Maria Corti
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(Maria Corti, L’ora di tutti)
Maria Corti (Milano, 1915 – Milano, 22 febbraio 2002) è stata una filologa, critica letteraria e scrittrice italianae semiologa: una delle voci fondamentali della cultura del Novecento.
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[modifica] Biografia
Maria Corti, morta prematuramente la madre, vive la sua adoloscenza prevalentemente in collegio, mentre il padre ingegnere lavora lontano in Puglia: sotto il profilo affettivo, e in minima parte anche dal lato economico, sono anni difficili. Nonostante tutto, l'adoloscenza trascorre abbastanza serenamente; s'iscrive poi all'Università e consegue addirittura due lauree: la prima in lettere con una tesi sul latino medievale (Studi sulla latinità merovingia, relatore Benvenuto Terracini), la seconda in filosofia (relatore Antonio Banfi).
Per impellenti ragioni economiche e anche per la sua passione all'insegnamento, incomincia a lavorare come insegnante di scuola media: prima a Chiari in provincia di Brescia, poi a Como, infine a Milano. Contemporaneamente, svolgeva all'Università di Pavia un incarico di assistente; il continuo spostarsi tra le varie sedi mette a dura prova il suo fisico minuto. La Corti riesce in qualche modo a superare tutto questo, rivelando un grande carattere supportato da una volontà ferrea. Nel suo primo romanzo Il trenino della pazienza (pubblicato molto tardi e rimaneggiato nel 1991 con diverso titolo Cantare nel buio), descrive con un linguaggio piano e sommesso ma di grande impatto sociale i suoi continui viaggi da pendolare in terza classe, con gli operai.
Alla fine della seconda guerra mondiale, dopo una partecipazione attiva alla Resistenza col gruppo di allievi di Antonio Banfi, suo secondo maestro, Maria Corti si si dedica con entusiasmo alla carriera universitaria, spinta dallo stesso Terracini (ritornato dal confino dopo la sanzione procurata nel 1938 dal regime fascista) a occuparsi di Storia della lingua italiana all'Università del Salento e in seguito all'Università di Pavia, destinata a restare per sempre la sua sede universitaria.
Con alcuni colleghi dell'ateneo di Pavia (Cesare Segre, d'Arco Silvio Avalle, Dante Isella), contribuisce a fondare una scuola di studi letterari particolarmente innovativa, denominata Scuola di Pavia, legata alla tradizione filologica ma anche ai nuovi studi semiotici e allo strutturalismo. Maria Corti fonda fra l'altro il Fondo Manoscritti di autori moderni e contemporanei, nell'incredulità del corpo docente e dei collaboratori, supportata solo dalla sua grande volontà e dalla sua sagacia nel reperire i fondi (racconta queste vicissitudini nel libro Ombre dal Fondo (1997). Un archivio di scritti, manoscritti e appunti vari, donati da scrittori e poeti del Novecento, tra i quali all'apertura nel 1968 Montale, seguito da Bilenchi e Gadda, attualmente la Fondazione (che in Europa è paragonabile solo al Fondo Marbach presso Stoccarda) è in possesso di un patrimonio di scritti immenso e inestimabile: da Mario Luzi a Guido Morselli, da Alfonso Gatto ad Alberto Arbasino, da Calvino ad Anna Banti, da Indro Montanelli a Carlo Levi, da Saba a Amelia Rosselli, da Giorgio Manganelli a Luigi Meneghello, da Antonio Pizzuto a Paolo Volponi, da Goffredo Parise a Malerba.
Si dedica in particolare allo studio della letteratura italiana contemporanea, proponendo un modello di studi con l'edizione critica dell'opera di Fenoglio (1978). Sono suoi alcuni importanti contributi teorici sulla semiotica letteraria: si ricordano in particolare Nuovi metodi e fantasmi (Bompiani 2001), Principi della comunicazione letteraria (Bompiani 1998) e Per una enciclopedia della comunicazione letteraria (Bompiani 1986).
Tra i romanzi viene ricordato in particolare L'ora di tutti, ambientato ad Otranto; contemporaneamente non trascura la sua grande passione per la storia medievale con i suoi saggi su Cavalcanti, Dante, l'aristotelismo latino e l'influsso della cultura araba (Dante a un nuovo crocevia 1981; Percorsi dell'invenzione1993; La felicità mentale 1983).
La Corti non solo si dedica all'insegnamento, ma per la scuola scrive diversi libri di testo: fra gli altri, l'innovativa grammatica Una lingua per tutti (1978), che elabora con alcuni giovani collaboratori; non va poi dimenticato che nel suo dinamismo culturale è Accademica della Crusca, fonda e dirige riviste come Strumenti critici, Autografo e Alfabeta e collabora per un breve periodo al quotidiano la Repubblica. Riceve alcuni premi: nel 1989 il Premio Flaiano, l'Ambrogino d'oro e il premio speciale per la letteratura della Presidenza del Consiglio, nel 1999 il premio Ministro dei Beni culturali dall'Accademia dei Lincei, e nello stesso anno il Premio Campiello alla carriera. All'inizio del 2002 ancora attiva e lucida viene ricoverata all'ospedale San Paolo di Milano in seguito a una crisi respiratoria, e il 22 febbraio muore; la salma viene tumulata nella tomba di famiglia a Pellio Intelvi il 25 febbraio.
[modifica] Opere principali
[modifica] Narrativa
- L'ora di tutti, Milano, 1962;
- II ballo dei sapienti, Milano, 1966;
- Voci del Nord-Est, Milano, 1986;
- II canto delle sirene, Milano, 1989.
[modifica] Saggistica
- Metodi e fantasmi, Milano, 1969;
- I metodi attuali della critica in Italia (in coll. con Cesare Segre), Torino, 1970;
- Princìpi della comunicazione letteraria, Milano, 1976;
- II viaggio testuale, Torino, 1978;
- Beppe Fenoglio. Storia di un «continuum» narrativo, (Padova, 1978;
- La felicità mentale. Nuove prospettive per Cavalcanti e Dante, Torino,1993;
- Percorsi dell'invenzione. Il linguaggio poetico e Dante, Torino, 1993.