Antonio Banfi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Antonio Banfi (Vimercate, 30 settembre 1886 – Milano, 22 luglio 1957) è stato un filosofo italiano.
Sostenitore di un razionalismo aperto e antidogmatico in grado di attraversare i vari settori dell'animo umano.
[modifica] Biografia
Antonio Banfi nasce a Vimercate, in provincia di Milano,in un ambiente famigliare formatosi su principi cattolici e liberali della borghesia colta lombarda,nella quale da generazioni combaciavano una moderna e positiva idea del cattolicesimo e, un razionale illuminismo tecnoscientifico. La ricca e vasta bibblioteca in possesso della famiglia ,diventa per il giovane grande stimolo di conoscenza nei suoi studi, quando da Mantova dove frequentava il Liceo Virgilio ritornava a Vimercate,dove assieme alla famiglia trascorreva le vacanze estive.
Nel 1904 inizia a frequentare i corsi universitari alla facoltà di lettere della Regia Accademia scientifico-letteraria di Milano e, ottiene dopo quattro anni con lode la laurea discutendo, relatore Francesco Novati una monografia su Francesco da Barberino.Inizia ad insegnare all'Istituto Cavalli-Conti di Milano e contemporaneamente, prosegue con grande determinazione gli studi di filosofia (con Giuseppe Zuccante per la storia della filosofia e Piero Martinetti per la teoretica) e, nel 1909 prende la seconda laurea in fiosofia discutendo con Martinetti tre monografie sul pensiero di Boutroux, Renouvier e Bergson.
Con la borsa di studio attribuita dall'Istituto Franchetti di Mantova ai laureati meritevoli ,decide di andare in Gemania e iscriversi con il suo amico Crotti Facoltà di Filosofia alla Friedrich Wilhelms Universitat di Berlino,nel 1911in primavera ritorna in Italia e partecipa a vari concorsi,ottiene una supplenza di Filosofia prima a Lanciano in seguito ad Urbino,e per molti anni assume vari incarichi in vari sedi scolastiche.
Banfi conosce una ragazza Daria Malaguzzi con la quale dopo poco tempo ,il 4 marzo 1916 si unisce in matrimonio civile nel municipio di Bologna. Durante la guerra già riformato al servizio di leva si dedica con senso di servizio e scrupolosa diligenza all'insegnamento e per la penuria di insegnanti richiamati al fronte oltre alla sua cattedra, è costretto ha ricoprire più di un incarico,e solo agli inizi dell'ultimo anno viene aggregato come soldato semplice all'ufficio annonario della Prefettura di Alessandria.
Nei primi anni del dopoguerra Banfi,pur non militando nel movimento socialista,assume in modo molto deciso posizioni di sinistra e partecipa, come iscritto alla Camera del Lavoro all'organizzazione della cultura popolare diventando in poco tempo una delle personalità più in vista del mondo culturale democratico alessandrino, viene nominato anche direttore della biblioteca di Alessandria ,allontanato in seguito dal nascente squadrismo fascista.