Amerigo Vespucci
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Amerigo Vespucci (Firenze, 9 marzo 1454 - Siviglia, 22 febbraio 1512), fu un navigatore italiano, tra i più importanti esploratori del Nuovo Mondo, tanto che il nome stesso di America deriva da Amerigo.
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[modifica] La sua vita
Figlio di un notaio fiorentino, nel 1489 si trasferì a Siviglia su incarico del banchiere Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici. A Siviglia conobbe Cristoforo Colombo. Dal nome di Amerigo deriva la parola America. Fu uno dei cinque navigatori italiani dell'epoca delle grandi scoperte geografiche.
Vi sono delle controversie tra storici sul primo viaggio di Vespucci. Alcuni storici illustri (Germán Arciniegas e Gabriel Camargo Perez) sostengono che Vespucci abbia effettuato il suo primo viaggio di esplorazione nel 1497 insieme al cartografo Juan de la Cosa.
Nel 1499 si unì ad Alonso de Hojeda, il quale aveva ricevuto dalla Spagna l'incarico di esplorare, in direzione sud, le coste del continente scoperto da Colombo.
Navigatore e profondo conoscitore dei mari, durante i suoi viaggi esplorò gran parte delle coste orientali del Sud America. Fu tra i primi sostenitori dell'idea che avesse scoperto un nuovo continente e non una rotta orientale per raggiungere via mare l'Estremo Oriente.
La figura di Amerigo Vespucci è molto controversa, a causa delle sue lettere la cui autenticità è stata spesso messa in discussione: la Mundus Novus ("Nuovo Mondo") e la Lettera (o "Il quarto viaggio"). Alcuni sostengono che Vespucci abbia esagerato il suo ruolo e romanzato gli avvenimenti, altri che abbia contraffatto gli originali di altri viaggiatori dell'epoca.
In ogni caso fu la rapida diffusione delle lettere circolate a suo nome che indussero il cartografo Martin Waldseemüller a usare il genere femminile (America) del suo nome latinizzato (Americus Vespucius), per indicare il nuovo continente in una carta del mondo disegnata nel 1507, contenuta nella Cosmographiae Introductio. L'idea di Waldseemüller era che l'appellativo si riferisse all'attuale America meridionale, cioè alle terre toccate da Vespucci.
Le due lettere contestate parlano di quattro viaggi in America. Attualmente vi è una disputa tra alcuni illustri storici (German Arciniegas e Gabriel Camargo Perez) che sostengono che il primo viaggio di Vespucci sia avvenuto, insieme a Juan de la Cosa nel giugno del 1497, con probabile comandante Juan Dias de Solis, e altri che ritengono che questo viaggio non sia mai avvenuto.
In ogni caso nelle sue lettere Amerigo Vespucci, descrisse la terraferma visitata come un "Nuovo Mondo" e fu il primo a rendersi conto di essere al cospetto di un nuovo continente. Il fatto che sia stato o no il primo europeo a giungere nella terraferma americana per primo (il 24 giugno 1497), curiosamente lo stesso giorno che Giovanni Caboto pose piede nellìsola di Cab Breton, nel territorio di Nuova Scozia, non ha particolare importanza. Quello che importa è che nelle sue lettere, indirizzate a Lorenzo di Pier Francesco de' Medici, descrive con dovizia di particolari i nuovi territori, i popoli visitati, la fauna e si rende conto che quel nuovo continente non puó essere l'Asia. In seguito le sue lettere furono analizzate da illustri cosmografi dell'epoca, come Martin Waldseemüller , che diedero gloria immortale al fiorentino nominando quei territori come terre di Americus o successivamente America. Qui di seguito si riporta un passaggio di Amerigo Vespucci in una delle sue lettere nel quale si rende conto di essere al cospetto della quarta parte della Terra e cioè di un nuovo continente:
Amerigo Vespucci fu nominato, nel 1508, "Piloto Mayor de Castilla", dal Re Ferdinando II di Aragona. Questo titolo era importante perché era il responsabile di organizzare le spedizioni nelle nuove terre e di formare piloti e cartografi, insegnando loro l'uso del quadrante e dell'astrolabio. Vespucci morì nel 1512 a Siviglia, in Andalusia. Non ebbe discendenza, ma lasciò i suoi beni alla moglie, l'andalusa Maria Cerezo.
[modifica] I viaggi in America
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[modifica] Primo viaggio
- 1497 - 1498: Amerigo partecipò al viaggio di esplorazione con Juan de la Cosa. Il probabile comandante di questa spedizione era Juan Dias de Solis.
Probabilmente fu il Re Ferdinando II di Aragona a volere questa spedizione, per rendersi conto se la terraferma fosse realmente distante dall'isola di Hispaniola ed avere così una visione più ampia e precisa dele nuove terre. Le navi toccarono terra probabilmente nella attuale penisola della Guayira (Colombia), in quanto nelle sue lettere Vespucci descrive i nativi locali e il loro uso delle amache, e la loro descrizione fa pensare agli indigeni Guyairos. Successivamente la spedizione deve aver visitato la attuale laguna di Maracaibo. Qui Vespucci nota delle casupole sul mare e pensa a Venezia: nelle sue lettere infatti dice:
"E seguendo da lì sempre la costa, con varie e diverse navigazioni e trattando in tutto questo tempo con molti e diversi popoli di quelle terre infine, dopo alcuni giorni, giungemmo ad un certo porto nel quale Dio volle liberarci di grandi pericoli. Entrammo in una baia e scoprimmo un villaggio a modo di città, collocato sopra le acque come Venezia, nel quale vi erano venti grandi case, non distanti tra loro, costruite e fondate sopra robusti pali. Davanti agli usci di codeste case vi erano come dei ponti levatoi, per i quali si passava da una all'altra, come se fossero tutte unite.”
A lui si deve quindi anche il nome di Venezuela. La spedizione rientrò in Europa costeggiando le coste centro americane e navigando tra l'isola di Cuba e la Florida, provando così l'insularità di Cuba. Ciò si evince dal fatto che Juan de la Cosa al ritorno dal viaggio successivo del 1499, redasse il primo mappamondo nel quale si descrivono le coste centroamericane e nel quale appunto si mostra Cuba come un isola, come in realtà è. Siccome nel viaggio del 1499 sicuramente non ci fu la circumnavigazione di Cuba, Juan de la Cosa deve averla appunto circumnavigata prima appunto nel 1498 di ritorno dal viaggio del 1497. Questi fatti sono anche descritti nelle lettere di Vespucci e sono supportati dagli illustri storici Germán Arciniegas e Gabriel Camargo Peres.
[modifica] Secondo viaggio
- 1499 - 1500: Amerigo partecipò ad una spedizione guidata da Alonso de Hojeda. Nella spedizione vi era anche il cantabrico Juan de la Cosa, famoso pilota e cartografo. Dopo aver toccato terra in corrisponsenza dell'odierna Guyana, i due si separarono. Amerigo continuò verso sud fino a toccare la foce del Rio delle Amazzoni, all'incirca a 6°S, quindi proseguì verso sud fino al Cabo de San Agustin.
Di questo viaggio Vespucci ci ha lasciato alcune descrizioni dei popoli incontrati e della fauna trovata. E`interessante vedere che il fiorentino veniva colpito dalla fauna (pappagalli), che in questo passaggio descrive con stile poetico:
“Quello che vidi fu...tanti pappagalli e di tante diverse specie che era una meraviglia; alcuni colorati di verde, altri di uno splendido giallo limone e altri neri e ben in carne; e il canto degli altri uccelli che stavano negli alberi era cosa così soave e melodica, che molte volte rimanemmo ad ascoltare tale dolcezza. Gli alberi che vidi sono di tale e tanta bellezza e leggerezza che pensammo di trovarci nel paradiso terrestre...”
In questo viaggio Vespucci individuò quattro stelle che indicavano la direzione del Sud, che vennero poi chiamate "La Croce del Sud". In una sua lettera a Lorenzo di Pier Francesco de' Medici, Vespucci riportó i celebri versi del Purgatorio di Dante Alighieri, per descrivere le stelle scoperte:
"Io me volsi a man destra, e puosi all'altro polo, e vidi quattro stelle non vista mai fuor ch’alla prima gente. Goder pareva il ciel di lor fiammelle: oh settentrional vedovo sito, poi che privato se´ di mirar quelle!"
Quindi la spedizione rientrò verso nord riconoscendo l'isola di Trinidad e il fiume Orinoco, prima di fare ritorno in Spagna.
- 1501 - 1504: in questo periodo, Amerigo viaggiò al servizio del Portogallo.
[modifica] Terzo viaggio
Nel 1501 prese parte ad una spedizione comandata da Gonzalo Cohelo. La spedizione si fermò alcuni giorni nelle isole di Capo Verde, e venne in contatto con le navi di Cabral, esploratore portoghese di ritorno dal suo viaggio in India. A Capo Verde Vespucci conobbe l'ebreo Gaspar da Gama che gli descrisse i popoli, la fauna e la vegetazione dell'India. Comparando questo racconto con quello che lui aveva osservato nel Nuovo Mondo, si convinse ancor di più che le terre da lui visitate non potevano fare parte dell'Asia. La spedizione di Coelho raggiunse successivamente le attuali coste brasiliane, entrò il 1 gennaio 1502 in una baia meravigliosa che fu nominata Rio de Janeiro. Quindi la spedizione proseguì verso sud raggiungendo l'estuario di un immenso fiume il Rio de la Plata che fu inizialmente battezzato Rio Jordan. La spedizione, si spinse più a sud fino alla latitudine 52 sud quasi all'imboccatura del famoso stretto che sarà scoperto 18 anni più tardi dal portoghese Ferdinando Magellano. Il punto più a sud della Patagonia raggiunto da Vespucci fu il Rio Cananor. Qui di seguito si riporta un passaggio delle "Lettere" di Amerigo Vespucci, nel quale il fiorentino descrive gli ultimi giorni del viaggio in Patagonia prima di ritornare verso il Portogallo:
“Navigammo fino ad incontrare che il Polo meridionale si elevava cinquantadue gradi sopra l'orizzonte, in termini che già non potevamo vedere la Orsa maggiore né la minore. Il 3 di aprile ci fu una tormenta cosí forte che ci fece ammainare le vele,il vento era di levante con onde grandissime e aria tempestosa. Cosí forte era la tempesta che tutta la ciurma stava in gran temore. Le notti erano molto lunghe, quella del 7 di aprile fu di quindici ore, perché il sole stava alla fine di Ariete e in questa regione era inverno. Nel bel mezzo della tempesta avvistammo il 7 di aprile una nuova terra, che percorremmo per circa venti leghe, incontrando delle coste selvagge, e non vedemmo in essa nessun porto, ne gente, credo perché il freddo era cosí intenso che nessuno della flotta poteva sopportarlo. Vedendoci in tale pericolo e tale tempesta, che appena si poteva vedere una nave dall'altra, tanto erano alte le onde, accordammo fare segnali per riunire la flotta e lasciare queste terre per rientrare verso il Portogallo. E fu una decisione molto saggia, perché se avessimo ritardato quella notte, di sicuro ci saremmo perduti tutti.”
Si dice che Magellano nel 1520, quando i suoi uomini vacillarono disse:
"Fin qui arrivò Amerigo Vespucci, il nostro destino è di andare oltre!”
In questo viaggio Vespucci individuò due stelle Alpha e Beta Centauro, che sono le più vicine al nostro Sole.
[modifica] Quarto viaggio
- 1503 - 1504: Nel suo quarto viaggio, sempre comandato dai portoghesi, Vespucci individuò un'isola situata nel bel mezzo dell'oceano che fu successivamente battezzata Fernando de Noronha, in onore di uno dei componenti dell'equipaggio. Quindi la spedizione continuò verso le coste dell'attuale Brasile, ma non ci furono importanti scoperte.
[modifica] Considerazioni sul suo carattere
L'importanza di Amerigo Vespucci non sta solo nelle sue "scoperte", ma nelle informazioni che gli europei ricevettero a riguardo dell'America, il nuovo continente ancora in gran parte sconosciuto al di là dell'Oceano Atlantico. A differenza di altri esploratori, Vespucci non era spinto da brama di potere, non cercava immense ricchezze, né era spinto dall'idea di evangelizzare i nativi americani. La sua mente era libera, e lui era spinto da una curiosità innata per i popoli incontrati, le loro tradizioni, la loro lingua e i loro costumi. Era interessato alla fauna, alla vegetazione, e a capire realmente la geografia dei nuovi luoghi visitati. La sua passione geografica, per nulla macchiata da brama di potere o di ricchezza, e la sua geniale intuizione furono riconosciute dagli illustri cosmografi del tempo, e il nome America resta e resterà a testimoniare la gloria immortale del fiorentino.
[modifica] Conoscenze cosmografiche di Amerigo Vespucci
Amerigo Vespucci osservava attentamente il cielo, e la notte del 23 agosto del 1499, durante il suo secondo viaggio scrisse:
"In quanto alla longitudine dico che per conoscerla incontrai tanta difficoltà che ebbi grandissimo studio in incontrare con sicurezza il cammino che intraprendemmo. Tanto vi studiai che alla fine non incontrai miglior cosa che vedere e osservare di notte la opposizione di un pianeta con un altro, e il movimento della luna con gli altri pianeti, perche la Luna è il più rapido tra i pianeti come anche fu comprovato dall'almanacco di Giovanni da Monteregio, che fu composto secondo il meridiano della città di Ferrata concordandolo con i calcoli del Re Alfonso: e dopo molte notti passate ad osservare, una notte tra le altre, quella del 23 agosto 1499, nella quale vi fu una congiunzione tra la Luna e Marte, la quale congiunzione secondo l'almanacco doveva prodursi a mezzanotte o mezz'ora prima, trovai che all'uscire la Luna dal nostro orizzonte, che fu un'ora e mezza dopo il tramonto del Sole, il pianeta era passato per la parte di oriente, dico, ovvero che la luna si trovava più a oriente di marte, circa un grado e qualche minuto, e alla mezzanotte si trovava più all'oriente quindici gradi e mezzo, di modo che fatta la proporzione, se le ventiquattrore mi valgono 360 gradi, che mi valgono 5 ore e mezza?Trovai che mi valevano 82 gradi e mezzo, e tanto distante mi trovavo dal meridiano della cibdade de Cadice, di modo chè assignando cada grado 16 e 2/3 leghe, mi trovavo 1374 leghe e 2/3 più ad occidente della cibdade de Cadice.
La ragione per la cuale assegno ad ogni grado 16 leghe e 2/3 è perche secondo Tolomeo e Alfagrano, la Terra ha una circonferenza di 6000 leghe, che ripetendosi in 360 gradi, corrisponde ad ogni grado a 16 leghe e 2/3 e questa proporzione la provai varie volte con il punto nave di altri piloti cosicché la incontrai vera e buona."
In seguito a questi ragionamenti vari astronomi e cosmografi dell'epoca e delle epoche successive riconobbero che Vespucci aveva inventato come verificare una longitudine con il metodo della distanza lunare. Ad esempio nel 1950, l'astronomo del Vaticano, il professor Stein, disse: "Mi meraviglia che fino ad oggi nessuno abbia verificato le osservazioni fatte da Vespucci nella notte del 23 agosto 1499, dove calcolava la posizione relativa di Marte e della Luna in quell'epoca."
Da tutto ciò si evince che Vespucci sapeva benissimo dove si trovasse, ed era in grado più di ogni altro di fare il punto nave con precisione quasi assoluta.
[modifica] Bibliografia
- Arciniegas, Germán - América, 500 años de un nombre - Vida y época de Amerigo Vespucci - Bogotá - Villegas Editores tercera edición 2002
- Navarrete, M.Fernández de - Viajes de Amerigo Vespucio, Madrid - Gráficas Reunidas -1923
- Pérez, Camargo Gabriel - Colombia 1497, primer arribo español a tierra firme - Bogotá - Instituto Colombiano de Cultura Hispánica - 1985
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[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) James A. Canaday, Vita di Amerigo Vespucci