ha controllato le superfici dei laghi Tahoe e Salton senza trovare alcuna curvatura". "[39]

[modifica] Il caso di Ibn Baz

Tra il 1993 e il 1995, diversi giornali e riviste in tutto il mondo riportarono il caso di un moderno religioso islamico, Ibn Baz Grand Mufti dell'Arabia Saudita, asserendo che avesse dichiarato che "la Terra è piatta". Ibn Baz negò questa affermazione descrivendola come "pura menzogna" e dicendo che egli negava solo la rotazione della Terra.[16] [17].

In seguito la controversia venne chiarita. Durante un'intervista con un giornalista egiziano Ibn Baz aveva detto che il terreno su cui camminiamo è piatto, non la Terra. Ma in arabo si usa la stessa parola sia per indicare la Terra che il terreno. Il giornalista, non facendo attenzione a questa distinzione, fraintese Ibn Baz e creò il caso. La storia fu ripresa dal giornale kuwaitiano Assiyasah e poi si diffuse in tutto il mondo. Ibn Baz inoltre è un grande ammiratori degli studi di Ibn Taymiyya (1263 - 1328) che sosteneva che la Terra fosse sferica.

[modifica] La Terra piatta nella cultura popolare

[modifica] Nella fiction

  • Nella commedia Erasmus Montanus (1723) di Ludvig Holberg, il protagonista, Erasmus, torna al suo paese dopo aver finito i suoi studi a Copenhagen. Quando dice che la Terra è tonda incontra l'opposizione di tutti i paesani che sono convinti che sia piatta, e per questo motivo gli viene anche impedito di sposare la sua fidanzata. Infine ci riuscirà ammettendo che "la Terra è piatta come una frittella".
  • Nel racconto di Rudyard Kipling The Village that Voted the Earth was Flat, il narratore anonimo ed alcuni suoi amici vengono ingiustamente multati dal disonesto magistrato di un villaggio e dai suoi complici nella polizia. Per vendetta decidono allora di spargere la voce che il Consiglio dei Pari del villaggio avesse votato per la Terra piatta. Il villaggio viene ridicolizzato dalla stampa e da una canzone popolare dal titolo The Village that Voted the Earth was Flat che presto si diffonde in tutto il paese. Quando il narratore va a visitare la Casa dei Comuni e nota alcuni membri del parlamento che cantano quella canzone, si rende conto di aver esagerato.
  • Nel libro Mother Goose in Prose (1897) di Lyman Frank Baum, c'è una storia dal titolo Three Wise Men of Gotham (I tre saggi di Gotham) nella quale i protagonisti intraprendono un viaggio per stabilire se la Terra è piatta, sferica o cava.
  • In alcuni scritti di J.R.R. Tolkien viene spiegato che il mondo fantastico di Arda era originariamente piatto e divenne poi sferico al tempo della caduta di Númenor
  • Lo scrittore fantasy Terry Pratchett ha scritto una serie di oltre trenta romanzi ambientati su Discworld, un mondo piatto a forma di disco appoggiato sulla schiena di quattro elefanti giganti che stanno in piedi sul dorso di una gigantesca tartaruga. Nel romanzo Small Gods Pratchett descrive una chiesa totalitarista che si ostina a dire che il mondo è sferico.
  • Nel racconto Il margine del mondo (1989) Michael Swanwick descrive una Terra piatta simile alla nostra, e racconta la storia di tre teenager che intraprendono un viaggio per visitare il bordo del mondo.
  • In Zork, fortunata serie di adventure testuali, il regno di Quendor si trova su un mondo piatto che alcuni credono sia sostenuto da un umanoide gigante.
  • Nel racconto The Mist di Stephen King un gruppo di persone si rifiuta di credere agli eventi che li circondano nononstante l'evidenza e per questo motivo vengono soprannominati, dagli altri personaggi, la "Flat Earth Society".
  • Nel film The Meaning of Life dei Monty Python è incluso un cortometraggio (The Crimson Permanent Assurance) in cui un ufficio precipita giù dal bordo del mondo.
  • La serie di videogame Golden Sun è ambientata su un mondo piatto chiamato Weyard.
  • Nel gioco di ruolo Exalted, Creation è il nome di un mondo piatto che si estende per migliaia di miglia.

[modifica] In altri contesti

  • Thomas Friedman usa la metafora della Terra piatta nel suo libro The World is Flat (2005) per spiegare il livellamento dell'economia mondiale, cioè che le società sono sempre più simili.
  • Il cantautore spagnolo Quimi Portet ha pubblicato nel 2004 un album dal titolo La Terra és Plana.
  • Our Flat Earth (La nostra Terra piatta) è il nome di un programma televisivo di Chicago che parodizza l'intelligent design e il conservatorismo religioso.
  • Il cantautore inglese Thomas Dolby ha pubblicato nel 1984 l'album The Flat Earth (La Terra piatta) che contiene una canzone con lo stesso titolo. Una parte del testo recita:
the Earth can be any shape you want it
any shape at all
dark and cold or bright and warm
long or thin or small
but it's home and all I ever had
and maybe why for me the Earth is flat

[modifica] Note e riferimenti

  1. Anaximander, Fragments and Commentary, Arthur Fairbanks, ed. and trans., (Plut., Strom. 2 ; Dox. 579); cited from the Hanover Historical Texts Project. [1]
  2. Burch, George Bosworth. The Counter-Earth. Osirus, vol. 11. Saint Catherines Press, 1954. p. 267-294
  3. Bede's Library, The Myth of the Flat Earth. [2]
  4. G. E. R. Lloyd, Aristotle: The Growth and Structure of His Thought, (Cambridge: Cambridge Univ. Pr., 1968), pp. 162-164.
  5. Aristotle, De caelo, 297b24-31
  6. Aristotle, De caelo, 297b31-298a10
  7. Albert Van Helden, Measuring the Universe: Cosmic Dimensions from Aristarchus to Halley, (Chicago: Univ. of Chicago Pr., 1985, pp. 4-5. ISBN 0-226-84882-5
  8. G. E. R. Lloyd, Adversaries and Authorities: Investigations into Ancient Greek and Chinese Science, (Cambridge: Cambridge Univ. Pr., 1996), pp. 59-60.
  9. Alfred Hiatt, "Blank Spaces on the Earth," The Yale Journal of Criticism, 15, (2002): 223–250; Michael Livingston, Modern Medieval Map Myths: The Flat World, Ancient Sea-Kings, and Dragons, 2002.
  10. Ptolemy, Almagest, I.4, quoted in Edward Grant, A Source Book in Medieval Science, (Cambridge: Harvard Univ. Pr., 1974), pp. 63-4
  11. Macrobius, Commentary on the Dream of Scipio, V.9-VI.7, XX.18-24, trans. W. H. Stahl, (New York: Columbia Univ. Pr., 1952; Martianus Capella, The Marriage of Philology and Mercury, VI.590-610, trans. W. H. Stahl, R. Johnson, and E. L. Burge, (New York: Columbia Univ. Pr., 1977).
  12. Macrobius, Commentary on the Dream of Scipio, transl. W. H. Stahl, (New York: Columbia Univ. Pr., 1952), chaps. v-vii, (pp. 200-212).
  13. Come si evince dal globus cruciger (sferico), fatto imprimere sulle monete da Teodosio II
  14. http://www.sant-agostino.it/italiano/cdd/index2.htm De Civitate Dei, Libro XVI, Capitolo 9 — È ammissibile che la parte inferiore della terra, opposta alla zona da noi abitata, abbia antipodi]
  15. http://www.christiananswers.net/q-aig/aig-c034.html contains information about the correlation between Flat Earth and the Church; though it is written from a Christian Apologetics point of view, the information is factual.
  16. Lactantius is quoted in a book published by Andrew D. White, listed in further reading: http://www.cscs.umich.edu/~crshalizi/White/geography/inhabitants.html
  17. J.L.E. Dreyer, A History of Planetary Systems from Thales to Kepler. (1906); unabridged republication as A History of Astronomy from Thales to Kepler (New York: Dover Publications, 1953).
  18. J.L.E. Dreyer, A History of Planetary Systems, (1906)
  19. Saint Basil the Great, Hexaemeron 9 - HOMILY IX - "The creation of terrestrial animals", Holy Inocents Orthodox Church.[3]
  20. B. Eastwood and G. Graßhoff, Planetary Diagrams for Roman Astronomy in Medieval Europe, ca. 800-1500, Transactions of the American Philosophical Society, 94, 3 (Philadelphia, 2004), pp. 49-50.
  21. S. C. McCluskey, Astronomies and Cultures in Early Medieval Europe, (Cambridge: Cambridge Univ. Pr., 1998), pp. 114, 123.
  22. Isidore, Etymologiae, XIV.ii.1[4]; Wesley M. Stevens, "The Figure of the Earth in Isidore's De natura rerum", Isis, 71(1980): 268-277.
  23. Isidore, Etymologiae, XIV.v.17[5].
  24. Isidore, Etymologiae, IX.ii.133[6].
  25. Faith Wallis, trans., Bede: The Reckoning of Time, (Liverpool: Liverpool Univ. Pr., 2004), pp. lxxxv-lxxxix.
  26. MGH, Epistolae Selectae 1, 80, pp. 178-9.[7]; translation in M. L. W. Laistner, Thought and Letters in Western Europe: A.D. 500 to 900, 2nd. ed., (Ithaca: Cornell Univ. Pr., 1955), pp. 184-5.
  27. Catholic Encyclopedia.[8]
  28. Klaus Anselm Vogel, "Sphaera terrae - das mittelalterliche Bild der Erde und die kosmographische Revolution," PhD dissertation Georg-August-Universität Göttingen, 1995, p. 19.[9]
  29. E. Grant, Planets. Stars, & Orbs: The Medieval Cosmos, 1200-1687, (Cambridge: Cambridge Univ. Pr., 1994), pp. 626-630.
  30. A. D. White, A History of the Warfare of Science with Theology in Christendom, (New York: D. Appleton & Co., 1896)[10].
  31. Anonymous, History, Science and Civilization: Early Muslim Consensus: The Earth is Round.
  32. David A. King, Astronomy in the Service of Islam, (Aldershot (U.K.): Variorum), 1993.
  33. Compared Translations of the meaning of the Quran - 79:30
  34. http://homepage.mac.com/kvmagruder/flatEarth/source.html
  35. Joshua Slocum, Sailing Alone Around the World, (New York: The Century Company, 1900), chaps. 17-18.[11]
  36. Il libro di Carpenter ormai non è più in stampa, ma se ne può trovare una copia digitale a questo sito [12]
  37. Parallax (Samuel Birley Rowbotham), Zetetic Astronomy: Earth Not a Globe, Third edition, (London:Simpkin, Marshall, and Co.,1881).[13]
  38. Donad E. Simanek, The Flat Earth.[14]
  39. http://www.lhup.edu/~DSIMANEK/fe-scidi.htm

[modifica] Ulteriori letture

  • Aufgebauer, Peter 2006. "Die Erde ist eine Scheibe" - Das mittelalterliche Weltbild in der Wahrnehmung der Neuzeit, in: Geschichte in Wissenschaft und Unterricht, Heft 7/8, 2006, S. 427-441.
  • Garwood, Christine. 2001. "Alfred Russel Wallace and the Flat Earth Controversy". Endeavour, 25, 139-143.
  • Garwood, Christine. 2007 (in press). Flat Earth: The History of an Infamous Idea. MacMillan. ISBN 140504702X
  • Gingerich, O. 1992. "Astronomy in the age of Columbus". Scientific American, 267(5), (November), 66-71. (An expansion of some of Russell’s historical material, with comments on the subsequent Copernican Revolution.)
  • Gould, S.J. 1996. "The late birth of a flat Earth". In: Dinosaur in a haystack, Jonathan Cape, London, 3-40. (Reprinted from "The persistently flat Earth", Natural History, 103, March 1994, 12-19. Draws extensively from Russell and discusses the way a desire to see "progress" has led to the rewriting of history and to the advocacy of a warfare between science and religion).
  • Jones, Charles W. 1934. "The Flat Earth". Thought, 9, 296–307. An early critique of the "Flat Earth thesis" by an expert on Bede and Early Medieval England.
  • Krüger, Reinhard 2000a. Das Überleben des Erdkugelmodells in der Spätantike (ca.60 v.u.Z. - ca 550) (Eine Welt ohne Amerika II), Weidler, Berlin.
  • Krüger, Reinhard 2000b. Das lateinische Mittelalter und die Tradition des antiken Erdkugelmodells (ca. 550 - 1080) (Eine Welt ohne Amerika III), Weidler, Berlin.
  • Russell, Jeffrey Burton 1991. Inventing the Flat Earth. Columbus and modern historians, Praeger, New York, Westport, London 1991, see his summary.
  • Simek, Rudolf 1992. Erde und Kosmos im Mittelalter. Das Weltbild vor Kolumbus, München 1992.
  • Tyler, D.J. 1996. "The impact of the Copernican Revolution on biblical interpretation". Origins, July (No. 21), 2-8. (Discusses the "language of appearance" used in the Bible and the way hermeneutical issues were clarified by the Copernican revolution. The principles developed in this article are directly applicable to any claim that the Bible "teaches a Flat Earth".)
  • Vogel, Klaus Anselm 1995. Sphaera terrae: Das mittelalterliche Bild der Erde und die kosmographische Revolution, phil. Diss., Göttingen 1995. online
  • White, Andrew D. 1896. A History of The Warfare Of Science With Theology in Christendom.
  • Wolf, Jürgen 2004. Die Moderne erfindet sich ihr Mittelalter - oder wie aus der 'mittelalterlichen Erdkugel' eine 'neuzeitliche Erdscheibe' wurde (Colloquia academica Nr. 5), Stuttgart, Steiner.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

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